Sembrerebbe - ma è certo - che il Montepaschi abbia ricevuto una lettera dalla vigilanza della BCE - rammento che dal 1 Gennaio la vigilanza sulle banche dell'Unione è di competenza degli organi di vigilanza centrali - nella quale si richiede alla banca di portare a 8,8 miliardi l'aumento di capitale richiesto dei quali 4,5 a carico dello Stato e gli altri 4,3 a carico degli obbligazionisti sottoscrittori di subordinate. L'aumento rispetto ai 5 miliardi in precedenza quantificati è da mettere in relazione agli stress test di Luglio e, soprattutto, al fatto che in questi mesi la situazione si è ulteriormente aggravata, sia perchè la banca sta operando in perdita sia perché la banca sta perdendo raccolta. Quindi sarebbero chiamati a concorrere azionisti (che hanno visto azzerato il loro investimento), sottoscrittori di subordinate, e, in ultima istanza lo Stato. La strada è sempre più in salita, logica conseguenza di anni di gestione dissennata sotto il profilo tecnico e morale. Ci sono alcune "tecnicità" da mettere a punto: ad esempio visto che la conversione volontaria di obbligazioni subordinate in azioni si è fermata a 2,4 miliardi i due miliardi che mancano ce li dovrebbe mettere lo Stato il cui impegno salirebbe da 4,5 a 6,6. E' materia duttile perchè da un lato le autorità europee vogliono - giustamente - che l'intervento dello Stato sia di ultima istanza e, dall'altro, evitare crisi sistemiche che produrrebbero squilibri pericolosi. Il settore del credito resta un campo minato dove bisogna fare molta attenzione a come si debbono mettere i piedi (leggasi: a come intervenire). seguo
martedì 27 dicembre 2016
CONTINUIAMO A PARLARE DI MONTEPASCHI (CERCANDO DI CAPIRCI)
Sembrerebbe - ma è certo - che il Montepaschi abbia ricevuto una lettera dalla vigilanza della BCE - rammento che dal 1 Gennaio la vigilanza sulle banche dell'Unione è di competenza degli organi di vigilanza centrali - nella quale si richiede alla banca di portare a 8,8 miliardi l'aumento di capitale richiesto dei quali 4,5 a carico dello Stato e gli altri 4,3 a carico degli obbligazionisti sottoscrittori di subordinate. L'aumento rispetto ai 5 miliardi in precedenza quantificati è da mettere in relazione agli stress test di Luglio e, soprattutto, al fatto che in questi mesi la situazione si è ulteriormente aggravata, sia perchè la banca sta operando in perdita sia perché la banca sta perdendo raccolta. Quindi sarebbero chiamati a concorrere azionisti (che hanno visto azzerato il loro investimento), sottoscrittori di subordinate, e, in ultima istanza lo Stato. La strada è sempre più in salita, logica conseguenza di anni di gestione dissennata sotto il profilo tecnico e morale. Ci sono alcune "tecnicità" da mettere a punto: ad esempio visto che la conversione volontaria di obbligazioni subordinate in azioni si è fermata a 2,4 miliardi i due miliardi che mancano ce li dovrebbe mettere lo Stato il cui impegno salirebbe da 4,5 a 6,6. E' materia duttile perchè da un lato le autorità europee vogliono - giustamente - che l'intervento dello Stato sia di ultima istanza e, dall'altro, evitare crisi sistemiche che produrrebbero squilibri pericolosi. Il settore del credito resta un campo minato dove bisogna fare molta attenzione a come si debbono mettere i piedi (leggasi: a come intervenire). seguo
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