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martedì 30 aprile 2013

IL CREDIT CRUNCH

Il "Credit Crunch" è espressione ormai entrata nel linguaggio comune in quanto è stata veicolata dai mass media in misura massiccia. Apro una parentesi: l'inglese in questo inizio di terzo millennio è la lingua del pianeta. Bisogna non eccedere nel suo utilizzo ma quello che significano le espressioni inglesi bisogna saperlo.
Cosa è il "Credit Crunch": significa semplicemente "stretta del credito", cioè una minor offerta di credito  da parte del sistema bancario al sistema delle imprese. L'economia italiana soffre di molti mali tra i quali, gravissimo, il problema del "credit crunch" ma non vorrei che si credesse che basti una disposizione di legge o  un pressante invito alle banche per risolvere il problema. Le cause della "stretta del credito" hanno origini diverse nel nostro Paese e così le riepilogo:
a) innanzitutto c'è rimasto pochissimo personale nel sistema bancario che sappia"fare credito". Fino alla fine degli anni '90 l'attività di erogazione del credito era l'attività più apprezzata. Chi faceva credito era destinato alle grandi carriere, gli altri (specialisti di "estero/merci - specialisti di borsa - direttori amministrativi) erano considerati meno importanti e la loro era una carriera di supporto a quella di "direzione"che veniva identificata con l'attività di erogazione del credito. Negli ultimi 15 anni, per contro, le banche hanno ritenuto di dare maggiore importanza alla gestione del risparmio che faceva guadagnare di più con minori rischi. La conseguenza è che le giovani generazioni di bancari sono state formate a vendere prodotti finanziari costruiti nelle Direzioni Generali. Nel frattempo sono uscite dal sistema bancario intere generazioni di dipendenti che invece erano state formate in misura maggiore  ad erogare credito.
b) il nostro paese ha aderito in questi ultimi anni a numerose convenzioni internazionali (Basilea 1 - Basilea 2 - Basilea 3) che subordinano il merito del credito ad un rating, rating elaborato immettendo i dati di bilancio in un computer e che condiziona strettamente il giudizio  sulla capacità dell'azienda di accedere al credito. Considerato che i bilanci delle nostre aziende sono estremamente deboli patrimonialmente perché nel corso dei decenni generazioni di commercialisti hanno consigliato ai loro clienti di denunciare utili molto più bassi di quelli veri per pagare meno tasse. Conclusione: i rating delle nostre aziende sono molto bassi.
c) chi gestisce i rapporti con le aziende che ricorrono al credito bancario (tutte) ha autonomie di gestione praticamente nulle;  in precedenza si poteva valutare se le difficoltà di un azienda fossero contingenti, se un ritardo di pagamenti da parte di un loro cliente fosse fisiologico o no  e di conseguenza si decideva.
d) è cambiato il rapporto tra azienda bancaria e i suoi dipendenti. In passato un dipendente veniva licenziato in pratica solo se palesemente aveva rubato, eventuali errori gravi di gestione venivano sanzionati ma non con il licenziamento. Oggi le banche hanno il licenziamento facile e   il dipendente giustamente fa questa valutazione: chi me lo fa fare.
e) il prestigio dei lavoratori bancari e anche gli stipendi si sono notevolmente abbassati ,tranne che per i vertici che - al contrario - hanno stipendi assolutamente "immorali". La voglia di far carriera è diminuita di conseguenza e di conseguenza l'impegno ed il gusto del fare bene il proprio lavoro.
Sembrano piccoli dettagli, quelli che ho citato, ma a mio sommesso avviso sono le cause principali del "blocco del credito"

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

Domani 30 Aprile sarà il D day di Banca delle Marche. L'assemblea dei soci, convocata a Jesi, dovrà esaminare il bilancio 2012, che chiude - lo ricordiamo - con una perdita di 518 milioni di euro, e pronunciarsi circa l'avvio della procedura di responsabilità nei confronti del CDA e dell'ex Direttore Generale uscito dall'Istituto in Settembre. Sarà presumibilmente una assemblea infuocata nel corso della quale avranno modo di confrontarsi le varie "anime" della banca, i soci "grandi" e i soci "piccoli" Le cronache locali scrivono  che saranno almeno 2.000 i piccoli soci che si faranno accreditare. I tre "grandi" soci Fondazioni di Cassa di Risparmio di Macerata, di Pesare, di Jesi arrivano all'assemblea su posizioni non univoche e per certi versi contrastanti. Vedremo cosa emergerà dall'assemblea. Una cosa è certa. In questi mesi è stato sollevato un velo ed ora si possono osservare le cse con molta maggiore chiarezza

sabato 27 aprile 2013

UN GOVERNINO FATTO CON IL BILANCINO CON UN OBBIETTIVINO QUELLO DI DURARE POCHINO FRUTTO DI UN INCIUCINO CHE SEMBRA UN BRODINO

