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lunedì 30 settembre 2013

RITORNIAMO A PARLARE DI BANCA DELLE MARCHE

Nelle ultime settimane ho dedicato a Banca delle Marche solamente brevi flash di aggiornamento. La situazione mi sembra in stallo assoluto:
a) Bankitalia ha congelato gli organi societari per 60 giorni per dare modo di perfezionare l'aumento di capitale che a questo punto è l'unico mezzo per salvare la banca
b) la cordata degli imprenditori marchigiani mi sembra evanescente. 
c) quale Istituto italiano  possa intervenire dall'esterno sinceramente non vedo
d) vedo invece un possibile interesse o di BNP (già presente nel nostro paese in BNL)  o di Credit Agricole
Emergono invece ulteriori elementi che confermano come segnali di allarme ne erano stati lanciati tanti e autorevoli e fin da tempi non vicini. Mi riferisco in particolare al promemoria che il Prof. Francesco Maria Cesarini, consigliere di amministrazione della banca, ha consegnato agli organi sociali a fine Giugno 2013 all'atto delle sue dimissioni (era stato nominato in Consiglio nell'Aprile 2012 su indicazione della Fondazione CARIMA.) e che è stato reso pubblico recentemente.
Il Prof Cesarini non è l'ultimo  arrivato: professore ordinario alla Cattolica a Milano, ex Presidente della Banca Agricola Milanese, di Borsa di Milano, del Banco Ambrosiano e di Unicredito e Vicepresidente di Mediobanca, è una delle persone più qualificate e di maggior esperienza nel nostro Paese nel settore bancario.
Il promemoria è impietoso e segnala una situazione generalizzata di incompetenza, mancanza di organizzazione, collusioni, vero è proprio malaffare.
Cronache maceratesi, che segue ovviamente da molto vicino le cose, ha pubblicato due giorni fa un documentato  ed esauriente articolo a firma Marco Ricci nel quale vengono messi in rilievo gli aspetti più rilevanti del promemoria. Ad esso mi permetto rimandare per completezza di informazione.
Da parte mia continuo a sottolineare che in tanti l'avevamo detto, mi ci metto anche io. Se nessuno è stato ascoltato ciò vuol dire che chi doveva ascoltare o non era in grado di capire o, meglio, non aveva alcuna voglia di capire.
L'ennesimo episodio di disfacimento del sistema Italia. E poi mi si dice che la "questione morale" non è la madre di tutte le questioni.

LA SOLITUDINE DEL TONNO

I vecchi pescatori dicono che il tonno, entrato nella camera della morte, continua ad agitarsi e a dare codate per un po' ma con sempre minore energia. Si rende conto, razionalmente e ancor più emotivamente, che la battaglia per la sopravvivenza è persa e che si ritrova solo con il suo ormai segnato destino.
Gli uomini, talvolta, hanno maggior fortuna. Benito Mussolini ebbe Claretta Petacci accanto a sè fino alla fine. Qualche giorno fa ho inserito in un post la parte finale del bellissimo film di Lizzani, "Mussolini ultimo atto",che ripercorre le vicende finali dell'uomo di Predappio. Luigi XIV ebbe accanto a sè Mme de Maintenon, il "beneamato" avrà accanto a sè qualche Claretta, la Pascale innanzitutto, la Carfagna - che reputavo più cinica - la Gelmini, la Biancofiore, la Lara Comi. Persone "nullo pondere" che saranno spazzate via quando la diga si aprirà e l'acqua travolgerà tutti coloro che si troveranno lungo il percorso.
Ma i vecchi pescecani della politica si tengono ben alla larga ed in silenzio. Scaiola non parla da mesi, Tremonti sembra emigrato, Fini e Casini stanno in silenzio, dando solamente qualche volutamente flebile segno di vita, e aspettano sulle rive del fiume il passaggio del cadavere.
Personaggi ambigui come Cicchitto prendono le distanze, Quagliarello, Alfano, lo stesso Lupi - incredibile dictu - si stanno dichiarando "diversamente berlusconiani". Tra un'ora verrà trasmessa da una rubrica televisiva una telefonata di Berlusconi (nè ho ascoltato un breve spezzone trasmesso dal TG della 7) dalla quale emerge il ritratto di un uomo stanco, spossato, mentalmente confuso, vecchio, in procinto d'arrendersi.
Il rais darà l'ordine, un colpo secco, Saint Just diceva che andava bene così.

DR. WHY - STAGIONE 2012-2013

E' terminata la stagione 2012/2013 del Dr.Why. Ricordo che "il campionato" inizia il primo Ottobre dell'anno e si chiude il 30 Settembre dell'anno successivo. Quindi da domani inizia la stagione 2013/2014.
Per quanto attiene ai risultati della presente stagione, che per me è stata la prima stagione di gioco, direi che sono nel complesso soddisfacenti e in linea con le aspettative.
Premesso che io gioco quasi esclusivamente al "Billiard Cafè, sintetizzo i miei "SCORES":
- partite disputate: 103
- miglior punteggio in una partita: 26.488 punti 
- velocità media di risposta; 3,75 secondi
- percentuale di risposte esatte: 78,96%
- posizione in classifica STAGIONALE in tutta Italia: 107 imo.
- migliori piazzamenti: 1 primo posto 4 secondi posti 8 terzi posti
- classifica finale al Billiard café:
1°AMILCAREE CON 106.177 PUNTI WEB E 84,6% DI RISPOSTE ESATTE
2  BUSTI GRANDI CON 105.838 PUNTI WEB E 81% DI     RISPOSTE ESATTE
3° LUIGI XIV, cioè io, CON 102.465 PUNTI WEB E 80,5% DI RISPOSTE ESATTE                   
Sabato 5 Ottobre ci sarà il campionato provinciale di Varese al "Capolinea Live" di Marnate. Serata unica.
Subito dopo inizierà la "CHAMPIONS LEAGUE al Billiard Cafè che si chiuderà poco prima di Natale
Io mi diverto per cui penso che continuerò a giocare.                                                                                                                                                      

