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domenica 20 marzo 2011

PERCHE' AMO GENOVA

Fino al 2000 Genova la conoscevo poco. Si, c'ero stato,  conoscevo il centro, Piazza De Ferrari, il Duomo, il Porto, Boccadasse, un paio di musei, Palazzo Ducale, ovviamente, e poco altro. Conoscevo l'acquario e le belle cose fatte da Renzo Piano al porto, ma mai andato a  Sampierdarena., Cornigliano,  Sestri Ponente, Multedo, Pegli, Pra, Palmaro, Voltri.  Che Albaro fosse un quartiere considerato chic proprio non lo sapevo, che il Bisagno, risalito dalla Foce, facesse da spartiacque a quartieri popolosi come Marassi, fino a, su su,  Molassana passando per la sciorba , che, risalendolo, ad un certo punto si vedesse, sulla destra, Marassi lo stadio e il carcere, mentre poco più in là sulla sinistra si scoprisse la grande struttura di Staglieno, non lo sapevo. Buio assoluto sui quartieri più in alto, come Castelletto, Oregina, Granarolo, Certosa. e, verso est,, dopo Marassi, Quezzi, S:Fruttuoso Borgoratti. I FORTI , più in alto ancora, sapevo che esistevano,tutto lì.    La conoscevo di più attraverso le canzoni dei tanti cantanti genovesi, in primis Fabrizio, ma anche  Gino Paoli, Bruno Lauzi, Bindi, i Matia Bazar, i Ricchi e Poveri , Tenco, che proprio genovese non era. 
" Via del Campo, Creuza de Ma, Genova per noi, Boccadasse di Paoli, e di Paoli "Perduti" e la più bella di tutte, secondo me: "Genova e la Luna" che cercherò di inserire come link alla fine di queste righe, se ci riesco. Conoscevo le troffie al pesto, il Pigato , ma che da "Vicopalla"si mangiasse dell'ottimo stoccafisso accomodato, che da "Maria la zozzona" si mangiasse spendendo poco ma senza pretendere niente in termini di qualità e di pulizia, che la Cima alla genovese e il coniglio fossero ottimi, non lo sapevo.
Nei ristoranti buoni della città proprio non c'ero mai andato: Da Edilio, Il gran gotto, La pineta, Da Zeffirino e pochi altri.
Soprattutto non sapevo quanto vento ci fosse a Genova e soprattutto di soprattutto, non conoscevo la genovesità. Poi la banca per la quale lavoravo mi ci aveva mandato. Non l'avevo presa bene ma a poco a poco, camminando per i vicoli, correndo dalla foce alla chiesetta di Boccadasse e ritorno sulla spledida passeggiata a mare che le collega, tra una focaccia di Recco e il caffè preso a Banchi, Genova è penetrata nei miei tessuti.
Tutte queste riflessioni sulle ali dell'ascolto di un bellissimo album che Gino Paoli e Ornella Vanoni hanno inciso nel 2004, in occasione del loro settantesimo compleanno.Si intitola Ricordi? No non mi ricordo.  e il primo pezzo è "Boccadasse".
Dicevo: la genovesità. Concetto non facile da esprimere e da rendere. Genovesità è ruvidezza di scorza in superficie, genovesità è attitudine naturale al mugugno, genovesità è apparente tirchieria, o , meglio, parsimonia,  nell'uso di sentimenti e di denaro, è stile di vita sobrio, quasi un guidare con il freno a mano tirato, è riservatezza naturale, è apparente diffidenza nei rapporti con i non genovesi, è parlata caratteristica..........e alua......... ma sotto tutto questo c'è un immenso tesoro di generosità vera, di amicizia disinteressata, di sentimenti espressi a voce bassa ma non per questo meno apprezzabili, di civiltà di comportamenti , di naturale rispetto di se stessi e degli altri, delle proprie cose e di quelle comuni. E' nobiltà d'animo. Così io vedo Genova o, almeno, la Genova e i genovesi che ho conosciuto io,
Che attraverso questo spazio saluto e abbraccio. Perchè io, a Genova, ci ho lasciato il cuore.

4 commenti:

  1. Caro Alby, non manco mai di leggere i tuoi commenti ed il tuo grido d'amore per Genova mi ha commosso.
    Vi ho riconosciuto il mio sentimento per Napoli dove, anch'io per motivi di lavoro, ho trascorso anni indimenticabili.
    Le città di mare hanno qualcosa in piu' ma quando hanno il porto sono una sorta di "stargate" per altri mondi e culture con i quali, anche se qualche volta puo' essere scomodo, è sempre interessante entrare in contatto.
    Sono città piene di umanità, calde, dove è bello vivere.
    Napoli per me è stata l'unica città che mi ha ispirato ogni volta al termine delle vacanze la seguente riflessione: "mannaggia, sono finite le vacanze ma ... torno a Napoli !".
    Mai accaduto a Roma, Parigi, Lussemburgo, Milano, Bologna.
    Un caro saluto
    Patrizio

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  2. Patrizio, le cose che ci uniscono sono incommensurabilmente maggiori di quelle che ci dividono.Sono felice ed orgoglioso di godere della tua amicizia e della tua stima
    Alberto

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  3. Tanti giovani colleghi sono passati per la Filiale di Genova dell'allora Banca di Roma,considerata,per le sue peculiarità una "scuola" per il nostro mestiere (non professione).
    Molti di costoro sono riusciti ad intrecciare rapporti,talvolta interessati' con gli "indigeni",altri invece si sono limitati a prendere ciò che la situazione poteva loro offrire.
    Solo una persona di grande intelligenza e sensibilità, con la voglia di non fermarsi alla superficie, e senza nulla dover dimostrare è riuscita, come te, a raccogliere la simpatia, l'amicizia e l'affetto anche dei più "rusteghi" tra noi.

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