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domenica 26 dicembre 2010

IL MIO GINO

Voglio dedicare questo post al " Mio Gino"
Questo post è stato scritto per la quasi totalità lo scorso mese di Settembre ed è rimasto finora come sospeso allo stato di bozza.  Trova spunto dalla morte di Pietro Calabrese. Riporto tra virgolette quanto avvevo scritto allora                                                                                                                                                                        
""Pietro  Calabrese, giornalista di vaglia e direttore di giornali, è mancato nei giorni scorsii a 66 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro che lui chiamava "Il mio Gino". Ha scritto pagine bellissime su come il cancro ha invaso la sua vita, è penetrato fibra dopo fibra nel suo essere fino ad occuparlo pienamente e ad annientarlo.
Anche io ho il mio Gino :non è un cancro, almeno così sembra, ma è altrettanto subdolo, invasivo e scarsamente afferrabile. E, soprattutto è parimenti annientante
Tutto è cominciato sei anni fà con una banale caduta sugli sci, da fermo e senza frattura. Inizio di terapie fisiatriche per combattere una tendinopatia alla cuffia dei rotatori, inizio di una leggera zoppia alla gamba destra. Nel contempo si evidenziavano problemi di artrosi alla colonna. L'anno dopo un'altra caduta, questa volta in Polinesia per essere scivolato sul fondo viscido di un catamarano alla risalita dal bagno in mare nel più bel atollo del pacifico, Rangiroa. Al ritorno a casa diagnosticata frattura dii cinque costole a sinistra con versamento pleurico. Ricovero con cure adeguate rimesso in piedi. Ma continua la zoppia e un fastidioso tic alla spalla sinistra. Inizio di accertamenti neurologici prescritti dopo una nuova visita fisiatrica. Tempi lunghi per gli accertamenti, continua la fisioterapia, nel 2006 diagnosticato un possibile problema neurologico. Continuano i problemi per cui contatto il Centro Parkinson di Milano diretto da un neurologo di fama internazionale dove finalmente, dopo un ricovero di 3 giorni, mi diagnosticano un emiparkinson destro(carenza di dopamina nella parte sinistra del cervello) e mi prescrivono la terapia del caso. E il tic alla spalla? E' un movimento mioclonico che lei ha perchè è uno psicotico compulsivo, cioè i problemi me li invento o li amplifico Curo il problema neurologico trascurando ma non più di tanto il problema meccanico(cicli di craniosacrale, di fisioterapia, di tecar, sedute di agopuntura,). Non migliora niente, anzi si insinua un dolore sordo alla spalla che tende a cronicizzare. La mia autonomia decresce gradualmente. A settembre dello scorso anno contatto un bravissimo medico specializzato in terapia del dolore che mi diagnostica un dolore neuropatico cronicizzato ed inzia una terapia di blocchi anestetici ad alcuni trigger points che, all'inizio, sembrano portare giovamento. Ma la situazione non si risolve, i dolori aumentano e la muscolatura del collo collassa. Contatto una reumatologa che mi prescrive degli esami per accertare eventuali problematiche reumatiche anche perchè una radiografia alla colonna aveva portato il radiologo a formulare l' ipotesi di una spondilite anchilosante. Gli accertamenti coincidono con il mese di Agosto e solo a metà settembre, del 2010, ottengo una prima risposta.Non ho un cancro e non ho una malattia reumatica, non ho la spondilite anchilosante. Ho una grave fibromialgia. Questa è la situazione attuale Sento la muscolatura del collo e della schiena del tutto "andate", la postura  completamente anomala per resistenze antalgiche del mio organismo, e dopo sei anni mi ritrovo:
1) ad aver vissuto sei anni con qualità di vita graduakmente decrescente e, soprattutto, ad avere pesantemente condizionato la vita di mia moglie
2) ad avere poche certezze: di avere un emiparkinson che peraltro sembra leggero( visite di controllo con cadenza annuale). di avere una colonna vertebrale piena di problemi,  la muscolatura della schiena e del collo completamente collassate, una postura del tutto anomala , dolori forti al collo e alla nuca, di essere entrato in depressione, di essere in una situazione di perdita di autonomia funzionale( esco sempre meno  di casa), di avere problemi di fonanzione.

