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venerdì 17 settembre 2010

LA CONFINDUSTRIA E L'EVASIONE FISCALE

Il Centro Studi di Confindustria ha pubblicato ieri un documento nel quale si afferma che nel nostro paese c' è una evasione fiscale "sbalorditiva", quantificata in circa il 20% del PIL (300 mld) con mancati introiti per lo Stato di 125 mld l'anno. In poche parole la Confindustria riconosce che se negli ultimi 15 anni non ci fosse stata evasione fiscale il Paese non avrebbe avuto debito  pubblico. Basta fare due conti. 125 x 15 fa 1.875. Il deibito pubblico è di  1.838 a fine Luglio 2010 e si è formato in buona parte per gli interessi pagati  su lde bito che si andava formando, interessi pagati in larga parte a chi, evadendo, aveva disponibilità liquide da investire. Disponibiltà investite con una ritenuta fiscale al 12,50% mentre l'aliquota minima sui redditi da lavoro è il 23%. Un capolavoro, non c'è che dire. Chi paga le tasse (lavoratori dipendenti e pensionati) e solo in minima parte il lavoro autonomo) ne esce cornuto e mazziato con buona pace di Tremonti.

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