domenica 29 settembre 2013

IL SOGNO

Stamattina mi sono svegliato con nitide davanti agli occhi le immagini di un lungo sogno che avevo fatto. In genere non ricordo mai quello che sogno per cui l'avvenimento era già di per sè straordinario. Ma ancor più straordinarie e significative le immagini che mi scorrevano davanti agli occhi. Mi trovavo in un ambiente oscuro, come una sala cinematografica durante la proiezione, e dal buio è emerso per primo il volto del nonno materno di mia moglie, Amerigo. Io non l'ho mai conosciuto perché quando è venuto a mancare, nel 1979, non conoscevo ancora mia moglie. Ho visto però molte fotografie in cui era ritratto o da solo o insieme ai suoi cari; l'ho riconosciuto subito. Di Amerigo ho già parlato in un post del 1 Maggio scorso. Nato nel 1900, fu tra i fondatori del Partito Comunista Italiano a Livorno. Conobbe il carcere ed il confino, camminò per buona parte della sua vita con scarpe ortopediche perché lo avevano sprangato, i fascisti , sulle piante dei piedi. Morì il 1 Maggio 1979.
Aveva un'aria triste, direi meglio, desolata. L'ho salutato. Buon giorno Amerigo, come va)? Mi ha risposto a fatica. Non lo so come va; io so solamente che ho dedicato tutta la mia vita alla causa di una società più giusta, senza sfruttatori e senza sfruttati, so che ho pagato prezzi molto alti. Li pagherei di nuovo, ma quello che non mi fa dormire alla notte è il dover constatare che non è servito a niente, che le nuove generazioni conoscono solamente a grandi linee e a volo di uccello la storia più recente del loro Paese, che i germi fascisti si annidano nel tessuto profondo  ed è difficilissimo liberarsene, che la gente ha dimenticato Matteotti e tanti altri e non sa quanto abbiamo dato e quanto abbiamo sofferto. E nessuno fa niente, nessuno fa niente.
Che rispondergli? Ha ragione, Amerigo, ha completamente ragione ed lo sguardo con il quale Lei ha accompagnato il suo cenno di saluto è il silenzioso ed  il più eloquente atto d'accusa nei confronti di noi  che siamo venuti dopo e che non abbiamo saputo o voluto lottare per difendere le conquiste per le quali in tanti avevate dedicato le vostre migliori energie.
Dopo Amerigo è emerso dal buio mio zio Alberto, fratello di mio padre Igino. Non ho mai conosciuto nemmeno lo zio; nato nel 1910 (mio padre, il minore, nel 1912) è caduto sul fronte albanese-montenegrino nel 1943. Il corpo non è stato mai ritrovato. Risulta che, fatto prigioniero insieme ad altri, nel momento in cui le truppe slave hanno iniziato una ritirata, lui e gli altri siano stati eliminati con un colpo alla nuca. Quattro anni dopo sono nato io ed è stato "ovvio" darmi il nome dello zio.
Pur non avendolo conosciuto personalmente l'ho riconosciuto subito tante sono le foto che ho visto fin fa piccolo che lo ritraggono o da solo o insieme a mio padre o in gruppi di famiglia.
Lo zio aveva uno sguardo perplesso.  Come va zio, gli ho chiesto. Ti vedo triste e, ancor più, perplesso. Come vuoi che vada. Qua ci si annoia. Sono perplesso sì. Tu sai che noi Pirani negli anni 30  non eravamo proprio fascisti ma, insomma, non eravamo nemmeno contro. Il lanificio andava bene...e, sai. Lo avevo capito, zio, guardando delle foto in cui eravate tu, babbo, zio Domenico(dei tre il più anziano). Eravate ben vestiti, perfino belli secondo i canoni del tempo (le ragazze di oggi direbbero che facevate schifo), si vede che eravate "messi bene" e quindi capisco che non avevate grossi motivi di lamentela nei confronti di chi governava. Zio Domenico, poi, lui era proprio convinto, non puoi negarlo. Quando da piccolo andavo a casa sua vedevo tante "fiammelle" intagliate su un tavolo da lavoro dipinte come i colori della bandiera. Io non capivo; ho chiesto a babbo...........ma lui è stato evasivo. Quanto a babbo, io l'ho conosciuto come "liberale", Malagodi, Pella. Tuo padre è sempre stato molto "prudente". Ho sorriso; diciamo che il coraggio non era la sua dote principale. Ma perché sei perplesso? Lo sono perché, come dicevo, non ero contrario in linea di principio. Poi nei  lunghi mesi di prigionia e poi......dopo, con tutto il tempo che ho, ho riflettuto a lungo. Io sono andato a morire in un paese straniero, in quella maniera in cui ho concluso il mio viaggio............... ti assicuro che se morire è sempre difficile per tutti, per me lo è stato particolarmente, in quel modo. Sono andato a morire là, dicevo, per le manie di grandezza di un uomo che pensava soltanto al suo ego. Avevo trentatre anni; avevo ancora tutta la vita davanti. Perché, mi sono chiesto per tanto tempo, perché, perché. Poi mi sono rassegnato ma speravo che non sarebbe più successo............e invece. Ma possibile che nessuno apra gli occhi, che nessuno faccia qualcosa? Ecco perché sono triste e perplesso.
Infine è emerso dal buio un volto di un uomo giovane, più vicino ai venti che ai trenta; aveva un sorriso malinconico. Non l'ho riconosciuto subito, anzi per un bel po' di tempo mi sono chiesto chi fosse.  Poi un flash............Ho visto la foto di un partigiano fucilato nel '44 dai fascisti ad Ostra. Sì, sono proprio io. Il mio sorriso è triste, lo hai notato subito. E come potrebbe essere altrimenti. Sono morto a ventidue anni fucilato contro un muro perché ritenevo fosse mio dovere fare qualcosa. Ero bello, piacevo alle ragazze. Avevo tutta la vita davanti Adesso ho un sorriso triste ma per tanto tempo sono stato incazzato mica poco. Ma i miei coetanei di oggi cosa fanno? Possibile che non abbiano uno scatto d'orgoglio, un gesto, una presa di posizione, che so?
I tre volti sono per un attimo scomparsi alla mia vista e subito dopo riapparsi tutti e tre insieme con uno sguardo severo e corrucciato, un atto di accusa silenzioso ma inequivocabile.
Mi sono svegliato con una grande amarezza in bocca e mi sono messo a scrivere quello che avete appena letto. Si sa che i sogni bisogna fissarli subito perché  altrimenti svaniscono.

sabato 28 settembre 2013

JAMES BOND - AGENTE 007 CON LICENZA DI UCCIDERE

Visti i tempi grami che stiamo vivendo, abbiamo deciso di rivederci, mia moglie ed io, tutti i films della serie di James Bond, uno per sera. Sia lei che io preferiamo nettamente, dei vari interpreti, Sean Connery, unico ed insuperabile.
Potrebbe essere una idea anche per qualcuno di coloro che mi leggono per passare le serate di questo inizio di autunno in modo più gradevole che ascoltare i talk show delle varie televisioni con Brunetta-Sciaboletta, Santanché la pitonessa, lo smacchiatore di giaguari, Scilipoti o l'ex ministro Lupi della cui intelligenza personalmente ho sempre dubitato.

PAOLO PIETRANGELI - CONTESSA

Sono per mia sfortuna abbastanza poco giovane per ricordarmi di canzoni che ai giovani d'oggi magari non  dicono niente. Ve ne propongo una che negli anni '60 ha avuto discreta fortuna. Come diceva Giovan Battista Vico..........

POST SCRIPTUM
Io non sono mai stato "comunista". Mi sono sempre definito un "laico progressista". Ho votato PSI, Partito Repubblicano, PD.
Ma quello che sta avvenendo nel Paese è di una gravità assoluta. Lo avevo scritto che gli ultimi sussulti del tonno sarebbero stati tremendi con codate pazzesche. Le dichiarazioni delle vergini(?) guerriere, la Santanché in primis, le uscite di sciaboletta, gli interventi di Schifani, sono oggettivamente eversivi. Ci si è messa  anche la Lara Comi, quella che non capiva perché il figlio dell'avvocato Ambrosoli fosse uscito dall'aula al momento della commemorazione di Giulio Andreotti, e che palesemente ha consistenza culturale evanescente, a fare grancassa.
Quousque tandem?

venerdì 27 settembre 2013

LA MARSIGLIESE

Chi mi legge sa benissimo che il secolo che è più vicino alla mia sensibilità è il diciottesimo. Il 700 è il secolo dei lumi, del progresso scientifico, di Mozart e di Haydn, e, soprattutto, è il secolo dell'affermazione dei "principes" di "liberté, fraternité, egalité" con la rivoluzione dell'89 e della "Dichiarazione dei diritti dell'uomo e  del cittadino (26 Agosto 1789).
E' stato un periodo di forte accelerazione della storia e di forti tensioni ideali secondo me sintetizzati in maniera  perfetta dalle note della marsigliese.
Note che esprimono forza, dignità, volontà di mettersi in gioco e di rischiare per difendere i destini della patria e la propria dignità di cittadini.
"Allons enfants de la patrie le jour de gloire est arrivè, contre nous de la tirannie l'etendard sanglant s'est levè......"Aux armes citoyens, formez vos bataillons, marchons, marchons.
Io, al solo sentire la marsigliese ritorno d'incanto giovane e forte.
Mi piace pertanto proporvela  in una edizione che a me risulta particolarmente cara.

