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giovedì 31 ottobre 2013

I REQUIEM

Si sta avvicinando il 2 Novembre, giorno tradizionalmente dedicato al ricordo dei defunti. I cimiteri si riempiono di parenti e amici che vanno a trovare (sic) i loro cari. Il prezzo dei crisantemi sale vertiginosamente.
Oggi, quindi, parleremo di requiem. Del resto l'unica alternativa che ho è quella di parlare del libro di Marco Damilano:"Chi ha sbagliato più forte(le vittorie, le cadute, i duelli dall'Ulivo al PD." editore Laterza prezzo € 15 che ho appena cominciato a leggere. Meglio i requiem, date retta a me.
Il requiem è una messa eseguita e celebrata in memoria del defunto. Secondo la Chiesa Cattolica le messe offerte in memoria dei defunti che si trovano in purgatorio possono abbreviare il loro periodo di espiazione ed accedere più velocemente al Paradiso. Non so se è più così ma così lo era. Da piccolo ero abilissimo a trovare i modi per ridurre i tempi. Il massimo era la benedizione "urbi et orbi" di Pasqua. Indulgenza plenaria e, zacchete, ritornavi come "lavato con perlana". Una illustre sociologa di Bologna con la quale scambio ogni tanto delle idee non sarà d'accordo ma così era e non so se così è ancora. Al riguardo vi segnalo un libro estremamente interessante ma duro da leggere: Jacques Le Goff - La nascita del purgatorio - Einaudi editore € 13,50. Ai più coraggiosi segnalo anche di andare ad approfondire le vicende dell'abbazia di Cluny, fondata intorno al 930 d.c. e diventata in breve tempo una gigantesca fabbrica di indulgenze.
Sto divagando. Dunque il Requiem è una messa.("Requiem aeternam dona eis, Domine..............) e ha la struttura di una messa (Introito, Kyrie Eleison, Graduale, Tratto, Sequenza ( Dies irae, Tuba mirum..............) Offertorio,Sanctus e Benedictus, Agnus Dei, Communio, Libera me, in paradisum). Quando si dice Requiem il pensiero va subito a Mozart o a Verdi ma di Requiem ne sono stati composti più di 2.000. Parlerò ovviamente solo di quelli più conosciuti. Dimenticavo di dire che oltre ai requiem cattolici esistono requiem di altre confessioni: Requiem tedeschi, inglesi, greco ortodossi, e i Kaddish ebraici. Cominciamo da Mozart.
Mozart ( 1756 - 1791)
Il suo requiem  K 626 è senz'altro il più conosciuto. Fu commissionato a Mozart poco prima di morire da un anonimo committente che si presentò nel cuore della notte e offri 50 ducati per la composizione e 4 settimane di tempo(questa una leggenda), si è anche parlato di Salieri come committente(vedasi il film Amadeus di Formann); più prosaicamente fu commissionato dal conte Franz Xaver Walsegg Stuppach  che pagò l'opera 400 fiorni e rimase incompiuto (fu completato da Sussmayr). E' bellissimo; del resto Mozart era un genio musicale e anche quest'ultima ed estrema composizione  ne riflette completamente il genio. Mi piace moltissimo il "Lacrimosa"
GIUSEPPE VERDI (1813 - 1901)
E' a mio avviso la cosa più bella composta da Verdi. Fu composta nel 1874 e dedicata ad Alessandro Manzoni, morto nel 1873. Ne ho quattro edizioni: diretta da Serafin, da Solti, da Karajan e  da Toscanini. Quella che preferisco è con Toscanini. L'energia del "Dies irae"di Toscanini è inimitabile ma è tutto il requiem ad essere solidamente costruito per resistere al tempo e sopravvivere alla morte
Johannes Brahms ( 1833 - 1897)
Il suo "Requiem tedesco" è un capolavoro assoluto per energia, solidità di impianto, coerenza Da non perdere, credetemi
Luigi Cherubini (1760 - 1842)
Cherubini ha composto ben tre bellissimi requiem in do minore, in re minore ed in sol minore. Belli tutti e tre.
Franz Liszt ( 1811 - 1886)
Anche Liszt si è cimentato con il bellissimo  488
Robert Schumann (1810 - 1856)
Anche Schumann, che si inserisce nella grande tradizione romantica, ha lasciato due requiem (op. 90 e op.148)
Molti altri requiem ma mi limiterò ad uno.
Gabriel Faurè (1846 - 1924)
E' dolcissimo ed è il mio preferito. Ho sparso la voce in giro che se potessi esprimere una preferenza.............sarebbe per Faurè. Ve ne propongo uno stralcio.
Per finire una chicca di cui ignoravo l'esistenza e che è molto bello. Giacomo Puccini, Requiem in memoria del maestro Giuseppe Verdi. Mai ascoltato, bello. Ve lo propongo per intero.
Un'ultima notazione. Non limitiamoci a pensare ai nostri morti solamente il 2 Novembre. Essi sono le radici da cui veniamo e le radici .................non s sradicano mai.


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