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giovedì 23 settembre 2010

UNICREDIT ALESSANDRO PROFUMO - CONTINUA

Negli anni  60 le cronache di tutta Europa si interessarono lungamente al cosiddetto scandalo Profumo che, per chi non lo ricordasse, era un ministro del governo inglese che fu costretto alle dimissioni perchè aveva una relazione con una professionista, tale Cristine Keeler,..............allora non si chiamavano escort,,,,,,,,, che si era rivelata una spia dei russi.
L'attuale affaire Profumo rischia di fare ancor più scalpore
Innanzitutto facciamo il punto della situazione
PUNTO 1

Chi farà l'amministratore delegato di Unicredito? Il toto nomine ha fatto uscire nuovi nomi. Vediamoli

CARLO SALVATORI
Curriculum di tutto rispetto. Dirigente BNL,Vicedirettore Generale della Cassa di Risparmio di Parma, Direttore Generale e Ammre Delegato del Banco Ambrosiano Veneto (il Nuovo) , Direttore Genrerale Cariplo, Ammre Delegato di Banca Intesa, Presidete di UNICREDITO dal 2002 al 2006 e contestualmente Vicepresidente Mediobanca, Ammre delegato di Banca di Roma (per soli quattro mesi) tra le due precedenti esperienze, Presidente di  Unipol dal 2006 al 2010, ora in posizione apparentemente più defilata come Presidente della Lazard Italia e Presidente di Banca del Monte di Parma . E' in stretti rapporti con tutto il sistema, ha un rapporto consolidato con Bankitalia, potrebbe andar bene, ma c'è una pregiudiziale insormontabile. Durante la sua breve permanenza al vertice di Banca Roma si è scontrato frontalmente con l'attuale Presidente delle Generali. NIET, tre volte niet

VITTORIO GRILLI
L'attuale Direttore Generale del Tesoro potrebbe rappresentare la soluzione Istituzionale in grado anche di arginare eventuali speculazioni contro il nostro Paese e contro UNICREDITT e tranquillizzare i mercati. Inoltre il Prof Grilli ha uno skill internazionale ed è ben conosciuto, e stimato, negli ambienti finanziari internazionali
MASSIMO PONZELLINI
E' attualmente in quota Lega come Presidente della Banca Popolare di  Milano, non ha certo visto di malocchio il defenestramento di Profumo, pensando magari di poterlo sostituire, ha un ottimo curriculum ma penso che non passerà per le motivazioni che darò.
In sintesi, se la situazione precipiterà, non ci potranno che essere soluzioni istituzionali e quindi, secondo me, o GRILLI o FABRIZIO SACCOMANNI attuale Direttore Generale Bannkitalia
PUNTO 2
Chi ha ucciso l'uomo ragno? Cioè chi ha fatto fuori Profumo?
Sulle stampa di oggi è tutta una corsa a dire Io no
CESARE GERONZI
In una lunga intervista data a Massimo Giannini il Presidente delle Generali nega di essere lui il mandante, anzi - con ironia - nega di essere il Capo della SPECTRE. L'intervista è lunga e articolata e ad essa rimando.Il Presidente nega anche di aver come obbiettivo la fusione Mediobanca-Generali; peccato che Luigi Bisignani, faccendiere di lungo corso e uomo a lui vicino come vicino al Premier( é anche il compagno della Santanchè, guarda le coincidenze) si sia lasciato scappare qualcosa al riguardo.Il Presidente non lo avrebe mai fatto. Comunque non gli credo, al Presidente
GIULIO TREMONTI
Il potente ministro dell'economia non ha mai visto di buon occhio Profumo. Ma in questo ultimo periodo c'era maggior sintonia perchè Profumo aveva fornito appoggio ad alcune operazioni che stanno a cuore al Ministro, in primis la costituzione della Banca del Sud da realizzare attraverso la cessione da Unicredit all'Ente Poste del Mediocredito Centrale. Ma Tremonti ha difeso - ci credo - Profumo,  soprattutto perchè sa bene quale sia la reale situazione del debito pubblico, il rischio che incombe sul debito sovrano del nostro paese, e il rischio che una situazione di incertezza e vuoto di potere al vertice della maggiore banca italiana scateni la speculazione internazionale sia sul nostro sistema bancario che sui nostri titoli di Stato. Di qui l''inversione di rotta della Lega, che in un primo momento - attraverso dichiarazioni di vari esponenti di seconda fascia, in primis di quel fine intellettuale ed economista che è il sindaco di Verona Tosi - ha gridato all'invasione dei libici, poi ha chiamato a raccolta le fondazioni (ubicate in Piemonte. Lombardia,Triveneto) con l'unico obbiettivo di aumentare il proprio peso nel sistema bancario, infine ha gridato al pericolo tedesco, Solo alla fine, con dichiarazioni del leader maximo Bossi, ha assunto posizioni molto più prudenti. Evidentemente Tremonti gli ha fatto una lavata di capo ed il senatur, che è uomo intelligente, ha capito
SILVIO BERLUSCONI
Lui non c' entra mai. Io non ho mai creduto ad una parola di quello che dice. Non vedo perchè dovre cambiare opinione ora
 DIETER RAMPL
Alla fine  con il cerino in mano ci rimane il povero Presidente il quale,da buon tedesco, fa fatica a capire le alchimie, i tripli salti mortali, il pensiero macchiavellico che caratterizzano il nostro mondo politico e finanziario. Quella lettera a tutti i dipendenti, poi, è una ingenuità colossale ed anche un po' patetica.
LE FONDAZIONI
Si le fondazioni ma solo come braccio operativo di coloro che tirano le fila, alcuni dei quali presenti al loro interno (Palenzona,Biasi) ma sempre sotto l'egida dell'asse Berlusconi - Geronzi.
Sarà interessante vedere come andrà a finire

1 commento:

  1. Per chi volesse approfondire ecco le Biografie dei protagonisti del caso Unicredit
    http://ingegnie.altervista.org/NICASTRO.html
    http://ingegnie.altervista.org/Profumo.html
    http://ingegnie.altervista.org/ghizzoni.html

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