giovedì 26 settembre 2013

IL TONNO NELLA TONNARA - SECONDA PARTE - FINE GIORNATA

La vedo brutta per il tonno. Siamo a fine giornata e sulla 7 va in onda una puntata niente male del programma di Santoro. Il quale conduce la trasmissione con molto glamour, molta nonchalance , una sottile punta di veleno e una quasi impercettibile vena di sarcasmo. Travaglio assiste beffardo.
Personaggio centrale della puntata il senatore, meglio, ex senatore, De Gregorio. Il quale, in preda ad una irrefrenabile esigenza di palingenesi morale che lo riconduca puro come un giglio, o perlomeno sbiancato ma non come un giaguaro, alle gioie della famiglia, ha sentito l'esigenza incontenibile di dire davanti a milioni di spettatori la sua verità.
La mia sensazione è che De Gregorio, non potendo ormai più non voglio dire "ricattare" - parola disdicevole -  bensì diciamo far giungere le proprie valutazioni ad alcuno dei precedenti interlocutori, abbia voluto sottrarsi ad un abbraccio potenzialmente fatale facendo pubblico e clamoroso atto di riconoscimento dei propri errori che lo ponga al riparo da eventuali piccoli sgarbi da parte di chi magari si può sentire colpito.
Bel personaggio De Gregorio: il suo viso, la sua figura, i l suo interloquire, i suoi alti valori morali - Belpietro in questo ha ragione- rappresentano plasticamente la classe dirigente di questo Paese negli ultimi decenni.
Tornando alla tonnara, il tonno entra nella rete ed è spinto ineluttabilmente verso la camera della morte dove lo attende la squadra di tonnaroti guidata dal RAIS, il Capo della Tonnara, colui che decide i tempi e i modi ed al quale spetta la parola finale.
Chi è in questo caso il RAIS? Certamente non qualcuno del PD.
Io non ho mai assistito ad una tonnara. Questa è la prima ma mi sembra di conoscerla già

IL TONNO NELLA TONNARA

Nel post del 16 Settembre intitolato "Il video di Berlusconi" scrivevo che ero convinto che l'avventura berlusconiana fosse ormai all'epilogo ma che ero altrettanto convinto che gli ultimi rantoli sarebbero stati terrificanti con codate piene di energia, come quelle del tonno entrato nella camera della morte.
Le cronache di questi giorni ci consegnano un "cavaliere" esattamente in linea. Come il tonno dà codate pazzesche sia perché è incavolato duro per essere finito nella tonnara e non si capacita, sia perché intuisce confusamente che l'epilogo è vicino, così il cavaliere.
Io sono da sempre convinto che Silvietto nostro è in perfetta buonafede quando ritiene di essere un perseguitato vittima dell'invidia e dell'odio "delle sinistre". La assimilazione da parte sua dei principi generali di uno Stato di diritto e di un sistema democratico è talmente evanescente che lo porta a vivere in un mondo all'opposto nel quale i protoni hanno carica negativa e gli elettroni carica positiva. Ma quello che emerge in questi giorni supera ogni immaginazione.
Stralcio dai media e da dichiarazioni di persone del suo entourage ristretto che l'arcorauta avrebbe dichiarato:
"Sono stati i 55  giorni più brutti della mia vita, sono 55 giorni che non dormo per accuse infamanti e una sentenza assurda e ingiusta"(aridaje)
"E' in corso una azione eversiva che stravolge lo stato di diritto e la democrazia non c'è più"(ve l'ho detto che gli elettroni hanno carica positiva)
"Ho perso undici chili , uno per ogni anno di galera che mi vorrebbero far fare per i processi Mediaset e Ruby"(se mi dice come ha fatto).
"Voi sapete tutti che personaggio è Sergio De Gregorio, ebbe guai forti con la giustizia"(che De Gregorio potesse aver avuto guai forti con la giustizia non era poi difficile capirlo, basta guardarlo in faccia, ma forse è proprio per questo che è stato così facile avere rapporti d'affari con il predetto, in ottemperanza ai principi dell'omeopatia)
Ma la cosa più "stramba" è che si parla di un possibile "aventino"per i parlamentari del PDL se il loro boss verrà dichiarato decaduto. Vorrei ricordare al riguardo ai più giovani, a quelli che non l'hanno mai saputo e a quelli che lo hanno dimenticato, che sull'Aventino il 13 Giugno del 1924 ci salì Filippo Turati mica Benito Mussolini il quale, per contro, il 3 Gennaio del 1925, disse"Se il fascismo è stato una associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere"(Oh, finalmente: la differenza tra Benito e Benitino è tutta lì: Benito lo sapeva e non esitava a dirlo, Silvio no.)
Adesso ci tocca aspettare il giorno  4 Ottobre e vedo già "sciaboletta Brunetta" chiamare a raccolta prodi (non il Professore di Bologna, non confondiamo) e vergini guerriere.
Per i più giovani: "sciaboletta" veniva affettuosamente chiamato Vittorio Emanuele III per la non eccelsa statura.
Lui e la moglie, Elena del Montenegro (anche allora le prendevano in Albania per migliorare la razza) erano chiamati, sempre affettuosamente, "Curtatone e Montanara". La storia del nostro Paese ha alternato periodi di splendore assoluto a periodi di forte appannamento (eufemismo). A noi è toccato di vivere in uno di questi periodi

martedì 24 settembre 2013

L'ITALIA PERDE PEZZI AD UNO AD UNO

Qualche tempo fa scrissi due post( il primo in data 24 Maggio 2011 e il secondo in data 22 Dicembre 2012) dallo stesso titolo nei quali menzionavo alcuni dei più noti episodi di passaggio di importanti aziende italiane in mani "estere". L'elenco continua inesorabile. Ora è la volta di ALITALIA (altro capolavoro del governo Berlusconi). Se fosse stata venduta ai AIR FRANCE-KLM come ipotizzato dal governo Prodi avremmo "risparmiato" 5 miliardi di euro. Ma no; fu coinvolto il fior fiore dell'imprenditoria nazionale che si impegnò a salvare l'italianità della nostra compagnia di bandiera: mai creduto , da parte mia, a quell'impegno. Ora Alitalia "prende il volo" a costo zero. come era facile prevedere e come avevo previsto.
Ancor più pesanti, poi, le vicende di Telecom di cui Telefonica ha assunto il controllo, assai diluito ma comunque controllo. Mi sembra il matrimonio tra un cieco e un sordo. Sia Telefonica che Telecom sono due baracconi pieni di debiti e per nulla presenti nelle tecnologie più avanzate del settore delle comunicazioni, due baracconi perfetta espressione delle economie di due scassati paesi del sud Europa. Il loro futuro è segnato; non hanno nessuna possibilità di stare sul mercato. Risultato? Ulteriore distruzione di ricchezza. Cosa rimane? Poco, quasi niente. Il sindacato, pateticamente, pretende garanzie sui livelli di occupazione (ma quali garanzie vi può dare Telefonica, caro Bonanni). La politica fa finta di agitarsi a difesa. La realtà è che si sta sgretolando tutto. Ed il Paese precipita sempre più in una spirale senza fondo. Dal baratro si salveranno solo i furbi, i più spregiudicati, quelli con il "pelo sullo stomaco", quelli abituati a vivere e ad operare "border line" e "over line". Pessimismo irriducibile il mio? Può darsi. Pessimismo della ragione, senz'altro, nel mio caso nemmeno temperato dall'ottimismo della volontà.

