Visualizzazioni totali

venerdì 15 giugno 2012

IN SARDEGNA CHIUDE IL BILLIONAIRE - A BOLOGNA APRE LA "REPUBBLICA DELLE IDEE

Forse siamo ad una svolta, c'è una luce in fondo al tunnel e non perché, come "vignetta" stamane ELLEKAPPA su Repubblica, stanno cremando l'Italia ma perché, a fatica e a chissà quali prezzi , stiamo forse iniziando ad invertire la rotta. ELLEKAPPA é la vignettista che apprezzo di più: ironica, caustica, affilata come una lama di Toledo, irriverente, libera, ha interpretato come meglio non si sarebbe potuto i tempi e i segni dei tempi in questi anni.
Oggi due notizie antitetiche ed antinonime:
- in Sardegna chiude il BILLIONAIRE, il locale che faceva capo a Briatore e alla Santanchè, due che a Cuneo non ci hanno fatto il militare - come avrebbe detto Totò - ma ci sono proprio nati. Briatore, sapete, è quel geometra, di Cuneo appunto, che ha fatto soldi in abbondanza - almeno così pare - facendo il direttore sportivo della Renault in formula uno. Quello che ha chiamato il figlio NATAN FALCO (ma che male ha fatto il povero bimbo per dover cominciare la vita con un simile fardello), quello che ha sposato Elisabetta Gregoraci, gran bella donna, non c' è dubbio, ma con un background non precisamente bostoniano, la quale intervistata  ed invitata ad esprimere una opinione sulla crisi economica che aveva già invaso il Paese, affermava - il bimbo aveva pochi mesi -"mio figlio non ha certo il problema di arrivare a fine mese" Anche il figlio di Concettina Imposimato - da Atripalda, Avellino, noto archetipo del sottoproletariato sudista  - per la verità il problema non ce l'ha; tuttalpiù ce l'hanno la madre e il padre.
E la Santanchè, quella sobria signora anche lei di Cuneo che a suo tempo affermò perentoriamente: " Io a Silvio non gliela darò mai" e che poi è finita con Sallusti, quella signora che imperversa in ogni salotto televisivo, con qualche eccesso di decibel per la verità. 
Quei due che erano diventati soci perché in perfetta sintonia nelle priorità da dare ai valori della vita (insomma se guadagnate meno di 5 milioni di euro l'anno siete dei falliti), e che avevano fatto del Billionaire il punto di riferimento di un "generone" che considerava con rispetto ed ammirazione evasori fiscali, quelli capaci di fregare gli altri, insomma quelli che con una sintesi sublime sono stati chiamati "i furbetti del quartierino" Come mi manca Ricucci, perché uno che sintetizza tutta l'umana commedia (toh, si rivede Balzac) in una espressione come quella sopra riportata e che ha inoltre coniato un altro capolavoro "quelli vogliono fare i froci con il culo degli altri", uno così, dico, è una risorsa per il Paese.
Il Billionnaire, dicevo, chiude mestamente per un motivo molto semplice: non ha clienti.
Del resto Lele Mora è in galera, Silvio ha perso smalto, Emilio (Fede) lo hanno liquidato in malo modo, Fabrizio Corona gira al largo, un mondo è mestamente finito.
Chiariamo: uno non ho niente in contrario al mare di Sardegna nè ho particolari invidie nei confronti di chi ha successo economico. Basta che la ricchezza sia prodotta creando ricchezza reale  , che venga onorato il dovere fiscale, che non vengano lesi i diritti di chi contribuisce a crearla, quella ricchezza.
Mentre il Billionaire chiude, a Bologna, oggi,  su iniziativa del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari e diretto da Ezio Mauro si  è aperta  una quattro giorni che Mauro e Scalfari hanno voluto chiamare "La Repubblica delle idee". Ezio Mauro ha titolato l'editoriale con il quale presenta l'iniziativa "La speranza oltre la crisi". Sarà una quattro giorni in cui si parlerà di idee per riprogettare il futuro del Paese, per cercare il fondamento di una nuova speranza - come scrive Mauro - per trovare le basi della "palingenesi" (palin= nuova genesi= nascita), della rinascita di cui il Paese ha urgente bisogno per evitare il declino. Repubblica ha rappresentato in questi 35 anni( il primo numero è del 1976) uno spazio democratico dove è stato sempre coltivato quel pensiero lib/lab che coniuga libertà formali e libertà sostanziali e che rappresenta la sintesi di quanto di meglio il pensiero politico abbia elaborato nella storia di questo pianeta. La quattro giorni troverà culmine e cuore nel confronto che Scalfari e Mauro, anche a nome di noi lettori, avranno con il Premier Mario Monti sabato.
Non è un caso che l'evento abbia luogo a Bologna, la città che più di ogni altra è stata un crogiolo di idee, dove il confronto tra cattolicesimo liberale e pensiero socialista e pensiero laico trova da sempre humus fertile per generare frutti fecondi, la città che, a mio avviso rappresenta quanto di meglio questo Paese sa esprimere.
Chi scrive deve molto a "Repubblica" e a "Bologna"ed è con emozione particolare che ha scritto  ciò che avete letto.
Dalle Terrazze di Cunardo Giovedì 14 Giugno 2012 ore 23,55

Nessun commento:

Posta un commento