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giovedì 30 settembre 2010

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

Nel mio post del 28 ho cercato di spiegare i pericoli per il nostro debito pubblico insiti nelle proposte che la commissione europea stava elaborando, e che ha ufficializzato oggi, circa i vincoli da imporre ai paesi con un alto deficit in rapporto al PIL in merito al rientro del debito stesso. Le proposte della commissione fanno propria la linea portata avanti dalla Germania e che trova il consenso del Governatore della BCE  Trichet. Per il dettaglio mi permetto rimandare al predetto post. Tremonti si è dichiarato assolutamente non preoccupato in quanto, secondo lui, nelle valutazioni si terrà conto di altri fattori rilevanti  e tra questi il debito privato, che in Italia è più basso che negli altri paesi europei a noi comparabili,  e si terrà conto  anche dell'alto tasso di risparmio, della tenuta del sistema bancario, della riforma delle pensioni, che noi abbiamo già fatto.ecc
Tutto ok: peccato che non è vero.
Il sole 24 ore pubblica oggi un articolo dal titolo " Se il diavolo si nasconde nei dettagli...." in cui si evidenzia che il commissario Rehn ha ribadito che ai fini della procedura il debito privato dovrà essere tenuto in considerazione limitatamente all'impatto sul debito pubblico e non in quanto tale. La Germania è su questa linea. Aspettiamo fine mese di ottobre quando la normativa verrà approvata nella sua stesura definitiva. Certo è che Tremonti continua ad ostentare un ottimismo, del quale non credo sia intimamente convinto, che viene diffuso dai media, in primis la televisione, con l'effetto di narcotizzare ulteriormente i riflessi già appannati dei cittadini italiani

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