lunedì 23 settembre 2013

OSTRA LE RADICI LA MEMORIA

Un caro amico fin dalla mia prima infanzia, Piergiovanni Antici detto Nanni, ha preso una iniziativa che definire meritoria è poco. Ha costituito in seno a Facebook un Gruppo che ha chiamato: "ostrensi: amici di ieri e di oggi, ricordi della nostra gioventù" dove ha cominciato a caricare foto della vita di Ostra,  il borgo di impianto medioevale nell'entroterra di Senigallia, nelle Marche, dove sono nato. L'iniziativa ha destato notevolissimo interesse tanto che il numero degli iscritti al Gruppo è salito in poco tempo alla cifra attuale di 652 membri,    persone che hanno cominciato a caricare foto delle loro collezioni  di famiglia (allo stato le foto caricate sono parecchie migliaia).
Ne è venuto uno spaccato  di storia di un secolo di vita di una piccola comunità del nostro Paese.
Le foto registrano il notevolissimo cambiamento, in meglio, che il mio "Paese" ha registrato nel corso dei decenni. Ho allegato una foto del 1916 che ritrae mia nonna materna circondata dai suoi primi tre figli: Ida, la maggiore, nata nel 1905, Ada nata nel 1910 e Corintio (non ho mai capito dove avessero pescato quel nome, forse dalla "Lettera ai Corinzi" di San Paolo) nel 1914. L'ultima, Enrichetta, mia madre, nascerà nel 1917.
La foto fu inviata a mio nonno Enrico (di qui il nome attribuito a mia madre) che nel 1916 era al fronte a Ponte di Legno, mica a sciare: in trincea. Me lo immagino con che stato d'animo un contadino marchigiano poco più che analfabeta abbia affrontato il viaggio in tradotta fino alle alpi orobie.
Poi ho allegato una foto di mia mamma scattata nel 1949;(aveva trentadue anni) che evidenzia la notevolissima evoluzione del periodo sia della tecnica fotografica che dei tratti delle persone che hanno perduto l'impianto rurale della comunità.
Infine ho allegato una foto recente di Ostra che al momento attuale conta 6835 abitanti.
Ciascuno di noi è nato da qualche parte. E il luogo in cui si nasce è quello che lascia l' "imprinting". Io sono nato lì e le mie radici sono lì. Mi fa piacere parteciparlo a coloro che hanno la bontà di leggere quello che scrivo e ringraziare Piergiovanni e Katia per l'impegno e il tempo che dedicano all'iniziativa.

domenica 22 settembre 2013

L'INCONTENIBILE CUPIO DISSOLVI DELLA SINSTRA ITALIANA

Se si esamina la storia del nostro Paese dall'Unità d'Italia(1861) ai nostri giorni si vede che la sinistra in pratica non ha mai governato. I primi 60 anni hanno visto l'alternarsi di governi della "destra storica" e della "sinistra storica", entrambe riconducibili all'area "liberale" e non "socialista". In concomitanza con la rivoluzione russa e con l'occupazione delle fabbriche per un attimo è sembrato che anche da noi ci potesse essere una fase in cui la sinistra potesse governare ma è arrivato subito Benito Mussolini che, partito socialista, è arrivato populista e monocrate. Caduto il regime abbiamo avuto per tutti gli anni 50 governi di centro. Il primo centro sinistra degli anni 60 ha visto comunque l'egemonia della democrazia cristiana e il partito socialista in posizione subalterna. Per il PC valeva il fattore K. A metà degli anni 70 sotto la guida di Berlinguer per un momento il PC è stato ad un passo dalla conquista democratica del potere. Con il rapimento e la morte di Aldo Moro tutto è tornato dove doveva tornare per accordi tra le due superpotenze di allora.
Il PSI di Craxi tutto era tranne un partito di sinistra. Crollata la prima repubblica abbiamo avuto due periodi in cui la sinistra ha avuto la possibilità di governare. Nella legislatura 1996-2001 e in quella 2006-2008.
Sappiamo tutti come sono andati a finire i due governi Prodi.
Ed ora che l'avversario politico è rappresentato da un vecchio imbonitore da fiera di Paese, per di più pregiudicato, e da un più giovane imbonitore al quale non si potrebbe affidare nemmeno l'amministrazione di un condominio, cosa fa il Partito Democratico? E' cronaca di ieri. 500 delegati che latitano, una guerra senza esclusione di colpi tra Cuperliani e Renziani che danno destro alla stampa di area berlusconiana di affermare: come possono pretendere di governare se non sono in grado nemmeno di rispettare le loro regole interne? Purtroppo tutto questo è vero: sembra che nel DNA della sinistra italiana ci sia un cromosoma "CD" (cupio dissolvi) che impedisce ogni evoluzione e ogni approdo ad una società equilibrata e solidale che resta, a mio avviso, l'obbiettivo cui tendere.
E invece? Invece non lo so. Non so assolutamente quali saranno gli sbocchi dell'attuale fase storica.

venerdì 20 settembre 2013

IL VIDEO

Allego "il video" a futura memoria. Ma non vi fa pena, con quegli occhietti piccoli piccoli tanto hanno stirato il viso, con quei capelli finti, la mascella rifatta, il sorriso di plastica e le movenze di uno zombie? Ma non ci facciamo pena noi italiani che continuiamo a non riuscire a liberarcene per sempre?

GUARDIE E LADRI

Mi piace pensare che, ai tempi in cui l'Italia era più povera e più semplice, anche i ruoli fossero fossero chiari e semplici da decifrare: chi faceva il ladro faceva il ladro e chi faceva la guardia faceva la guardia. La guardia cercava di agguantare il ladro e il ladro cercava di non farsi prendere dalla guardia.
Adesso è tutto più complicato: Equitalia, ad esempio, cosa dovrebbe fare? Recuperare i soldi sottratti al fisco da persone fisiche e giuridiche. Ed invece cosa fa? Mostra una notevole propensione a fare degli sconti a nome dello Stato a fronte di "mazzette"(in Francia le chiamano "Pot de vin") incassate dai suoi funzionari.
Stiamo leggendo tutti le notizie in merito alle perquisizioni da parte della Guardia di Finanza di sedi di Equitalia. Ormai siamo al paradosso che i ladri cacciano i ladri e le guardie sembrano un genere ormai estinto. Beppe Grillo fu "cacciato" dalla televisione per aver detto una battuta a commento di una foltissima delegazione del PSI - Partito Socialista italiano, in Cina pagata con i soldi di tutti noi " Se qui sono tutti socialisti - commentò il non ancora cinque stelle - ...........noi, a chi rubiamo" Sintesi di un pensiero che sarebbe piaciuto a Monsieur de la Palisse.
Io continuo a pensare che il problema non è se il deficit sul PIL rimane nel 3% o si posiziona al 3,1%. Il problema è sempre a monte(espressione cara agli studenti che si sono trovati a fare gli studenti nel'68) ed è sempre quello.

martedì 17 settembre 2013

IL LODO MONDADORI

Piove sul bagnato per il povero Silvio. La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di secondo grado del Luglio 2011 con la quale la Fininvest era stata condannata  a pagare circa 500 milioni di euro al gruppo De Benedetti per aver "scippato" la Mondadori al concorrente con una sentenza "comprata" che aveva aveva deciso sul cosiddetto "Lodo Mondadori".
Il 10 Luglio 2011 pubblicai un articolo dal titolo analogo all'attuale nel quale cercai di illustrare i termini della questione. E' un articolo molto lungo e ad esso rimando chi volesse approfondire la "quaestio".
In questa sede mi limito ad osservare che tutti i nodi stanno venendo al pettine.