Il governo è nato, così nessuno può dire che PD e PDL non pensano al bene del Paese, ma, sinceramente, mi sembra un governo talmente leggero che fa tenerezza.
C'è un vincitore assoluto: Silvio Berlusconi. C'è un perdente assoluto: il Partito Democratico che avrà sempre puntata alla tempia la pistola del PDL impugnata, per l'occasione, "day by day"da Alfano. e quando ne avrà voglia da Berlusconi.
Certo che è stato un bel successo per il Partito Democratico; nel Novembre 2011 Berlusconi era morto e sepolto, poi c'è stata la parentesi dei "tecnici"che hanno salvato l'Italia ma che poi non ne hanno imbroccata una (la ministra Fornero è stata la dimostrazione sul campo che essere professori universitari non basta, anzi può essere una aggravante) poi c'è stata la campagna elettorale non fatta da Bersani, poi c'è stato il risultato elettorale che a quel punto non poteva essere che quello che è stato, poi c'è stato il suicidio della mancata elezione di Prodi al Colle e, di conseguenza, la vittoria dell'inciucio - cercato con ostinazione da larghe componenti del PD - poi c'è stato l'incarico a Letta e ne è venuto fuori.........................il governo più democristiano di sempre. Con la non marginale differenza che i democristiani di una volta si chiamavano Degasperi, Moro, Fanfani, quelli di adesso si chiamano Lupi, Comunione e Liberazione, il nulla fatto uomo, (infrastrutture e trasporti ministero dove si pascola bene), Alfano cresciuto politicamente alla scuola di Calogero Mannino, Giampiero D'Alia, figlio dell'ex parlamentare DC Salvatore (il loro feudo le Isole Eolie), il quale si è distinto per aver cercato di far passare un provvedimento di legge sulla "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere a mezzo internet"provvedimento poi ritirato per la vibrata protesta di tutti i blogger e di chi ha a cuore la difesa dell'art 21 della Costituzione
Adesso si dirà che c'è un ricambio generazionale ( e allora?), con una forte presenza femminile (e allora?), c'è addirittura un ministro donna e di colore, abbiamo anche una atleta come la Idem allo Sport. Io vedo solamente che:
- il governo è stato costruito su una applicazione attenta e senza sbavature del manuale Cencelli di chiara memoria
- il Partito Democratico ne esce con le ossa rotte, la componente DS addirittura quasi azzerata
- Silvio Berlusconi è ritornato ad avere il pallino in mano e può sparare a zero su tutto e su tutti da una comoda posizione fuori campo (mi ricorda una scena di un bellissimo film di Roberto Rossellini  - "La prise de pouvoir de Louis XIV" in cui si vede il Re Sole sparare con nonchalance nei giardini di Versailles agli Ugonotti coperti di piume bianche come se fossero uccellini per il sollazzo del re)
- il suo uomo di fiducia nel governo è Angelino Alfano, della cui gestazione politica ho parlato
- il povero Saccomanni  avrà le sue gatte da pelare e si potrà sempre dire che questi tecnici non valgono niente
- il popolo italiano avrà un po' di pane (ma si l'IMU te la rimborsiamo  ma siccome non abbiamo soldi te la rimborsiamo in BOT), parecchi circenses ( in italiano moderno nani e ballerine) e finirà di sprofondare definitivamente nel liquame nel quale è immerso ormai da tempo)
PROSIT AL GOVERNO APPENA NATO e complimenti a chi so io.

DARIO FO SFOTTE BRUNETTA PER LA STATURA

Leggo che Dario Fo ha fatto battutacce sulla statura di Brunetta di cui si parla come futuro ministro dell'economia. Battutacce di cattivo gusto, osservo io. E' sempre poco corretto giudicare le persone per la "diversità" che poi non esiste. Che una persona come Dario Fo che ha l'età che ha, che si è battuto tutta la vita per essere vicino ai "più deboli", sia caduto nello stereotipo da bar di paese è stata una delusione, lo dico in tutta sincerità.
Brunetta va attaccato perché sul piano caratteriale ha in tante occasioni dimostrato di non essere stabile e, di conseguenza, di non essere affidabile. A me ricorda  quel personaggio  dell'"Antologia di Spoon River", il giudice, reso magnificamente da De Andrè nell'album "No al denaro, no all'amore, nè al cielo". Ma Brunetta va attaccato soprattutto perché, anche per le componenti caratteriali, é convinto di essere in grado da solo  di risolvere i problemi del Paese, dell'Europa, del mondo. Non era lui che qualche tempo fa diceva di essere in lizza per il premio Nobel e che l'essere ministro lo danneggiava? Prima della legge Basaglia li portavano ad Imola.
E poi perché le sue teorie economiche sono strampalate; in coppia Berlusconi/Brunetta in campo economico sono un pericolo maggiore di uno tsunami che attraversa il pacifico e si abbatte sulle coste dell'Asia. In sintesi la loro teoria sembra rifarsi a Lorenzo il Magnifico:"Come è bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol essere lieto sia, di doman non c'è certezza"(cito a memoria, non ho voglia di andare su Google)
Sul piano della condotta individuale può essere una "way of life" condivisibile, ma per governare i popoli ci vuole serietà, o almeno ci vorrebbe

