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lunedì 8 aprile 2013

IL QUADRO POLITICO ISTITUZIONALE

Il quadro istituzional - politico che vedo delinearsi (governo di larghe intese PD - PDL e Massimo D'Alema al Quirinale) non mi piace neanche un po', non perché Massimo D'Alema non sia in astratto meritevole di coprire il ruolo, ma per il modo ed il prezzo con i quali ci arriverebbe.
Perciò dico subito cosa farei se questo quadro diventasse reale:
a) uscirei immediatamente dal PD rimettendo i due incarichi che ho in questo momento, tesoriere e membro della segreteria di circolo, perché ritengo l'eventuale accordo con Berlusconi la completa negazione dei principi e dei valori che stanno alla base del Partito Democratico. E non ci possono essere alibi (la necessità di assicurare la governabilità ecc.ecc) i principi sono principi e tali restano
b) smetterei immediatamente di occuparmi  nel mio blog di temi politici o di temi di politica economica di attualità per manifesta inutilità. Mi occuperei magari di etica in astratto, da quella Nicomachea a quella di Spinoza, o a quella di Kant, ma non più agganciata alla attualità
c) lascerei il testimone alle nuove generazioni, perché sono loro a dover essere artefici del  loro destino  e mi limiterei a esprimere delle valutazioni, se richiesto
d) smetterei di preoccuparmi più di tanto della sorte degli altri e mi dedichere di più a me stesso
e) lascerei da parte una volta per tutte l'idea che ci possa essere un mondo migliore. Se c'è non spetta più a me cercarlo
f) l'ironia e lo scetticismo penso si trasformerebbero in cinismo 
Un piccolo Voltaire dei poveri, insomma.
Non è meglio se eleggiamo Prodi al Quirinale?

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