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martedì 21 settembre 2010

UNICREDIT - PROFUMO - GERONZI - I LIBICI - IL POTERE

Oggi alle 18 è convocato un consiglio di Amministrazione di Unicredit nel corso del quale l'amministratore delegato Alessandro Profumo rassegnerà le sue dimissioni.
Perchè Profumo è costretto ad uscire di scena:
a) gli vengono imputati risultati di gestione non esaltanti (ma non è questo il motivo vero)
b) gli viene rimproverato di non aver informato il Presidente Dieter Rampl e le fondazioni che detengono le quote di controllo del capitale sociale dell'incremento della partecipazione da parte del governo libico salita al 7,58% di cui il 4,998 attraverso la Banca Centrale libica e il 2,594 attraverso il fondo sovrano Libian  Investment Autorithy. I libici sostengono che le due Istituzioni sono completamente autonome ma non ci crede nessuno. La Lega ha già gridato al pericolo di scalata da parte dell'Islam(dichiarazioni a caldo del governatore Zaja) e le fondazioni si sono arroccate intorno al Presidente a difesa del loro ruolo. La lega ha dichiarato di voler fermare la scalata con tutti i mezzi ( in realtà vuole aumentare il suo peso nel panorama finanziario soprattutto del nord)
Quale è la reale portata dello scontro di potere, sempre a mio avviso.
Chi ha favorito l'aumento di peso dei libici nella principale banca del Paese sono due persone: Silvio Berlusconi e Cesare Geronzi ex Presidente di Capitalia, assorbita da Unicredit nel 2007, ex Presidente di Mediobanca e attuale Presidente.delle Generali.( Profumo l'ha soltanto subìto) I due costituiscono un asse di ferro palese fin dal tempo della discesa in campo del cavaliere(1993) ma anche da molto prima.(almeno dalla metà degli anni 80) quando prese corpo in campo finanziario il progetto di integrazione Cassa Risparmio di Roma - Banco di Santo Spirito con obbiettivo finale fusione con il Banco di Roma, operazione quest'ultima perfezionatasi nell'estate del 92, per dar vita ad un polo bancario di grandi dimensioni,  romanocentrico e controllato dalla DC. E nel settore dei media si diede vita ad una serie di provvedimenti tesi a favorire la prise de pouvoir del cavaliere nel settore dell'informazione. Il tutto sotto l'egida dei poteri forti  presenti nel Paese( massoneria, Servizi statunitensi , le alte gerarchie ecclesiastiche(il segretario di Stato Cardinal Casaroli,  le gerarchie dello IOR Marcinkus e De Bonis,) Democrazia Cristiana nella persona di Giulio Andreotti e di De Mita - il primo referente di Geronzi, il secondo di Pellegrino Capaldo - il PSI di Bettino Craxi  cui riferiva il Cavaliere,) altri poteri più rozzi e pericolosi con i quali entrambi dovevano fare i conti.
L'appoggio alla scalata ( ma i libici  negano che l'operazione abbia queste caratteristiche) da parte del Presidente del Consiglio trova motivazione negli stretti legami  di affari e di potere dello stesso con il leader libico Gheddafi  e il non vedere di malocchio l'indebolimento di Profumo, considerato vicino alla "sinistra". L'appoggio di Geronzi è più articolato e più complesso.
La cacciata di Profumo consente al Presidente di Generali di raggiungere parecchi obbiettivi:
a) rinsaldare i rapporti di potere - in essere da lungo tempo - con Gheddafi, che già in passato era intervenuto a sostegno di una Bancaroma in difficoltà, e con il Presidente del Consiglio
b) imputare a Profumo le difficoltà di conto economico di Unicredit quando la verità vera è che Geronzi rifilò a Profumo - con il pieno accordo attivo di Bankitalia - il buco nero di Capitalia il cui bilancio aveva assoluto bisogno di essere annacquato in un contenitore più solido e più grande
c) regolare i conti con Profumo come a suo tempo furono regolati i conti con Matteo Arpe, uscito di scena straricco ma ridimensionato nel panorama della finanza italiana
d) regolare i conti con i vertici di Mediobanca (Nagel e Pagliaro) con i quali si innescò uno scontro di potere ai tempi in cui di Mediobanca era Presidente E il regolamento di conti avverrà in due fasi. In una prima fase Unicredit , uscito di scena Profumo, avrà meno forza nell 'appoggiare i managers Mediobanca anche per le implicazioni sul patto di sindacato che l'aumento della presenza libica comporta
In una seconda fase verrà perfezionata la fusione Generali.Mediobanca con piena vittoria di Geronzi che si libererà dei due managers sopracitati e resterà Presidente con pieni poteri del nuovo agglomerato che costituirà il più potente centro di potere del paese e dove il nostro regnerà come roi soleil per almeno un quindicennio. I banchieri sono notoriamente longevi, Enrico Cuccia docet
Perchè se è vero che la parabola del Presidente del Consiglio è nella fase discendente, quella del Presidente di Generali è ancora nella fase di ascesa e di consolidamento. Qualche piccolo problema giudiziario in sospeso è ben poca cosa e del tutto gestibile
Fantapolitica e fantafinanza? Io sto scrivendo prima della lettura dei quotidiani
Chi vivrà vedrà

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