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sabato 13 aprile 2013

GIORGIO NAPOLITANO I SAGGI IL QUIRINALE IL GOVERNO

I saggi hanno consegnato ieri i risultati del lavoro al  quale erano stati chiamati all'inizio del mese confermando appieno, come era facile prevedere, che il loro compito era quello di scoprire l'acqua calda o di riscaldare l'acqua già scoperta nella quale il Presidente uscente potrà fare un bagno ristoratore alla fine del suo settennato; settennato che a me, nel complesso, è parso largamente positivo per la "terzietà" con la quale il Presidente ha svolto il suo mandato, per l'equilibrio con il quale si è mosso tra i vari poteri dello Stato, svolgendo appieno la funzione di garante della Costituzione, per il prestigio che ha saputo acquisire nel contesto internazionale. per l'energia con la quale ha preso in  mano la situazione a Novembre 2011 quando, checché se ne dica, eravamo sull'orlo del baratro dal quale siamo stati salvati per il prestigio di cui il prof. Monti e il Presidente godevano all'estero.
Del resto cosa poteva fare il Capo dello Stato dopo i risultati delle elezioni di fine Febbraio? In pieno semestre bianco, con una serie di "niet"con i quali i partiti maggiori si bloccavano l'un l'altro, senza nessuna prospettiva di poter affidare l'incarico per formare il nuovo governo a chi le elezioni le aveva comunque di misura vinte ma correva il rischio di essere impallinato al primo stormir di fronda, si è inventato i saggi, ha guadagnato quei quindici giorni di tempo che servivano per arrivare alla elezione del nuovo Presidente, se ne è lavato, correttamente a mio avviso, le mani e ha trasferito sul nuovo inquilino del Colle, che dopo il giuramento sarà nel pieno dei suoi poteri costituzionali, il compito non facile di far decollare il nuovo governo.
Chi sarà il nuovo Capo dello Stato? Da quello che leggo sulla stampa o assorbo dai media mi sembra che i giochi si giochino su mille tavoli diversi, tra ricatti, contro ricatti, pesi, contrappesi, rivalità personali e bulimia di potere.
Io, lo sapete, ho un nome solo, quello del Prof. Prodi, che ha il curriculum, le esperienze, il prestigio per coprire al meglio il ruolo e che è talmente intriso di principi democratici che sarebbe senza tema di smentita la miglior garanzia per la difesa della Costituzione. e del ruolo di garante E' stato un uomo di parte, chi lo nega, ma anche Pertini e Napolitano sono stati uomini di parte e vediamo  come hanno svolto il mandato. Per non parlare di Einaudi che veniva dalla vecchia tradizione liberale piemontese e ha portato al ruolo l'austerità l'equilibrio la compostezza che debbono caratterizzare chi incarna la nazione. Eppoi ai miei occhi il prof. Prodi ha, tra le altre, tre caratteristiche che me lo fanno ritenere particolarmente "empatico":
- parla bene inglese e francese. E' ovvio, mi dirà qualcuno, a quel livello; mica tanto rispondo io. Andate a sentire come l'arcorauta  parla l'inglese: è tutto da ridere. Per non parlare del francese che è da "piano bar"
- ha un carattere bello tosto, chi lo chiama "mortadella" non ha capito niente
- è l'unico che ha sempre battuto Berlusconi che infatti lo vede come il fumo negli occhi e lo ha da sempre messo in  testa ai suoi "nemici"
Ecco, se Prodi diventasse Presidente, le "Bien-aimé", come talvolta chiamo Silvietto nostro, si arrenderebbe e ce ne libereremmo per sempre. Qui sono di parte io, lo ammetto. Ma, vedete, mentre iniziavo a scrivere queste righe, mezz'ora fa, la televisione di sottofondo sintonizzata non capisco perché su "Rete 4" trasmetteva una manifestazione nella quale, tra un tripudio di bandiere, il nostro, un po' stanco e appannato - in verità - riproponeva lo scketch di quel personaggio che governava uno staterello di quelli delle banane. Non ce la faccio più anche se riconosco che é coriaceo, non molla mai e che, rispetto a quello in Nord Corea, è senz'altro anche più intelligente.
A proposito di "bien-aimé": il prossimo post sarà dedicato a Carlo VI di Francia (detto le bien -aimé o "le fou") alla battaglia di Azincourt, al trattato di Troyes e..........a Giovanna d'arco.

POST SCRIPTUM Domenica 14 Aprile ore 9,40

"La Repubblica" titola a nove colonne: "Berlusconi: mai Prodi al Colle"
GO, prof, GO


2 commenti:

  1. tra i 10 di possibili Pres d. R. di 5stelle,ce ne sono 5 che il PD + altri potrebbero votare.Le "battute" sarcastiche del caimano a Bari,trasparivano di terrore-
    Purtroppo,temo che si stanno gettando sul piatto nomi come Marini o Finocchiaro o simili-
    Questo denota che il PD è un partito debole e disunito sul "che fare"- Il nuovo dovrà essere una personalità fuori dalla nomenclatura del consociativismo-Solo così 5stelle accetterà un governo del Presidente,che potrebbe essere anche di legislatura,se sarà composto di donne e uomini probi,rinnovatori e nemici del consociativismo-Senza questa scelta,la sinx andrà separata alla lotta,facendo ri-vincere B.-
    Questi partiti rinunceranno all'occupazione dei consigli di amm. pubblici e privati?e ai doppo e tripli incarichi? ecc. ecc. ??
    Tra pochi gg. butteranno giù la maschera,tra la prima e la quarta votazione-
    Io ho le valige pronte a lasciare la "casa" in cui sono entrato dopo i terribili fatti di Reggio Emilia-Mi costerà;senza rimpianto resterò a lungo senza "casa"

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  2. Io nella casa cui ti riferisci non ci sono mai entrato perché sono troppo individualista e poco disposto ad accettare discipline varie. Però sono entrato nel PD fin dalla sua costituzione perché lo ritenevo il contenitore politico ideale per assicurare all'Italia democrazia formale e democrazia sostanziale e perché ritenevo possibile l'incontro costruttivo tra cattolici liberali e forze socialiste e laiche per il buon governo dell'Italia. Il PD finora, ammettiamolo, ha fallito quasi tutti i suoi obbiettivi, in primis quello di cui ho testé parlato. Peraltro, non so perché, stavolta sono più ottimista di te. Intravedo segnali che mi confortano. Abbiamo da aspettare pochi giorni; intanto martedì ci vediamo all'Universiter di Castellanza dove è piacevole per un "economista di strada" come me scambiare giudizi, opinioni con persone che, per il solo fatto di iscriversi ai corsi, denotano curiosità intellettuale, duttilità, intelligenza

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