giovedì 25 aprile 2013

IL TENTATIVO DI ENRICO LETTA DI DARE VITA AD UN GOVERNO DI LARGHE INTESE LA CONVERSIONE AD U DI MOLTI ESPONENTI DEL PD I DICTAT DI SILVIO BERLUSCONI

L'aver bruciato Romano Prodi come Presidente della Repubblica ha provocato una serie di conseguenze a catena una più deleteria delle altre per il Partito Democratico.  Ha costretto a chiedere a Napolitano di restare "per il bene della patria", ha comportato le dimissioni di Bersani sconfitto su tutti i fronti ( e i bersaniani si sono liquefatti come neve al sole, non ne trovi più nemmeno uno) ha reso possibile il governo delle larghe intese che due parti del partito (i 101 della carica erano per metà dalemiani e per metà renziani) già di fatto sostenevano da tempo, ha consentito la definitiva resurrezione di Berlusconi che ora i dictat li lancia addirittura dal Texas (prima almeno si limitava a lanciarli dalla Bulgaria), ha portato all'incarico a Enrico Letta che si muove su una linea di consociativismo perfetto con il PDL
Berlusconi addirittura è arrivato a dire che l'importante è che il nuovo governo approvi gli 8 ddl che gli interessano e poi il premier può farlo chiunque.
Attendo di vedere la lista dei ministri, se Letta scioglie la riserva: Brunetta alle politiche sociali, Schifani agli interni, D'Alema agli esteri e Violante alla giustizia ed avremo raggiunto la perfezione. Intanto Letta ha pateticamente chiesto al movimento 5 stelle di far parte dell'ammucchio ottenendo lo stesso risultato ottenuto da Bersani.
Povero centro sinistra.

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

Ieri sono arrivate le dimissioni del Presidente Costa e del Vicepresidente Ambrosini. Un'altra tappa, mi sembra, nell'eliminazione delle cause che hanno portato al dissesto BDM. Mi auguro solamente che l'azione di responsabilità non venga abbandonata perché non possono bastare le dimissioni a mettere una pietra sopra alle responsabilità del CDA e del Direttore Generale.
Si parla di Rainer Masera come nuovo Presidente; è una scelta di alto profilo che, se andasse in porto, testimonierebbe senza alcun dubbio l'importanza che Bankitalia attribuisce alle sorti dell'Istituto marchigiano, asse portante dell'economia della regione che ormai da anni è in affanno.
Rimane il capitolo dell'aumento di capitale, necessario per salvare l'Istituto (avevo scritto in uno dei miei primi post dedicati a BDM che l'aumento di capitale non avrebbe potuto essere eluso). I 40.000 ed oltre piccoli azionisti si trovano davanti a questo bivio:
a) non partecipare all'aumento e considerare praticamente tutto perduto l'investimento fatto
b) partecipare con la speranza che, fatta piazza pulita, la banca abbia le potenzialità per remunerare il capitale investito. Una cosa pretenderei, peraltro, se fossi socio: che la Banca venga quotata in borsa in modo che sia sempre possibile liquidare l'investimento se si ha necessità o volontà di farlo. Il mercato borsistico non è il massimo di trasparenza ma è sempre migliore di un "non mercato" se il titolo non è quotato.

