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martedì 2 aprile 2013

LINEE OPERATIVE DI QUESTO BLOG DI QUI ALL'ESTATE

Pasqua è passata ed è iniziato il periodo che ho sempre considerato il più proficuo dell'anno: i tre mesi che vanno fino alle vacanze estive. Mi ricordo che preparai gli esami di quinta ginnasio, nel 1963, sul terrazzino di casa mia, nelle Marche,  che sovrastava una grande terrazza la quale a sua volta fungeva da tetto all'opificio industriale, un lanificio,  dei miei. Preparai l'esame su una sedia a sdraio circondato da un numero incredibile di libri a terra, con le rondini che facevano uno strepito incredibile (si dice garrivano, lo so, ma è una parola che non mi è mai piaciuta come non mi piace la parola basito.) e in mezzo ai profumi della primavera non ancora intaccati e fatti sparire dall'odore indistinto dei vari idrocarburi che ormai ha cancellato ogni altra sensazione olfattiva.
Quindi nei prossimi tre mesi questo blog si concentrerà, prevalentemente. sui seguenti temi:
- continuerà a seguire le vicende di "Banca delle Marche" e di "Montepaschi"
- continuerà ovviamente a seguire l'evolversi dei temi economici e politici del Paese
- riprenderà l'esame, interrotto per mancanza di tempo, sembra un paradosso, del libro intervista di Mucchetti a Geronzi (CONFITEOR)
- cercherà di trattare un tema da far tremare i polsi: "il sentiment della morte ai nostri giorni qui in Occidente". Non spaventatevi, non è successo niente. Non sono un tardo romantico alla  Ugo  Foscolo- " forse perché della fatal quiete tu sei l'immago, a me si cara vieni, O sera"
Non ho alcuna voglia di morire, ho ancora paura di morire, ma insomma alla mia età si comincia a pensarci come a una cosa non più lontanissima. Certo è che si è passati da epoche nelle quali si parlava continuamente di morte (basti pensare agli innumerevoli dipinti dei secoli scorsi aventi ad oggetto  "Il trionfo della morte") all' epoca attuale nella quale di morte non si parla quasi più ed essa ci arriva nelle case attraverso le televisioni che ci raccontano dei trenta morti nell'attentato in medio oriente, o degli sciatori travolti da una valanga sulle dolomiti, o del personaggio pubblico deceduto per un tumore. Tutto passa senza lasciar traccia. Solo per i personaggi più amati, la camera ardente (perché poi si chiama cosi?), le interviste agli amici o a coloro che l'hanno conosciuto, un applauso quando il feretro esce dalla chiesa e...............finisce tutto lì. Argomento che mi è venuto di trattare così, non so perché.  Vedremo quello che ne viene fuori

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