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martedì 17 dicembre 2013

LE VIRTU' SALVIFICHE DELLE ARANCE DI SICILIA

Dopo aver iniziato la giornata con il doveroso omaggio a Giuseppe Verdi e prima di affrontare un argomento di peso quale lo stato del PD dopo l'insediamento di Renzi a segretario nazionale, un argomento solo apparentemente più leggero. Le arance di Sicilia.
Forse l'ho già scritto ma, comunque, repetita iuvant. Da anni passo l'inverno senza grandi problemi di infreddature, febbriciattole, bronchiti ecc. Perché?
Perché per tutto l'inverno inizio la giornata con una spremuta di arance tarocco. Le prime arrivano a Dicembre e poi le si trova durante tutto l'inverno. Le compero a cassetta, le tengo fuori in terrazza coperte da uno straccio altrimenti gelano. La mattina quando esco a prenderle, il solo uscire dà una sferzata di energia. Ne spremo sette (da spremere compero quelle piccole) con le quali faccio due bicchieroni di pura spremuta fredda quanto basta. Mentre mando giù, lentamente ma tutto d'un soffio, il contenuto del bicchierone sento già che le mie difese immunitarie si rafforzano.
Unica condizione: le arance debbono essere tarocco - le navelinas sono cosa diversa -  e debbono provenire o da Scordia o da Palagonia  o  da Adrano (piana di Catania). Ottime anche le "sanguinelle" del siracusano.
Un giorno un amico mi disse: il tuo blog sembra uno zibaldone. Ripeti. Sembra uno zibaldone. Mai complimento fu più gradito. Mi rendo perfettamente conto che lo "Zibaldone" del mio conterraneo Giacomino è tutt'altra cosa ma un blog deve essere a mio avviso uno zibaldone nel quale si riversano esperienze di vita, posizioni politiche, idee, giudizi, di chi scrive. Un unicum, un mix, uno zibaldone appunto.

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