ABBAGLI

Ho sempre ritenuto di non fare grossi errori nel giudicare le persone. Sono diffidente per natura ed ho sempre pensato che l'esperienza di una vita e  di un lavoro che richiedeva innanzitutto capacità di valutazione immediata onde evitare il più possibile di "prendere fregature", mi avessero costruito una solida corazza resa ancor più temprata da una impostazione razionalistica del mio pensiero. E questo in linea di massima è vero.
Ma è anche vero che ho preso alcuni abbagli, pochi di numero ma enormi di dimensioni, che smontano tutta la teoria sopra elaborata.
Perché, mi son chiesto, alcune persone si sono rivelate esattamente all'opposto di quello che a me era apparso, quasi ci fosse in loro una duplice personalità (Mr.Hyde e Dottor Jekill) di cui ero riuscito ad afferrare solo il lato "pulito" mentre non avevo colto assolutamente niente del loro lato oscuro? E chi lo sa? Forse perché ci rifiutiamo di accettare il lato oscuro delle persone con cui veniamo in contatto soprattutto se abbiamo avuto interesse ad approfondirne la conoscenza, a capirle. E questo dimostra che solo noi stessi ci conosciamo veramente, e forse nemmeno noi stessi, e che la conoscenza assoluta e completa degli "altri" è negata all'umana natura.
Perché poi oggi faccio queste riflessioni? E chi lo sa? Ve le partecipo soltanto per sottoporle alla vostra riflessione "pour mieux conduire votre vie" pur avendo piena consapevolezza che gli "errori". anche quelli di valutazione, fanno parte della vita, anzi sono la vita.

lunedì 16 settembre 2013

IL VIDEO DI BERLUSCONI

Sembra proprio che domani "l'arcorauta" farà uscire il video con le sue "verità". Mi sembra il clima evocato da un bellissimo film di Lizzani: "Mussolini ultimo atto" e speriamo che sia proprio l'ultimo. Cosa dirà Berlusconi nel video? Le solite cose:
- che lui è sceso in campo nel '94 per salvare il paese (per lui scritto con la minuscola) dalla dittatura dei comunisti
- che per venti anni è stato vittima di una congiura della magistratura di sinistra, degli organi di stampa di sinistra che sono riusciti a convincere i media di tutto il mondo  a ritenere vere le accuse che gli venivano fatte, veri e propri atti persecutori, di tutti gli invidiosi
- che non ha potuto realizzare il suo programma per le resistenze di tutti coloro che si oppongono al cambiamento
- che è più determinato che mai
- che per poter realizzare i grandiosi obbiettivi che si propone è tornato allo spirito di "Forza Italia", rifondata escludendo tutti i traditori, i codardi e gli imbelli e per la quale chiede il 51% dei voti per poter governare il paese con determinazione e senza intralci che non farebbero che rallentare l'azione de governo
- che all'estero ha sempre rappresentato l' Italia al massimo livello riportandola nel consesso delle grandi potenze mondiali
- che il programma con cui scende di nuovo in campo per amore del paese e di tutti coloro che lo hanno seguito in questi anni ha come punti prioritari la riforma della giustizia e la riduzione delle tasse
- ed altre cose del genere
Le dirà, tutte queste cose, appesantito dagli anni e dagli acciacchi, con la mascella rifatta che gli conferisce un ghigno sinistro e, soprattutto, con la faccia livida e piena di odio verso tutto e tutti che da tempo lo caratterizza.
Sarà uno spettacolo indecoroso per chi ha un minimo di cultura politica e giuridica ma, al contempo, conquisterà l'ammirazione ed il plauso di tutta quella parte del popolo italiano che, non essendo in grado di capire e valutare i contenuti, si lascerà convincere ancora una volta  dall'oratoria roboante- seppur ormai imbolzita -   di colui che continua a credersi l'uomo della provvidenza.
Ovviamente salirà forte anche il plauso di tutti i gerarchetti e le gerarchette che in questi anni hanno"munto" senza parsimonia il cavaliere e le casse dello Stato
Come finirà? Anche io sono del parere che ormai l'avventura berlusconiana sia al capolinea, ma sono anche convinto che gli ultimi rantoli saranno terrificanti e i colpi di coda pieni di energia come quelli del tonno entrato nella camera della morte della tonnara.
Ceto è che non se ne può più, o almeno io non ne posso più.


domenica 15 settembre 2013

BLOG E ZIBALDONI

Questo blog è una specie di zibaldone dove metto le mie analisi economiche, i miei giudizi sul sistema bancario, del quale credo avere discreta conoscenza, le mie opinioni politiche, i miei interessi, il mio vissuto personale, molto della mia vita privata - a volte troppo - è comunque il mezzo attraverso il quale sono riuscito a instaurare un colloquio costruttivo con un sacco di persone, di varia età, carattere, posizioni politiche ed etiche.
E quindi il mezzo migliore per ringraziare veramente di cuore le tantissime persone, veramente tantissime che, soprattutto attraverso Facebook, mi hanno fatto gli auguri per il mio compleanno. La mia età è una età strana, non si è ancora arrivati alla fase in cui o sei un "grande vecchio" come Scalfari, Ciampi, Albertazzi ecc. o un "peso morto" di cui liberarsi al più presto, e, d'altro lato, la "jeunesse" è ormai lontana. "Que reste-t-il" il leit motif. E' un'età che può dare frutti maturi ma può anche rivelarsi sterile; dipende da molte cose.
Comunque di "Que reste............" vi propongo una terza, ed ultima lo giuro - versione.

venerdì 13 settembre 2013

LE TEMPS

Considerato che domenica compio gli anni e che da qualche tempo non parlo di musica, vi sottopongo una bellissima canzone in due versioni:
- la prima in un duetto molto "francese" tra Francoise Hardy e Alain Bashung
- la seconda in una versione anch'essa molto "francese" di Dalida in duetto con Ornella Vanoni
Di Francoise Hardy - che nessuno dei più giovani conosce, così penso - propongo anche una canzone mito della prima giovinezza della nostra generazione. Quale canzone...........lo dovete scoprire

giovedì 12 settembre 2013

CREDENTI E NON CREDENTI - LA PECORELLA SMARRITA

Ieri al termine del mio commento alla lettera di Papa Francesco rimandavo ad oggi per il commento alla risposta di Scalfari, che volutamente non avevo letto.
In effetti lo scritto di Scalfari pubblicato a lato con il titolo "La pecora smarrita" non è una risposta ma la definizione di alcuni punti fermi affinché i lettori abbiano chiaro il quadro entro il quale si svolge il dialogo.
Due punti fermi in premessa:  Scalfari ricorda di essere "un non credente che non cerca Dio" e di ritenere che "Dio sia una invenzione consolatoria della mente degli uomini". Fatte queste premesse, sintetizza in 8 punti le riflessioni alle quali il Papa ha risposto.
Ho sempre apprezzato moltissimo lo stile di scrittura di Scalfari, stile che va diritto al cuore dei problemi, li ordina secondo schemi logici (mi piace il numerare domande e risposte) e li presenta chiari e comprensibili all'attenzione di chi legge.
E' su Repubblica di oggi giovedì 12 Settembre che Scalfari riprende ed amplia il discorso. E anche oggi mi limiterò a sottolineare quelli che mi sembrano i passaggi più significativi. La portata storica dell'apertura di Papa Francesco trova fondamento nelle seguenti affermazioni:  "per chi non crede in Dio la questione.....(del bene del male).....sta nell'obbedire alla propria coscienza. Il peccato, anche per chi non ha la fede, c'è quando si va contro la coscienza. Ascoltare ed obbedire ad essa significa infatti decidersi di fronte a ciò che viene percepito come bene e male. E su questa decisione si gioca la bontà o la malvagità del nostro agire"
In pratica è il riconoscimento, secondo me, della possibilità di una morale laica con pari dignità rispetto a quella fondata sui princìpi della fede cristiana e il pieno riconoscimento della autonomia della coscienza.
Di minor rilievo, secondo me, ma sempre di rilievo storico il definitivo riconoscimento degli errori che per 2.000 anni il cattolicesimo ha fatto nei confronti  degli ebrei e la ridefinizione del ruolo temporale della chiesa che solo un Papa che si è voluto chiamare Francesco poteva riportare alle dimensioni alla Chiesa più consone: la vicinanza ai poveri, agli esclusi ai sofferenti e l'abbandono delle tentazioni della temporalità. Quindi piazza pulita allo IOR, piazza pulita a tutte le compromissioni degli apparati della Chiesa, ritorno allo spirito evangelico.
Il tutto in un contesto di dialogo e di percorso comune con la cultura ed il pensiero laico, consapevoli entrambi che se il fine è comune, quello del bene collettivo, poco hanno rilievo i percorsi attraverso i quali si è giunti alla individuazione degli "scopi". 
Condivisione, rispetto reciproco e "compassione", in definitiva "caritas" la cifra che dovrebbe accompagnare ciascuno di noi nel suo percorso di vita.
Papa Francesco ha aperto praterie davanti a noi; dobbiamo cercare di guardare in avanti verso quelle praterie anche se la realtà di ogni giorno ci indurrebbe a disperare sulla possibilità che quella "scimmia pensante"- come la definisce Scalfari - chiamata uomo riesca a riscattarsi  dalla sua origine e dalla natura dalla quale proveniamo.
Ma non saremo mai angeli - concludo con le parole di Scalfari - perché non è nostra la natura angelica, ove mai esista.
E un grazie da parte mia, sentito, a chi illumina il percorso e ci aiuta a vedere. E' il solo aiuto, a mio avviso, di cui abbiamo bisogno.

