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venerdì 25 marzo 2011

IL CIBO, IL VINO, IL BUON VIVERE

Ho la fortuna, e la sfortuna insieme, di avere una moglie che cucina divinamente bene. Fortuna perchè il mangiar bene, specialmente in compagnia di amici cari, è una delle gioie della vita. Sfortuna perchè ogni programma di controllo del peso salta regolarmente. E dovrei perdere qualche chilo, lo so.
Milena cucina bene per una serie di ragioni. Innanzitutto perchè è intellettualmente curiosa; se c'è da imparare qualcosa di nuovo nel settore, lei lo va a cercare e lo impara. La sua cucina è creativa nel senso che aggiunge o toglie ogni volta qualcosa. Cucina bene anche perchè le piace mangiar bene e sa che a me piace. Cucina bene perchè ha attinto dalla cucina siciliana, la sua terra natale, dalla cucina marchigiana, assimilata attraverso mia madre, da quella romana  che le viene dalla nonna materna, da quella lombarda, dove viviamo da tempo immemorabile. Infine dalla cucina francese e magrebina, che le viene dalla compagna di tanti anni di suo padre, Solange, ebrea nata in Marocco, giunta in Francia con il marito avvocato quando il Marocco divenne indipendente, prima nella regione dello champagne e poi a Parigi. Dove vive attualemte in un bellissimo appartamento al ventisettesimo piano di uno stabile di trenta che fa parte, insieme ad edifici similari, di quel bel complesso che risponde al nome di Beaugrenelle nel quindicesimo, due passi dalla torre Eiffel.
Rimasti entrambi vedovi alla fine degli anni 70, mio suocero Pippo, il grande Pippo Mauceri, al quale ho voluto sinceramente bene e ancor più gliene voglio adesso che non c'è più, e Solange, si conobbero al club mediterranée di Kaamrina, in Sicilia, nel 1984 e sono rimasti insieme fino al 2005, quando Pippo ci ha lasciati.. Ci sentiamo al telefono con regolarità ed anche a Solange voglio sinceramente bene perchè a quasi 89 anni, li compie in giugno, ha conservato gioia di vivere, un atteggiamento positivo e pieno di ironia e di autoironia nei confornti della vita, una disponibilità rari, in genere, alla sua età. Dovevate vederli qualche anno fa, Pippo con il suo francese siculo/marsigliese, e lei con la sua leggerezza dell'essere, sempre pronta a fare una valigia per andare n'importe ou dans le monde-
Brava cuoca, dicevo, mia moglie. Io, invece, dovrei essere l'esperto dei vini e degli abbinamenti vino pietanza.
Ieri avevamo dei cari amici a cena. Eravamo perciò andati in mattinata al mercato di Busto dove dal nostro solito fornitore - Rocco- avevamo preso un chilo di tonno - bellissimo - da fare in carpaccio  che avrebbe dovuto seguire un primo di pasta condita con salsa di pomodoro che facciamo ogni anno in Sicilia e che ci dura tutto l'anno. Riempiamo bottigliette, le sterilizziamo, e le sigilliamo. Durano per mesi e per anni.
Poi i nostri amici ci hanno comunicato, in tarda mattinata, che sarebbero sì venuti ma che non avrebbero potuto fermarsi a cena in quanto i due bellissimi loro nipotini avevano bisogno di asssistenza. Conseguentemente il tonno ce lo siamo fatto a pranzo. Di un chilo ne abbiamo fatto fuori sei etti. Era talmente buono che abbiamo fatto il bis. Due porzioni cadauno da 150 grammi; nient'altro. Carpaccio semplicissimo: materia prima eccellente, tagliato a fette sottili, condito con succo di limone e pepe bianco macinato al momento. Il sommellier, che sarei io, doveva scegliere il vino da abbinare: ho scelto un Regaleali dei Tasca d'Almerita vendemmia 2010 comperato all'Esselunga che qui a Busto (è a 100 metri da casa nostra) ha un'ottima enoteca.
Carpaccio memorabile, Vi assicuro

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