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mercoledì 8 dicembre 2010

I NOVANTA ANNI DI CARLO AZEGLIO CIAMPI

Ciampi compie novanta anni e sento l'obbligo morale di far giungere al Presidente, attraverso questo mio spazio, il ringraziamento per quello che ha fatto, che sta facendo e che farà per il Paese.
Ciampi appartiene a quella generazione che si è trovata a vivere la propria giovinezza nel periodo bellico, che si è assunta le proprie responsabilità nel primo dopoguerra ed alla quale dobbiamo lo sviluppo economico e sociale degli anni cinquanta, sessanta, settanta. La generazione che, ormai quasi esaurito il suo percorso, ci sta indicando la via per uscire dalla melma nella quale siamo caduti in questi ultimi due decenni. Ce la sta indicando con l'esempio di  coerenza morale e intellettuale, con l'etica della responsabilità, con il monito a tenere la schiena dritta, sempre, con il messaggio chiaro e forte di vivere ed operare da cittadini e non da sudditi
Ciamp, formatosi alla normale di Pisa, è stato un leale ufficiale dell'esercito del Regno d?Italia che si riconosceva da giovane nel partito d'Azione, nei cui valori anche io mi riconosco, è stato un attento osservatore dei fenomeni economici nei lunghi anni trascorsi in Bankitalia, ed uno splendido governatore per 14 anni, dal 79 al 93. Chiamato a responsabilità di governo in un periodo non facile della nostra storia, è stato un Presidente del Consiglio (dal 28 Aprile 93 al 10 maggio 1994) che non dovremmo mai smettere di ringraziare per l'avvio dell'azione di risanamento del bilancio dello Stato  che ci ha consentito di evitare di precipitare nel baratro, quindi un ministro del tesoro, accanto a Romano Prodi e a D'Alema, autorevole e fortemente rispettato a livello internazionale. Al suo prestigio dobbiamo se siamo riusciti ad entrare nell''euro senza il quale il Paese sarebbe già da tempo in.........Argentina. Infine un Presidente della Repubblica ( dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006) autorevole ed amato, garante attento delle Istituzioni democratiche e del sistema di pesi e contrappesi sul quale si fondano le democrazie occidentali. Ed oggi, dal suo scranno di senatore a vita è di esempio a tutti noi e, soprattutto, alle nuove generazioni.
Grazie Presidente, grazie e lunga vita. Mi piace ricordarla con l'immagine, che ho nitidisima davanti agli occhi, di quando vidi Lei e la signora Franca  giungere nella piazza prospicente Palazzo Ducale a Genova, nei primi anni duemila. L'immagine di una coppia sorridente, quanto piccoli di statura, tutti e due, signor Presidente, una coppia serena alla quale il Paese poteva guardare con fiducia e ottimismo. Il Paese è quello che Lei e Giorgio Napolitano incarnate. Grazie a tutti e due
Post scriptum: La signora Franca i suoi novanta anni li compie fra pochi giorni, il diciannove. Sarebbe molto bello se la nostra televisione pubblica prendesse una iniziativa per festeggiarvi insieme.

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