mercoledì 11 settembre 2013

CREDENTI E NON CREDENTI

Ha avuto molta eco la lettera che Papa Francesco ha inviato al fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari che, con due articoli apparsi su Repubblica, il primo il 7 Luglio ed il secondo il 7 Agosto, due vere e proprie lettere indirizzate al nuovo papa, lo aveva sollecitato in ordine ai rapporti tra credenti e non credenti.
La "lettera" del Papa (lo stile di comunicazione di Papa Bergoglio ha mandato in soffitta secoli di tradizione)  è stata pubblicata, ovviamente in prima pagina, sul numero odierno di Repubblica che, a lato, ha pubblicato la risposta - ad una lettera si risponde - di Scalfari.
Io ho letto lo scritto , l'ho riletto, ma non ho ancora letto la risposta di Scalfari. Voglio cercare di fare le mie valutazioni non influenzato anche se, conoscendomi, penso che farò mie  molte delle posizioni del fondatore di Repubblica.
Non farò un commento, sarebbe presuntuoso e ridicolo. Cercherò di far partecipare chi mi legge di quello che la mia sensibilità ha percepito importante con una premessa. La lettera ha uno stile chiaro e piano che si fa comprendere da tutti ma è evidente che ogni parola, ogni virgola, ogni accento sono stati attentamente ponderati e può essere considerata, paradossalmente, una mini enciclica sui rapporti  tra credenti e non credenti a terzo millennio appena iniziato.
La prima impressione è quella di una forte accelerazione ad un diverso modo di approcciarsi della Chiesa, che con Ratzinger era tornata su posizioni vecchie di secoli, alla realtà del tempo e il recupero dello spirito del Concilio Vaticano secondo e del tratto distintivo di esso: il dialogo con "posizioni diverse".
Una prima circostanza - dice il papa - che rende auspicabile e necessario il dialogo risiede nel fatto che nel corso degli ultimi secoli si è arrivati al paradosso che la fede cristiana, che ha "illuminato" per secoli il cammino della storia qui in occidente, è stata vieppiù percepita come il buio della superstizione che si oppone alla luce della ragione determinando una frattura completa tra la cultura cristiana e la cultura moderna di impronta illuminista. Verissimo ma di questo la responsabilità maggiore non è forse quella della Chiesa? Vogliamo ricordare tanto per citarne uno il cardinal Bellarmino?
La seconda circostanza, prosegue il Papa, è che per il credente il dialogo non è un accessorio alla propria fede bensì ne è espressione "intima ed indispensabile" ".....la fede non è intransigente..........." "...........il credente non è arrogante....." E' sicuro, il Papa, che Comunione e Liberazione si riconosca in ciò?
La fede - prosegue - è nata in me per un incontro personale con Gesù. ma ha potuto alimentarsi dalla "comunità di fede" in cui essa ha potuto svilupparsi.
Capisco e capisco anche che "lui" non può che riconoscere la centralità della Chiesa ma ci vedo anche un filo di "excusatio non petita............"
"Occorre confrontarsi con Gesù....." (è una esigenza che sentono anche i non credenti) Gesù che appare dai vangeli, soprattutto quello di Marco, come investito di una straordinaria autorità che gli deriva dal suo rapporto con Dio (Abba') il quale gli consegna questa autorità perché la spenda in favore degli uomini. Mi sembra un ragionamento dal mio punto di vista parecchio arzigogolato che deve mettere insieme Trinità, divinità del Cristo, il perché della incarnazione e molte altre sfaccettature
E prosegue, la lettera, evidenziando altri punti fermi dell'essenza del cristianesimo. Non entro in dettagli perché fatico a ragionare con le categorie del "credente" e comunque è meglio andare direttamente alla lettera del Papa.  Da parte mia mi soffermerò sui due punti finali, sulle ultime due domande poste da Scalfari.
- la prima:" il pensiero secondo il quale non esiste alcun assoluto e quindi alcuna verità assoluta ma solo una serie di verità relative , sia un errore o un peccato. Francesco risponde - con molta sottigliezza - che anche per il credente non c'è verità assoluta se si intende assoluto come "privo di relazione". Per il cristiano la verità è l'amore di Dio verso l'uomo attraverso il Cristo. La verità è una relazione che ognuno trova a partire dalla propria storia, dalla propria cultura, dalla situazione in cui vive. E cita un passo del vangelo - mi sembra di Giovanni - in cui si dice" Io sono la via, la verità, la vita" e per cercarla, la verità, attraverso la "via"  sono necessarie umiltà e apertura perché possa essere cercata, accolta ed espressa. Mi sembra questo un passaggio molto importante ed innovativo per la ridefinizione dei rapporti tra credenti e non credenti.
- la seconda domanda: con la scomparsa dell'uomo sulla terra - chiede Scalfari - scomparirà anche il pensiero capace di pensare Dio? Francesco risponde  ineccepibilmente. Se avesse risposto semplicemente sì avrebbe dato implicitamente ragione a chi sostiene che Dio non è altro che una consolatoria invenzione del cervello umano. Dio, risponde Francesco, non è una idea seppur altissima frutto del pensiero dell'uomo ma è " realtà con la R maiuscola, Gesù ce lo rivela come un padre di bontà e misericordia infinite. Dio non dipende dal nostro pensiero e per la fede cristiana  questo mondo come lo conosciamo è destinato a venir meno ma l'uomo non terminerà di esistere e in un modo che non sappiamo anche l'universo creato con lui. La scrittura parla di cieli nuovi e di terre nuove e afferma che alla fine nel dove e nel quando che è al di là da noi ma verso il quale, nella fede, tendiamo con desiderio ed attesa, Dio sarà tutto in tutti."
Io mi arrendo e mi fermo qui. E' uscito qualche giorno fa un DVD nel quale Piero Angela spiega il "big bang". Non lo ho ancora guardato, lo farò domani come a domani rimando per la risposta di Scalfari
Post scriptum: io non sono un teologo e se Francesco ha impiegato più di un mese a rispondere a Scalfari e Scalfari 7 giorni (la lettera del Papa è datata 4 Settembre) mi perdonerete tutte le carenze delle mie valutazioni buttate giù a caldo in giornata.