mercoledì 24 aprile 2013

C'E MODO E MODO DI AIUTARE I GIOVANI AD APPREZZARE E AD AMARE I CLASSICI

Stiamo seguendo, Milena ed io, non tutte ma un buon numero delle letture che Roberto Benigni ha fatto dei canti della Divina Commedia e che vengono riproposte da RAI 2.
Benigni è bravo, lo sappiamo tutti, è toscano e quindi intriso di "toscanità"della quale era intriso anche Dante. è un giullare che cattura senza alcuno sforzo da parte sua l'attenzione.
Le  sue letture, piene di vivacità, di riferimenti ci fanno accostare ad un'opera non certo facile come la "Comedia"nel modo migliore per capirne i significati, i riferimenti, le finalità.
Ma lo stesso metodo  si potrebbe utilizzare per aiutare i giovani a capire la "latinità", la "grecità", cioè i tratti costitutivi delle due grandi civiltà sulle quali poggia il nostro continente, per non parlare dello studio della Storia che io reputo da sempre materia "fondamentale" per capire chi siamo, da dove veniamo, e per aiutarci a capire dove andiamo e dove potremmo andare.
A me le letture di Benigni sollecitano una riflessione: il percorso formativo della nostra scuola è di complessivi 13 anni: 5 di elementari, tre di medie inferiori e cinque di medie superiori. Altrettanto importanti i due o tre anni di scuola materna.
Si tratta di un periodo lungo, giustamente lungo perché la parte iniziale della vita di ciascun cittadino deve essere dedicata all'acquisizione degli strumenti per diventare adulti "formati" ed in grado di avere una personalità matura ed autonoma oltreché ad acquisire un livello soddisfacente di conoscenze.
Ma i risultati alla fine del percorso sono diversissimi in quantità e in qualità a seconda del fatto che gli insegnanti siano stati in grado di sollecitare l'interesse e la curiosità dei giovani loro affidati  o non lo siano stati. Perché se curiosità ed interesse non vengono sollecitati, si producono due effetti: da un lato l'allievo farà una fatica enorme a memorizzare acriticamente informazioni che nel tempo si disperderanno completamente. Dall'altro l'insegnante avrà svolto la sua professione senza soddisfazione e senza "lasciar traccia" nei suoi allievi.
Oggi poi le moderne tecnologie consentono di soddisfare le curiosità in tempi brevi e attraverso l'uso di mezzi diversi e, soprattutto, interattivi. 
C'è un dubbio? Google o Wikipedia  ti mettono a disposizione in una frazione di secondo ampio materiale per soddisfarlo.
Curiosità e voglia di approfondimento sono anche gli strumenti migliori per accrescere le conoscenze e l'applicazione pratica delle conoscenze (il knowhow) che sono alla base del benessere economico dei popoli.
Il tutto, a mio avviso, nel contesto di una competitività non esasperata ma non esclusa perché necessaria per tirar fuori da ciascuno il meglio.

ENRICO LETTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO INCARICATO

Bisogna dire che noi in Italia siamo i più fantasiosi del mondo. In altri paesi ci sono famiglie che sono in politica con parecchi loro membri. I Kennedy e i Bush negli Stati Uniti ad esempio.
Negli altri paesi, peraltro i vari membri stanno tutti dalla stessa parte. Da noi no: la famiglia Letta è al governo e all'opposizione, a destra e a sinistra (categorie che ormai non vogliono più dire niente), per inciuciare non c'è nemmeno bisogno di uscir di casa, Aspetto la lista dei ministri; non ci saranno sorprese. Tutto si capisce, tutto si tiene.

CRONACA DI UN DISASTRO AN NUNCIATO

Il partito democratico nella riunione della Direzione Nazionale di ieri non è riuscito nemmeno a trovare un nome condiviso da sottoporre al Presidente della Repubblica. E questo dopo le sberle che Napolitano ha dato a destra e manca nell'accettare la rielezione.
Surreale è stato l'intervento di Enrico Letta a commento del lungo colloquio con il Capo dello Stato al quale, in poche parole, è stato conferito non solo il compito (costituzionalmente previsto) di dare l'incarico sulla base delle indicazioni dei partiti, ma di scegliere lui stesso direttamente la persona e trasformando di fatto la Repubblica  surrettiziamente da Repubblica parlamentare a Repubblica presidenziale
Sono in attesa di conoscere chi sarà il premier. Certo che:
- se si torna a Giuliano Amato come Presidente del Consiglio
- se si fa un governo di larghe intese
- se Berlusconi ritorna  ad avere "il pallino in mano"
- se i ministri saranno quelli di cui già si parla
(Ahimè sono tutti se retorici)
allora bisogna proprio dire che è stato fatto un capolavoro di strategia politica con buona pace di chi pensava fosse possibile costruire qualcosa di diverso

