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lunedì 30 settembre 2013

RITORNIAMO A PARLARE DI BANCA DELLE MARCHE

Nelle ultime settimane ho dedicato a Banca delle Marche solamente brevi flash di aggiornamento. La situazione mi sembra in stallo assoluto:
a) Bankitalia ha congelato gli organi societari per 60 giorni per dare modo di perfezionare l'aumento di capitale che a questo punto è l'unico mezzo per salvare la banca
b) la cordata degli imprenditori marchigiani mi sembra evanescente. 
c) quale Istituto italiano  possa intervenire dall'esterno sinceramente non vedo
d) vedo invece un possibile interesse o di BNP (già presente nel nostro paese in BNL)  o di Credit Agricole
Emergono invece ulteriori elementi che confermano come segnali di allarme ne erano stati lanciati tanti e autorevoli e fin da tempi non vicini. Mi riferisco in particolare al promemoria che il Prof. Francesco Maria Cesarini, consigliere di amministrazione della banca, ha consegnato agli organi sociali a fine Giugno 2013 all'atto delle sue dimissioni (era stato nominato in Consiglio nell'Aprile 2012 su indicazione della Fondazione CARIMA.) e che è stato reso pubblico recentemente.
Il Prof Cesarini non è l'ultimo  arrivato: professore ordinario alla Cattolica a Milano, ex Presidente della Banca Agricola Milanese, di Borsa di Milano, del Banco Ambrosiano e di Unicredito e Vicepresidente di Mediobanca, è una delle persone più qualificate e di maggior esperienza nel nostro Paese nel settore bancario.
Il promemoria è impietoso e segnala una situazione generalizzata di incompetenza, mancanza di organizzazione, collusioni, vero è proprio malaffare.
Cronache maceratesi, che segue ovviamente da molto vicino le cose, ha pubblicato due giorni fa un documentato  ed esauriente articolo a firma Marco Ricci nel quale vengono messi in rilievo gli aspetti più rilevanti del promemoria. Ad esso mi permetto rimandare per completezza di informazione.
Da parte mia continuo a sottolineare che in tanti l'avevamo detto, mi ci metto anche io. Se nessuno è stato ascoltato ciò vuol dire che chi doveva ascoltare o non era in grado di capire o, meglio, non aveva alcuna voglia di capire.
L'ennesimo episodio di disfacimento del sistema Italia. E poi mi si dice che la "questione morale" non è la madre di tutte le questioni.

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