martedì 10 settembre 2013

MONTEPASCHI SIENA -RIPRENDIAMO IL DISCORSO

E' datato 22 Agosto l'ultimo post dedicato al Montepaschi. A vacanze terminate si può cominciare a riparlare delle vicende dell'Istituto senese.
C'è una novità: l'aumento di capitale necessario per rimettere in rotta di navigazione il prestigioso Istituto è salito a 2,5 miliardi e non 1 miliardo come sembrava prima dell'estate. La rilevante cifra è necessaria anche per rimborsare una parte dei 4,07 miliardi di  Tremonti/Monti Bond a suo tempo emessi dal Monte e sottoscritti dal Tesoro per evitare il default.
Faccio questa osservazione. Il Montepaschi fu fondato nel 1472. In più di cinque secoli la Banca aveva accumulato un notevole patrimonio che, nel momento della privatizzazione del Monte - anno 1995 - rimase in capo alla Fondazione. In pochi anni la quota della fondazione è scesa all'attuale 33,4 % per  un valore di gran lunga minore visto che il patrimonio della banca si è sensibilmente ridotto. Considerato che la Fondazione non è in grado di sottoscrivere nemmeno in parte il nuovo aumento di 2,5 miliardi, la conseguenza sarà che la sua quota  si ridurrà praticamente a zero.
Geniali gli amministratori della Fondazione e del Monte; in meno di venti anni si sono "mangiati" quanto era stato accumulato in più di 500 anni. Le quotazioni di borsa riflettono plasticamente la perdita di valore; il titolo quota 0,21€ contro gli oltre 4 euro di prima della crisi.
A questo punto la domanda. Chi ce li metterà i "soldi"? Mah. La soluzione migliore sarebbe l'intervento di alcuni " Fondi sovrani".
Sarebbe veramente paradossale se il glorioso MPS, vanto della città di Siena, la più antica banca del mondo, finisse, che so, in mani cinesi.
Del resto sono i cicli della storia.
Mi sembrava interessante  riprendere il discorso su MPS mettendo in rilievo gli aspetti sopra evidenziati. Nelle prossime settimane avremo ampio materiale di analisi e valutazione.


sabato 7 settembre 2013

BANCA DELLE MARCHE AGGIORNAENTO

Nel mio ultimo breve post affermavo che l'intervento di un Istituto esterno era ormai improcrastinabile e esprimevo l'opinione che ad intervenire sarebbe stato Intesa/San Paolo. Il mio giudizio nasceva dal fatto che solo un Istituto di grandi dimensioni poteva avere la "forza" per sostenere il peso di un disastro come quello che BDM evidenzia sempre più di settimana in settimana. Nel nostro Paese non ce ne sono molti con queste caratteristiche. Intesa aveva già una partecipazione nella banca. Oggi una duplice doccia fredda; sia Unicredit che Intesa hanno escluso il loro interessamento.
Anche la cordata di imprenditori marchigiani mi sembra piuttosto aleatoria malgrado l'impegno pubblicamente assunto da Merloni.
Come finirà? Sinceramente non lo so. Non vedo altri soggetti italiani in grado di fare l'operazione e anche Bankitalia a questo punto può fare ben poco.
Tanto tempo fa scrissi che BDM era cronaca di un disastro annunciato. E un altro disastro si profila all'orizzonte. Carige, che è stata in mano per oltre venti anni di Berneschi, sta entrando anch'essa nella stessa spirale di MPS, BDM.
E c'era chi diceva che il sistema bancario italiano era sano.
Stasera ho ascoltato per qualche minuto la trasmissione condotta da Telese sulla 7. D'Agostino ha affermato una verità sacrosanta: l'economia italiana è marcia dalle fondamenta. Mi dispiace ancora una volta dover dire che non era molto difficile rendersene conto

DOPO BANCA MARCHE E MONTEPASCHI...........................CARIGE

Ho l'impressione che nelle prossime settimane e mesi ci sarà da occuparsi parecchio di CARIGE. Stanno venendo al pettine tutti i nodi di una gestione ventennale di un uomo solo al comando: Giovanni Berneschi.

MR PARKINSON

Il giornalino "LIBERI" dell'Associazione Parkinson Insubria, associazione animata dalla signora Giulia Quaglini e da un numero non piccolo di volontari, ha fatto uscire a inizio Settembre un breve supplemento che ha titolato.
            IMPERATIVO: NON MOLLARE MAI

"..........è importante che non ci facciamo vincere dall'indolenza e dalla pigrizia, perché si rischia di innestare un processo di decadenza fisica, morale, spirituale, da cui è difficilissimo uscire accelerando di fatto l'evoluzione nefasta della malattia..............."
".......ricordate che la malattia non deve mai prendere il sopravvento, non dobbiamo lasciarci andare, conserviamo la nostra residua autonomia, la capacità di pensare e di emozionarci..........."
Ho riportato i due passaggi più significativi, a mio avviso, del comunicato.
Non è facile, non è facile, soprattutto quando l'autostima attraversa un momento di forte debolezza...........ma lo dobbiamo.......lo dobbiamo a noi stessi e, soprattutto a chi ci sta vicino e che ci dimostra giorno per giorno la sua grandezza.

venerdì 6 settembre 2013

E LA BUONA MEMORIA SINONIMO DI INTELLIGENZA?

Il 2 Febbraio 2011 ho scritto un post dallo stesso titolo. Post che viene letto a distanza di tempo con una certa frequenza. Sono andato a rileggerlo, perché mi incuriosisce sapere perché interessino articoli di un passato nemmeno più tanto recente - se vi interessa andate a leggerlo anche voi - e condivido praticamente tutto di quello che scrissi allora con una sola ma importante divergenza. Ho sempre sostenuto che se è vero che l'intelligenza è cosa diversa dalla buona memoria, una buona memoria non può che essere la base portante dell'intelligenza. E invece no: intelligente è chi capisce con immediatezza le situazioni, le persone, i contesti. E agisce di conseguenza, riducendo al minimo i rischi e gli svantaggi e, di contro, massimizza i vantaggi. La buona memoria aiuta ma non basta.

FILIPPO ALBERTO RAPISARDA CHI ERA COSTUI

Il 2 Settembre 2011 pubblicai un post dal titolo: "Filippo Alberto Rapisarda, chi era costui?"
Sto constatando con sorpresa che il post in questi ultimi giorni è stato letto decine di volte. Constato e rifletto.

BANCA DELLE MARCHE FLASH DI AGGIORNAMENTO


Il Governatore della Regione Marche, Spacca, apre all'ingresso di un Istituto esterno, questa la notizia dell'ultima ora. L'apporto di capitale della cordata di imprenditori marchigiani non è sufficiente. Era facile prevederlo. Quale Istituto  rileverà la quota di maggioranza del pacchetto azionario e parteciperà massicciamente all'aumento di capitale?
Secondo me Intesa San Paolo e va bene così.

