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venerdì 29 giugno 2012

IL MONTE DEI PASCHI UNA BANCA SPROFONDATA NEL NULLA

Il MONTEPASCHI è, come noto, una delle banche più antiche (fondata nel 1472 come Monte di Pietà) e più importanti del Paese. Per lunghissimo tempo e fino a pochi anni fa è stata l'attività intorno alla quale ha sempre ruotato la ricca economia di Siena, che poteva contare sull'attrazione turistica costituita dalla bellezza della città, a mio avviso la più bella del mondo tra quelle di dimensioni medio-piccole, sul fascino del Palio, sulla bontà del "Panforte"e sul Monte, che dava lavoro a migliaia di senesi, alimentava un ricco circuito di indotto, aveva reso possibile l'avvio dell'attività di una Università tra le più prestigiose del nostro Paese e, soprattutto, distribuiva ogni anno somme non indifferenti sotto forma di utili ai vari enti ( comune provincia, camera di commercio) che detenevano quote del capitale.
Tutto questo fino a pochi anni fa quando l'Istituto senese ha iniziato una parabola sempre più velocemente discendente, ha evidenziato sempre più spesso problemi di redditività fino alle decisioni prese nella corrente settimana: il MONTE chiude 400 sportelli, taglia ulteriori 4.600 dipendenti ed è costretta a ricorrere  nuovamente ai "Tremonti bonds"( in corso una richiesta per 3,4 miliardi) il tutto per poter presentare un piano triennale con i numeri minimamentea posto. Intanto il titolo è sceso sott i venti centesimi( 0,1950 in questo momento  per una capitalizzazione inferiore ai 2,5  miliardi. Rammento che il titolo quotava 3,5 euro cinque anni fa. Quanto lontani sembrano i tempi nei quali il Monte aveva come "testimonial" Luciano Pavarotti che decantava la solidità secolare della Banca
Come si è arrivati a tutto questo? Il mercato è cambiato, indubbiamente, l'attività bancaria è meno remunerativa che in passato, errori gestionali ne hanno fatti tutti, ma quando gli errori si susseguono  uno dietro l'altro, io che mi rifiuto di credere alla stupidità e alle'ingenuità dei vertici di qualsiasi azienda in qualsiasi settore, sono portato a credere che ci sia dell'altro.
Ricordo innanzitutto, per tenere le fila del ragionamento, che in ottemperanza alle disposizioni della Legge Amato sulle Fondazioni Bancarie, nel 1995 un decreto del Ministero del Tesoro ha dato origine a due enti , la "Banca  Monte dei Paschi spa", che svolge attività bancaria, e la "Fondazione Monte dei Paschi di Siena" un ente no profit che, come  tutte le altre fondazioni bancarie, ha assunto la valenza di un grosso centro di potere locale potendo contare sui lauti dividendi che la Banca ha finora erogato.
Dopo il 95 la Banca ha avuto due obbiettivi; espandersi per assumere una connotazione di banca primaria almeno a livello nazionale (la presenza era fortemente sbilanciata in Toscana) e fare utili per poter erogare dividendi di sempre maggiore importanza ai soci , molte persone fisiche residenti in Toscana e molti dipendenti, e,soprattutto. alla Fondazione,
In questo contesto i vertici aziendali hanno dato avvio ad un intenso programma di acquisizioni che  si è rivelato un fallimento completo:
- ha rilevato dalla famiglia Semeraro la Banca del Salento, poi diventata "Banca 121" strapagandola e portandosi in casa  i guasti provocati da una politica"border line" se non "over line" del Direttore Generale De Bustis che infatti poco tempo dopo ha ritenuto opportuno lasciare il Gruppo per  assumere il ruolo guida in Italia della Deutsche Bank
- ha rilevato nel 2007 da Banco Santander per la cifra astronomica di 9 miliardi di euro la "Banca Antonveneta" che, lo ricordiamo tutti, era stata oggetto di un una "guerra" per la sua acquisizione tra la "Banca Popolare di Lodi"guidata da Fiorani e la olandese "ABN AMRO", la quale  subito dopo averla acquisita era stataa sua volta acquisita dalla spagnola "Santander" che ne aveva fatto "lo spezzatino" rifilando la Antonveneta ai toscani per una somma (9 miliardi appunto) almeno tripla del valore della banca acquisita
- ha rilevato la "Banca Agrcola Mantovana" - delle tre la meno problematica ma anche essa con varie zone d'ombra al suo interno(la banca mantovana aveva avuto un forte sviluppo negli anni in cui si erano affermati gli imprenditori/finanzieri della cosiddetta razza-padana)
Tre acquisizioni, tre errori, tre banche pagate care e con tanti problemi al loro interno.
Tutto ciò ha prosciugato le risorse per gli investimenti interni (le procedure Montepaschi sono tra le più antiquate) dando vita ad una spirale di "alleggerimenti" di personale, di operazioni di aumento di capitale che hanno messo in difficoltà  la Fondazione, che ora detiene il 45,96% del capitale, e con lei gli enti che partecipano al suo capitale, di ricorso ai Tremonti Bonds, per poter far fronte ai problemi di liquidità e di "ratios patrimoniali" che la Banca sempre più incontrava.
Di poche settimane fa l'arrivo come Presidente di Alessandro Profumo, ex Amministratore Delegato di Unicredito.
Come vedo io il Montepaschi? Come la più debole delle grosse banche del nostro Paese, con tanti problemi da risolvere, con tante zone d'ombra da far uscire allo scoperto.
Il MONTE, come tutto il Paese, ha davanti a se una scelta:o invertire la rotta o affondare.
Quale sarà il futuro d'Italia dipenderà dalla scelta fatta.

2 commenti:

  1. Alberto prova a metterci anche, oltre alle varie acquisizioni sciagurate, la risposta alla domanda: perchè è fallito il piano di fusione con BNL (prima che questa fosse acquisita dai Francesi) che, secondo tutte le proiezioni, avrebbe potuto "salvare" entrambe. Era tutto pronto, compreso il piano esodi e la ristrutturazione della rete. In quel momento le "procedure operative" di BNL erano tra le più avanzate ed aera già stato fatto lo studio di integrazione dei sistemi, poi......?
    Comunque buone vacanze e vita lunga non solo ai professori ma a tutti quelli che, come te, non si arrendono mai, ma cercano di capire e dare un contributo. Vogliamo capire le cose? Seguiamo, non ci vuole molta attenzione, il congresso leghista di questi giorni. Aspetto un post sul tema....

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  2. Alla tua domanda sei in grado di rispondere tu molto meglio di me. Comunque arrivato a destinazione nel Cilento cercherò di dare una risposta articolata al tuo quesito.
    E lunga vita a tutti, agli amici veri e sinceri come te,..........di più.
    Alberto

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