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giovedì 31 ottobre 2013

PARTITO DEMOCRATICO - UN PARTITO IN GUERRA E IN VENDITA

Domenica scorsa si sono tenuti i congressi locali per l'elezione dei segretari provinciali e dei segretari di circolo del Partito Democratico. Il prossimo 8 Dicembre ci saranno le primarie per la scelta del nuovo segretario nazionale.
I media parlano di 140.000 votanti su 250.000 iscritti (gli iscritti erano 500.000 nel 2012). Emerge già da queste cifre la disaffezione dell'elettorato nei confronti del partito (il dimezzamento degli iscritti dovrebbe far scattare allarme rosso). Ma quello che amareggia di più è il leggere di pacchetti di tessere comprate, di candidati che si picchiano tra di loro, di brogli. A Treviso le tessere sono triplicate. A Catania il congresso è stato addirittura annullato. A Roma la situazione è ingovernabile. E non sono casi isolati come ha dichiarato il responsabile dell'organizzazione Zoggia.
L'unica cosa certa è che Renziani e Cuperliani ormai sono come Montecchi e Capuleti, che ogni tesserato "deve" di fatto schierarsi perché la "guerra" non è contro le nuove povertà che emergono giorno dopo giorno nel Paese, la contrapposizione non è contro chi ha una diversa concezione della società, la guerra non è a difesa della  Costituzione minacciata, la guerra non è per fermare il sempre più rapido declino del Paese. No, la guerra è tra piccoli rassetti e rassette locali e la si combatte con tutte le armi, in primis comperando qualche centinaio (in qualche caso basta qualche decina) di tessere a 15 euro l'una. Non è un grande investimento. E' solo un nuovo segnale del degrado del Paese che non sa più da che parte andare e a chi dare fiducia. E che sia un partito che si dice di sinistra ad essere corresponsabile di tale degrado è cosa che fa tristezza al cuore prima ancora che all'intelligenza e alla ragione.

3 commenti:

  1. Caro Alberto
    fa male al cuore. E fa ancora più male pensare che l'avevamo detto tanto tempo fa.
    Mi fa male pensare di aver abbandonato la battaglia, di aver lasciato il campo. Mi fa male. Ma non pensiamo al Requiem. Ci sono ancora battaglie da fare. Ciascuno con i mezzi che ha. Ma non bisogna arrendersi. Ciao Alberto

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  2. il Pd sta diventando un partito all'americana;cioè partito leggero ,destrutturato,incontrollato;o meglio controllato solo dai "comitati elettorali,chelo "apriranno per la campagna elett. e lo chiuderanno un minuto dopo.Per il resto..." scrivi al tuo senatore " come si usa in USA.Il partito delle lobbies,delle famiglie che contano,dei finanziatori che vorranno essere ripagati,dei giovani precari che saranno assunti dai comitati nelle campagne elettorali;ecc. ecc.-Prova ne è che NON si attuerà il disposto costituzionale dello stato giuridico della forma Partito e Sindacati-
    Intanto vedi sfilare in Tv,come opinionisti,personaggi che dovrebbero essere presi a calci in c,- Bassolino,(che tenta il rientro alle elez. europee?),-Mastella- Cirino Pomicino,ecc.,vengono chiamati in funzione di opinionisti e consigliri del Re,o meglio consigliori-
    Che importa se il Min della giustizia,per intervento umanitario,ci mette la buona parola per la nipote di Ligresti?- Dopotuttoil nostro Silvio ha telef. per salvare la nipote di Moubarak !! Ma Stefano Cucchi e tanti in attesa di giudizio sono morti,abbandonati dalle istituzioni!!
    Nel tuo post sui manager delle Banche,hai tralasciato che questi grandi manager privati o pubblici,in questi anni hanno incrementato il loro stipendio del 300%-;mentre comuni lavoratori e pensionati vengono taglieggiati-
    Il mio sarà qualunquismo? Populismo ??

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  3. Quando scrivo di Partito Democratico sono sicuro che arriveranno gli interventi di Peppino (di matrice cattolica) e Antonino (di matrice socialcomunista). Io sto un mezzo da "azionista( Partito d'Azione). E tra noi tre non c'è mai alcuna difficoltà a "fare sintesi". Perchè? Perché abbiamo sempre concepito la politica come servizio e l'essere di sinistra come portatori di un modello di società di un certo tipo. Sarà un caso che nessuno dei tre ha rinnovato l'iscrizione al PD

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