giovedì 5 settembre 2013

REPETITA IUVANT

Nei giorni scorsi sono state pubblicate le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione del 1 Agosto con la quale è stata confermata in via definitiva la condanna dell'ex premier a 4 anni di reclusione(3 condonati) e alla pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale.
Mi piace ricordare che il 22 Gennaio 2011, quasi tre anni fa, scrissi un post dal titolo "Al Capone e le condanna per reati fiscali" nel quale intravedevo delle analogie con l'evoluzione che le nostre vicende interne avrebbero fatto registrare. Intravedevo, dicevo; in effetti "vedevo" perché se è vero che da un po' di tempo sono pieno di acciacchi la vista, almeno quella, è perfetta. Soprattutto quella che vede attraverso gli occhi della mente.
Tornando alla sentenza, le motivazioni riempiono 209 pagine e sono state firmate da tutti i componenti il collegio giudicante.
Anche la Cassazione ha riconosciuto che SB sapeva benissimo cosa succedeva in Fininvest prima e in Mediaset poi. Sapeva benissimo che il Gruppo "faceva la cresta" sull'acquisto dei diritti televisivi evadendo il fisco, "rubando" agli azionisti di minoranza e procurandosi ingenti fondi neri all'estero da utilizzare per fini nobili e meno nobili.
Al riguardo mi permetto rimandare al mio post del 28 Luglio scorso dal titolo "Silvio Berlusconi e la sentenza della Corte di Cassazione sui diritti televisivi Mediaset La guerra della Rosa La mia testimonianza", ultimo di tre nei quali ho cercato di ricostruire le vicende che hanno condotto alla sentenza di condanna ed ho portato la mia testimonianza.
Ho riletto ovviamente il post prima di scrivere questo che state leggendo e ne consiglio la lettura, al limite anche la rilettura, a tutti coloro che sono interessati ad un approfondimento delle problematiche e che abbiano gli strumenti per focalizzare i punti nevralgici.
Nei giorni successivi alla pubblicazione delle motivazioni è iniziato un fitto fuoco di sbarramento da parte degli esponenti del PDL e dell'ex premier, supportati dagli organi di stampa e dai "mass-media" di area, teso a confermare l'impostazione di sempre, cioè l'esistenza di un piano "eversivo" della magistratura diretto ad eliminare per via giudiziaria il cavaliere dalla vita politica. Inoltre è cominciato un pesante gioco di ricatti sul governo per evitare al cavaliere la decadenza dalla carica di senatore sulla quale l'apposita commissione del senato deciderà il giorno nove. Il PDL ha iniziato un gioco delle parti con una finta articolazione tra "falchi" e "colombe"ed alterna "ukase" a posizioni più morbide.
Il cavaliere gioca in proprio ed un giorno fa il falco  il giorno dopo la colomba. Ieri il governo aveva le ore contate, oggi no.
Comunque si sta tenendo pronto per tutte le evenienze ed ha già registrato un video per un appello agli elettori che vengono chiamati a sostenere "il martire" e la "Rinascente" - o Standa - "Forza Italia".
Il Partito Democratico sembra granitico nel dire che voterà per la decadenza; spero che lo sia davvero ma se non vedo non credo.
Ultima ciliegina sul capo del povero Silvio. Oggi sono uscite le motivazioni della sentenza della Corte d'appello che ha confermato la sentenza di condanna a Dell'Utri per "concorso esterno in associazione mafiosa". Nella motivazioni si dice con chiarezza che i rapporti del duo Dell'Utri/Berlusconi e "Cosa Nostra" sono stati organici dal lontano passato.
Marco Travaglio e Elio Veltri hanno pubblicato nell'ormai lontano Marzo 2001 un libro dal titolo "L'odore dei soldi". C'era già scritto tutto lì.

CORRADO AUGIAS - MARCO VANNINI "INCHIESTA SU MARIA"

E' appena uscita la terza delle "inchieste" su temi fondamentali del cristianesimo scritte a quattro mani da Corrado Augias con autorevoli studiosi del pensiero cristiano.
Dopo L' "Inchiesta su Gesù"scritta a quattro mani con il professor Mauro Pesce, e L"Inchiesta sul Cristianesimo" scritta con il professor Remo Cacitti, è stata appena pubblicata L' "Inchiesta" su Maria scritta con Marco Vannini.
Rizzoli editore. Prezzo euro 19 . Io ho comprato il libro all'ESSELUNGA al prezzo di 14,25. 
Corrado Augias lo conosciamo tutti: uomo di cultura, conduttore televisivo, non credente ma sempre aperto al confronto con gli altri.
Marco Vannini, conosciutissimo in ambiente scientifico, è uno dei più autorevoli studiosi italiani di  mistica e della tradizione spirituale cristiana.
Vi segnalo il libro la cui lettura penso possa essere utile sia ai credenti cristianocattolici, che avranno modo di riflettere sui "fondamentali" della religione nella quale si riconoscono, sia ai non credenti ai quali l'approfondimento su tali temi non potrà che giovar loro.

mercoledì 4 settembre 2013

IL PUNTO SULLA STAGIONE 2012/2013 AL DR.WHY

La stagione al Dr.Why va dal primo Ottobre al 30 Settembre dell'anno successivo. Siamo quindi entrati nella fase finale. Al "Billiard Café" - il locale dove gioco abitualmente la domenica - mancano quattro partite alla fine e la situazione è la seguente:
1) BUSTI GRANDI  - punti web 100.561 su 74 partite
2) AMILCAREE - punti web 99.456 su 64 partite
3) LUIGI XIV (cioè io) - punti web 98.162 su 72 partite
Ce la giochiamo in tre in quanto il quarto (Romagna mia) è troppo distaccato e non può più raggiungerci.
Chi vincerà? Secondo me Amilcaree, che ha una media di punti web a partita di 1.554. Per il secondo posto sarà una lotta  all'ultima domanda tra me (1.363 punti di media) e Busti Grandi(1.358 punti di media). Vinca - come si suol dire - il migliore.
Sabato 5 Ottobre ci sarà il campionato provinciale della Provincia di Varese al "Capolinea Live" di Marnate.
Partita unica; 45 domande secche in modalità "difficile".
Campione provinciale uscente: TINTO BROSS che sarà chiamato a difendere il titolo.

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

Cronache Maceratesi sta proseguendo nella pubblicazione, e commento, del memoriale dell'avvocato Ambrosini, ex Presidente della Banca. Gli articoli di Marco Ricci sono molto dettagliati per cui rimando alla lettura degli stessi chi fosse interessato ad approfondire.
Da parte mia mi limito a sottolineare che nel memoriale Ambrosini difende il suo operato - ovviamente - richiamando alle inerzie dei vari organi che avrebbero dovuto vigilare ed intervenire.(Società di Revisione, Collegio sindacale, membri del CDA, Bankitalia) E qui non ha torto.
Ma affermare che "........le difficoltà in cui versa Banca Marche sono imputabili all'economia marchigiana.... ......." questo mi sembra sinceramente troppo.
ll fatto poi, ad esempio,  che da un verbale del Consiglio di amministrazione emerga un intervento dell'Avvocato Ambrosini  che lamenta che le pratiche presentate al CDA per l'esame ed eventuale approvazione fossero corredate da allegati troppo corposi, non lo giustifica affatto. Tutto lascia credere che, di fatto, quegli allegati nessuno li leggesse. Avvocato, se questo è vero, allora non si consente, come emerge da un altro verbale, che vengano portate in consiglio 51 pratiche da esaminare in una sola seduta. Sarebbe bastato un minimo di buon senso per capire che quella sera sarebbe passato di tutto. E, di fatto,  ci si sarebbe fidati  - in pratica  - della parola e dell'accattivante oratoria del Direttore Generale proponente. Ma se i consiglieri non leggono gli allegati perché troppo corposi e "sono costretti a fidarsi", a questo punto i Consigli di amministrazione sarebbero del tutto superflui, mi viene da osservare.
Ci si deve convincere una volta per tutte che ci sono stati comportamenti dolosi e collusi da parte dei vertici amministrativi  e manageriali dell'Istituto.
E c'è un solo organo, in uno stato di diritto, competente a giudicare i fatti. Quell'organo si chiama "magistratura"

martedì 3 settembre 2013

IL MIO CORSO ALL'UNIVERSITER DI CASTELLANZA

Qualche giorno fa ho pubblicato un post con il quale rendevo noto che quest'anno non avrei tenuto l'abituale corso di economia all'Universiter di Castellanza e che avevo già comunicato la circostanza a Presidenza e Rettorato. I motivi, diversi, si sostanziano nel fatto che nel complesso non sto bene e sentivo che non avrei potuto tenere il corso al meglio e con la necessaria continuità come dovuto sia all'Universiter che agli allievi/amici. Ciò non esclude che la collaborazione con l'Universiter possa riprendere al limite anche a partire dall'anno nuovo se ce ne saranno le condizioni e semprechè, ovviamente, l'Universiter sia d'accordo.
Ebbene, nel giro di pochi giorni ho ricevuto telefonate, mail di persone che volevano informarsi, esprimere il loro rincrescimento, manifestare solidarietà. Mail e telefonate che mi ha fatto piacere ricevere e che mi hanno portato a fare un piccolo confronto con l'assordante silenzio con il quale è stata accolta la mia decisione di lasciare il Partito Democratico motivata con una mia, a mio avviso articolata, lettera alle figure competenti. Evidentemente diverso è stato l'apprezzamento a conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la vita è bella perché varia.