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lunedì 15 novembre 2010

CARLO VI DI FRANCIA ALIAS SILVIO BERLUSCONI SEMPRE MENO BIEN-AIME' E SEMPRE PIU' FOU

Chi mi legge sa che da tempo ho trovato notevoli assonanze tra le vicende di Carlo VI di Francia (cfr. miei precedenti post sull''argomento) e le vicende del nostro, che sta diventando sempre meno bien-aimé e sempre più fou.
SEMPRE MENO BIEN-AIME'
Lo hanno abbandonato Ratzinger e la gerarchia (era ora), la Confindustria, Fini e i suoi, Pisanu, una buona parte di coloro che, in buona fede, lo avevano votato, tutti coloro che, in mala fede, lo avevano appoggiato per il loro "particulare" - tanto per ricordare Macchiavelli- tutti i costituzionalisti, che vedono nelle "teorie" berlusconiane qualcosa che cozza contro principi giuridici consolidati da secoli, tutte le persone di buon senso. Del Quirinale non parlo, tanti sono stati i motivi di irritazione del Capo dello stato per le continue invasioni i campo. Leggo su Repubblica di oggi un articolo di Ilvo Diamanti dal titolo, significativo, "E' finita la colla del Cavaliere", leggo sul Corriere che la Prestigiacomo dichiara che "non è traditore chi la pensa diversamente", Angelino Alfano risulta essere "freddino", la Carfagna "tormentata". Gelmini e Frattini se ne stanno quatti quatti, di Scaiola si son perse le tracce, Brunetta sente che sta finendo la stagione dei nani e delle ballerine e dopo i corsi degli anni scorsi al Bolscioi e dagli Orfei sta facendo una settimana di digiuno della parola, Bossi risulta ancora fedele, ma l'uomo è furbo e sta preparando una "exit strategy". Tremonti sembra un marines in missione speciale, tanto si muove circospetto e senza far rumore
Rimangono fedelissimi  i pretoriani della guardia personale: il patetico Bondi, l'inguardabile Salustri, lo sgradevole avvocato di Padova innominabile e che chiameremo " ma va là", l'insulso Minzolini, il fighetto Masi e qualcun altro. Feltri ha già mollato gli ormeggi. Avrei qualche dubbio anche su Emilio Fede. Bruno Vespa, geneticamente filogovernativo, sta contattando il terzo polo. Si respira un'aria da XXV luglio e non credo che ci sarà una Repubblica di Salò.
All'estero sono anni che ridono di noi e osservano con curiosità l'evolversi della situazione.
SEMPRE PIU' FOU
Non sono stato io a dire che è malato, è stata sua moglie Veronica Lario.
Certo che nel suo delirio assomiglia sempre di più ad un re scespiriano; si aggira nottetempo nel parco di Arcore meditando vendette, adesso si è inventato che noi italiani non dobbiamo leggere i giornali, che sono brutti, sporchi e cattivi e non dicono la verità. Allora uno si chiede: ma questo ci è o ci fa. Toglietemi tutto ma non il mio...........quotidiano. Poi, pag 3 di Repubblica, guarda già al dopo voto  e dichiara che riuscirà a conquistare il Quirinale. Ma lo sa che il Quirinale è stato per secoli sede dei pontefici? Poi si è inventato questa stravagante idea che " si può sciogliere solo una camera". Del fatto che la decisione, se del caso, è di competenza del Presidente della Repubblica, sembra non tenere alcun conto. Inoltre "mette all'asta" dieci posti dopo l'uscita di Futuro e Libertà e MPA. Ma non ha ancora capito che la stagione delle campagne acquisti è definitivamente alle spalle?
In un articolo di parecchi mesi fa, scrissi che sarebbe stato interessante vedere chi darà il colpo di grazia. Vedremo. Certo è che il Paese  è allo stremo, i conti pubblici del tutto fuori controllo ( credete a me e non al cavaliere), la disoccupazione, specialmente nelle fasce di età più giovani, su livelli da piaga sociale, centinaia di aziende chiudono ogni mese, e non si vede l'ora di liberarci una volta per tutte del Bien-Aimé alias "le fou"

2 commenti:

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  2. Io non ho eliminato niente. Oggi sono stato tutto il giorno in provincia di Verona

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