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domenica 19 dicembre 2010

TOMMASO PADOA SCHIOPPA

Apprendo dal primo telegiornale del mattino che Padoa Schioppa è morto ieri sera colpito da un malore mentre era a cena con amici e collaboratori.
Mi sono impegnato a non trattare temi economici fino ad anno nuovo e mantengo l'impegno ma non posso esimermi dal ricordare la figura e l'opera di Padoa Schioppa. Che per anni è stato vicedirettore generale in Bankitalia, poi membro del board della Banca Centrale Europea, poi un eccellente ministro dell'economia accanto a Prodi tra il 2006 e il 2008.
Certo, non raccontava barzellette, non era brillante, anzi era un timido con tutte le caratteristiche di introversione dei nati in montagna (era nato a Belluno), l'unica volta che ha voluto dire qualcosa di spiritoso ha inventato l'espressione bamboccioni che gli ha attirato valanghe di critiche; per tutte queste ragioni non è stato capito, come non è stato capito Prodi
Ma era una persona seria e preparata e nei due anni scarsi (17 maggio 2006 - 8 maggio 2008) in cui è stato ministro dell'economia ha avviato e realizzato concretamente un programma di risanamento dei conti dello Stato (il deficit sul PIL è sceso sotto la sua gestione  dal 106 al 103,5%, l'avanzo primario è risalito al 3%), ha favorito la ripresa dell'attività economica (tutti hanno dimenticato che è stato il governo Prodi a ridurre l'IRES -imposta sulle società - dal 33 al 27,5% , che è stato sempre Prodi con Padoa Schioppa a ridurre l'IRAP dal 4,25 al 3,90  ed anche l'ICI sulla prima casa (eccetto quelle di lusso) era stata abolita da Prodi. Osservo invece che, ripreso in mano il timone dell'economia da Tremonti, l'avanzo primario si è trasformato in disavanzo, il deficit sul PIL è schizzato al 120% e la pressione fiscale, udite, udite, - notizia di questi giorni - si è portata al 43,5% del PIL- terza in assoluto nel mondo dopo due paesi scandinavi che offrono servizi sociali su livelli ben diversi dai nostri - con buona pace di chi grida ai quattro venti che non mette le mani nelle tasche degli Italiani. Italiani che farebbero bene a cominciare a ragionare su dati concreti, non sugli annunci, a verificare sempre la veridicità delle affermazioni, di chiunque e comunque, a ragionare con la propria testa e non delegare la funzione agli imbonitori di professione.
Mi fermo qui, sono sinceramente dispiaciuto ed addolorato per la scomparsa di Padoa Schioppa: aveva ancora molto da fare, molto da dire, molto da insegnarci

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