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mercoledì 9 ottobre 2013

LA CRISI E I COMPRO ORO

Il più significativo indicatore della gravità della situazione del nostro Paese è costituito, a mio avviso, dal proliferare di negozi "compro oro" Ce ne sono dappertutto, almeno qui in provincia di Varese, e sono ben visibili visto che pubblicizzano  la loro attività con enormi manifesti dove campeggia il prezzo al quale l'oro viene comperato: ieri 49 euro al grammo.
Volutamente non ho usato la parola "crisi" bensì "situazione" perché ritengo che la nostra non abbia le caratteristiche di una "crisi", parola che ha in sé la valenza di periodo transitorio di difficoltà superato il quale l'economia riparte e che viene seguito da un periodo di espansione.
La nostra, a mio avviso, ha caratteristiche "strutturali". Mi permetto al riguardo autocitarmi e riportare le parole della mia prefazione al mio libro "Sulla crisi e dintorni"
"Il sistema Italia, non più concorrenziale nei prodotti manufatturieri ad alto utilizzo del fattore lavoro, e scarsamente presente nei settori tecnologicamente avanzati , si trova fortemente condizionato, nel contesto di una economia ormai irreversibilmente globalizzata, dai vincoli di un debito pubblico enorme, di un ritardo evidente nell'aggiornamento delle infrastrutture, di un apparato pubblico, sia a livello centrale che periferico, farraginoso  e pesante che ostacola oggettivamente l'attività di impresa e, quindi, le possibilità di ripresa del ciclo"    
"E' una crisi di riposizionamento dell'economia del nostro Paese nel panorama internazionale dalla quale  l'Italia uscirà ridimensionata e lascerà il suo posto in prima fascia tra le economie mondiali a paesi ben più dinamici del nostro come Cina, India, Corea, Brasile"
Questo lo scrivevo nel Gennaio 2011, quasi tre anni fa.
Parlavamo dei negozi "Compro oro". Non c'erano mai stati da noi. C'erano i banchi di pegni ai quali le persone in difficoltà portavano  i pochi ori di famiglia in cambio di un po' di liquidità per tirare avanti. Il tutto fatto con estrema discrezione perché chi ricorreva al Banco dei Pegni si vergognava e non "voleva farlo sapere"
Il fenomeno del compro oro è invece del tutto nuovo e recente. 
Se ci sono tanti negozi le cause a mio avviso sono le seguenti:
a) il numero delle persone che non ce la fanno più cresce a dismisura e "gli ori di famiglia" sono quelli più facilmente liquidabili
b) ci sono settori, spesso legati alla  malavita organizzata, che hanno necessità di "lavare" in attività nominalmente pulite flussi di denaro di origine opaca. I negozi "Compro oro" svolgono la stessa funzione dei casinò
c) l'oro, per questi settori, è il "bene rifugio" ed il "bene di scambio"ottimale"(poco peso, facilmente trasportabile, accettato ovunque).
Che la situazione sia questa trova conferma nelle numerose irregolarità e opacità che le forze dell'ordine trovano quando fanno i controlli.
E' tragico però pensare con che velocità il Paese si è "mangiato" le risorse accumulate nel dopoguerra e come siano nere le previsioni per il futuro.
In questo momento tutti a dire che la crisi è alla fine e che a breve ci sarà una inversione di tendenza. Non ne sono per niente convinto. L'Italia è rimasta ferma per oltre venti anni lasciandosi incantare dal pifferaio di Hamelin. Le persone che hanno perso il lavoro sono ancora parzialmente coperte da Cassa Integrazione e Mobilità. Ancora pochi mesi e si troveranno a reddito zero. E se è vero che con un assegno mensile, seppur modesto, si riesce con più o meno fatica a "sbarcare il lunario" - come si diceva una volta - a reddito zero la strada unica percorribile, se non si vogliono rompere i ponti e vivere di attività illecite, è quella della "Caritas" e della scodella di brodo - non prendete alla lettera l'espressione - delle associazioni benefiche.
E intanto continua la moria di aziende, piccole e grandi, in tutti i settori.
Questo stiamo lasciando alle nuove generazioni.
Non mi sembra un gran lascito. Cosa si può fare. Io delle idee ce le ho. Alla prosssima puntata

3 commenti:

  1. che fare?
    la prova del 9 sarà il doc. di bilanc. 2014- Dimostrerà se il gov. Letta è delle "larghe" intese o delle "deboli";insomma un governo di Pres. e Vice del...Coniglio-
    Avere coraggio,per un governo a maggioranza incestuosa è fondamentale;se no ci guadagna il populismo-Vedi la Francia della sinx da "coniglio",che genera il neofascismo-
    Che fare? Se non si vuole essere una maggioranza di conigli,bisogna smantellare il sistema consociativo,corporativo e clientelare protetto e corrotto.
    Ma se si sta in una maggioranza di necessità,ma col patto segreto o tacito che "tu non tocchi le mie corporazioni,che io non tocco le tue..." ci salveremo tra altri 50 anni a morte avvenuta.Sporcarsi le mani per il bene comune,significa fare pulizia dentro i partiti,i sindacati e corporazioni varie-Questa deve essere la cura da cavallo che il gov. Letta NON è in grado di fare,anche se mi auguro il contrario.

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  2. Patrizio, Luxembourg10 ottobre 2013 alle ore 18:17

    Alby, sono convinto che questi negozi "Compro Oro" siano espressione di malavita al 100%.
    Purtroppo i controlli sono scarsissimi e poco efficaci; ad esempio quel tizio che ha comprato centinaia di auto, moto e barche a chi intestava questi beni ? Anche se si tratta sicuramente di società possibile che a nessuno sia venuto un dubbio ? Doveva verificarsi una diminuzione di liquido per scoprire il verminaio ? Non se ne puo' più.
    Vorrei invece chiederti di dire la tua sul problema dell'immigrazione, problema enorme e di difficile se non impossibile gestione.
    Penso che potremmo essere in diversi a commentare, cominciando da me .
    Se lo hai già fatto mi é sfuggito.

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  3. No, non ho mai scritto a fondo sull'immigrazione. E' un argomento centrale per l'Unione Europea. Mi hai dato un ottimo spunto. Grazie

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