Ma non ho un cancro, almeno così sembra

Adesso ricominciamo un altro giro di giostra. Nuova visita fisiatrica per vedere di impostare un programmma di fisiokinesiterapia mirata tenendo conto dei problemi del parkinson e della muscolatura e dell'artrosi. Ne esco? Inoltre una visita da un chirurgo della spalla per verificare, dopo una ulteriore ecografia alle spalle, se i dolori dipendono dai problemi ai tendini che, magari, possono essere affrontati chirurgicamente No, non ne esco: bisogna essere realisti. Il mio Gino ha invaso tutto e mi ha tolto ogni gioia di vivere. Non partecipo quasi piùnemmeno alle attività del mio partito, il PD, anche se forse è meglio così vista la gestione che lo caratterizza a livello nazionale ed anche provinciale( peccato perchè a livello locale sono in sintonia con parecchi componenti dell'esecutivo), sto seriamente meditando di non tenere il mio corso di economia alla Università della terza età a Castellanza ed ho sempre più difficoltà a stare al computer per scrivere i miei post sul mio blog. Questo è lo stato dell'arte. Non ti chiamerò Gino perchè non mi piace copiare ma ti odio con tutte le mie forze. Per fortuna c'è mia moglie, una cerchia di amici sinceri che mi vogliono bene, e non ho un cancro. Cicerone scrisse un libretto che si intitolava De senectute nel quale sosteneva che la senectus aveva anche i suoi lati positivi.
Kikero, ma va là, ti direbbe l'avvocato Ghedini, o, a scelta, Vaffa........., tanto per citare Santoro""""   Questo era quanto avevo scritto in Settembre, nel momento di maggior difficoltà. Avevo lasciato lì, nello stato di bozza, quello che avevo scritto, l'avevo quasi dimenticato ma ora, il giorno del Natale è appena terminato, la fine dell'anno si avvicina, sento l'esigenza di ripescarlo e di renderlo pubblico.
La fine dell'anno è il momento in cui si fanno bilanci, non ancora definitivi, in cui si finge di illudersi che l'anno che va ad iniziare sarà migliore, pienamente consapevoli del fatto che ad un certo punto del cammino il bilancio diventerà quello finale.
Intanto in questi tre mesi sono accaduti cose e fatti che hanno notevolmente migliorato la situazione.
a) ho fatto un ciclo di tre onde d'urto che ha sciolto, non totalmente, vecchie calcificazioni alla spalla
b) un noto chirurgo della spalla (ha operato Valentino Rossi) non ha riscontrato le condizioni o la necessità di un intervento chirurgico
c) ho trovato un bravo fisioterapista specializzato nelle problematiche di recupero funzionale che mi "tratta" un paio di volte la settimana
d) ho sempre come punto di riferimento il primario di terapia del dolore che stimo profondamente
e) ho sfasciato la mia auto, vecchia di meno di due anni
f) ho definitivamente accettato il mio problema neurologico, che è lieve ma c'è
g) ho pubblicato un libro che ho intitolato "Sulla crisi e dintorni" di cui ho fatto stampare finora una sola copia, per poterla esaminare ed  effettuare le correzioni che si rendessero necessarie, per poi stamparne un congruo numero da far avere ad amici, parenti,conoscenti, che dimostrino di essere interessati alle problematiche di cui il libro si occupa. Correzioni solo formali od estetiche perchè sul piano sostanziale non cambio nemmeno una virgola;  voglio che gli articoli sulla crisi o su problematiche economiche conservino l'atmosfera del momento in cui li ho scritti e riflettano lo stato d'animo, talvolta la fretta - di qui i numerosi errori di battitura- con i quali sono stati scritti
E' con questo spirito che entro nel 2011. Ormai sono entrato nella fase della vita in cui si prende sempre maggior consapevolezza che la corsa avrà un termine non più lontanissimo come poteva avvenire a vent'anni
Animula vagula, blandula,/ hospes comesque corporis/quae nunc adibis in loca/Pallidula, rigida,nudula/Nec, ut soles, dabis iocos........... Il libro della Yourcenar dedicato all'imperatore Adriano mi accompagnerà tutta la vita e quando sarà il momento mi aiuterà a  dare un ultimo sguardo alle rive familiari. alle cose che certamente non vedrò mai più. Cercherò di entrarci ad occhi aperti e senza paura. Se ce la farò o non ce la farò, sinceramente adesso non lo posso sapere
Sto ascoltando, con le cuffie, un bellissimo pezzo di Lauzi, anche lui con problemi neurologici: Genova e la luna" . Genova è una città bellissima, la genovesità fa dei genovesi persone splendide e sulle quali puoi contare. Questa è poi l'essenza della vita. Il pezzo sta finendo..........domani è un altro giorno, avrebbe detto Rossella O'Hara

2 commenti:

  1. NO,Alberto;questo tuo post propio non mi piace.Non è da te;è l'opposto della forza di lottatore e libero pensatore che io ti riconosco e che ammiro.Da un sincero amico si imparano tante cose,si scoprono universi inesplorati.Per dirla egoisticamente...non potrei fare a meno delle tue lezioni di economia.E' l'effetto perverso delle festività;a me portano tristezza.Un abbraccio

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  2. Caro Antonino, ti ringrazio per la stima e l'affetto che traspaiono da ogni tua parola. Ma, e non vuole essere un rimprovero, hai colto solo parzialmente lo spirito del post. Io non sono per niente pessimista, ho un sacco di cose da fare, di libri da leggere, di persone da incontrare,e ho tutte le intenzioni di durare il più a lungo possibile. Ma ho 63 anni, non sono un bambino, e devo vivere la mia vita come la deve vivere un uomo della mia età, consapevole, sereno, quadrato. Per certi versi questa è l'età più bella della mia vita. Sono completamente libero da preoccupazioni economiche e di lavoro. Posso scrivere ciò che mi pare, leggere quello che mi pare, scegliere io i miei compagni di viaggio e non subirli. Cosa c'è di meglio?
    In più ho scoperto che ci sono tante persone con cui dividere pensieri, opinioni, scelte. Tu e tua moglie siete tra questi. Il mio messaggio è un messaggio pieno di sereno ottimismo; così lo sento. Ricambio con forza l'abbraccio

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