L'ATTESA

Nell'attesa di conoscere a chi darà l'incarico il Presidente Napolitano e nell'attesa di sapere chi saranno i ministri (quest'ultimo aspetto ancor più interessante del primo) sono giunto alla conclusione che non ci sia alcuna speranza che il futuro ci riservi panorami migliori. Ieri sera ho assistito ad un maldestro tentativo da parte di un gruppo di "giovani" di attaccare un gruppo di "vecchi". Debbo dire che i "vecchi"hanno respinto l'attacco con molta maestria anche se i "giovani" alcune ragioni le avevano; ma siccome l'anagrafe è dalla parte degli assalitori ne ho tratto la conclusione, divertita debbo dire, che il futuro non sarà migliore del presente.
Mi scuso se sono ermetico ma non posso fare altrimenti.
A fine serata una interessante sfida al "Dr Why" mi ha visto al quinto posto finale (ma sono stato secondo per un bel po' dietro il grande Amilcare). Il quale è nato nell '85 e giustamente ha osservato che, considerato che giornali e televisione riportano solamente notizie di ruberie, illeciti, illegalità varie, cerca di sorbirsene il meno possibile perché gradirebbe avere un presente ed un futuro meno cupi e più sorridenti. Ha convenuto peraltro con me che se non ci pensa lui e la sua generazione a prendere in mano il loro futuro non ci pensa nessuno. O, meglio, osservo io, ci pensano i suoi coetanei di cui sopra.

martedì 23 aprile 2013

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

Leggo, attraverso le sempre ben fatte "Cronache Maceratesi", che è stata costituita l'associazione dei dipendenti-azionisti di Banca delle Marche In mille si sono ritrovati  per la prima riunione a Jesi. E' una notizia positiva, tutto ciò che va nel senso di una maggior presenza  e partecipazione delle componenti coinvolte è da giudicare positivamente. Vorrei solamente far presente che le dichiarazioni di principio, gli slogan, presenti nel primo comunicato non portano da nessuna parte se non supportati da una visione lucida, fredda delle problematiche e  del ventaglio delle soluzioni  Ma per aver visione lucida bisogna innanzitutto informarsi, non limitarsi ad un esame superficiale delle cose ed agire per tempo senza fare sconti a nessuno se non si è convinti di quello che appare. Sembra facile, è invece una rivoluzione copernichiana.

ANCORA SULLA CONGIURA CONTRO ROMANO PRODI

Se un gruppo di potere riesce a coinvolgere ben 101 parlamentari, sembrano contati apposta, in una congiura contro il padre fondatore dell'Ulivo e quindi del PD, congiura studiata a tavolino in tutti i suoi dettagli, vuol dire solamente che i vincoli dell'accordo "di sistema" con il leader del PDL sono talmente forti e i ricatti possibili talmente tanti, che ad essi non ci si può sottrarre. Finora mi sono occupato prevalentemente di Banca delle Marche, dove avevo visto giusto con largo anticipo, per il seguito mi occuperò molto di più di MONTEPASCHI. Perché, vedete, è sempre solo una questione di potere e di soldi che ci vogliono per conquistare il potere e per conservarlo. Tutto il resto è noia come direbbe Califano.
Certo, da un partito e da persone che si dicono "di sinistra", e cioè vicini alle sorti dei più deboli e disagiati e sostenitori di una società più equa, ci si sarebbe dovuto aspettare qualcosa di diverso, ma questo è un residuo romantico. E' per questo che Berlusconi ed il berlusconismo vinceranno sempre. Rileggiamoci Shakespeare: c'era già scritto tutto li'.

lunedì 22 aprile 2013

QUATTRO AMICI AL BAR

La vita è una ruota che gira, diceva mio padre ed era una delle poche cose sulle quali aveva ragione. Oggi è lunedì, il tempo sembra migliorare, pensiamo..........pensate al futuro

domenica 21 aprile 2013

IL QUADRO POLITICO ISTITUZIONALE

Non c'è che dire. Ci azzecco quasi sempre anche se talvolta mi faccio prendere dal "cuore" e non "dalla ragione" per cui vado incontro a forti delusioni, l'ultima delle quali maturata negli ultimi giorni (mancata elezione di Romano Prodi alla Presidenza della Repubblica). Ma sarà l'ultima.
Il giorno 8 Aprile ho pubblicato un post dallo stesso titolo di quello che state leggendo; in precedenza avevo lanciato parecchi allarmi rossi per allertare sul pericolo di un "inciucio" colossale che si configurava in un governo di larghe intese a trazione PD/PDL con Massimo D'Alema alla Presidenza della Repubblica. Ho sbagliato nell'individuare l'inquilino del Colle solo perché le menti fini del PD, in sintonia e comunità di intenti con le menti fini del PDL, hanno tirato troppo la corda e dopo aver bruciato Marini e soprattutto Prodi  - al quale è stata tesa una trappola perfettamente studiata a tavolino e caratterizzata anche dallo sberleffo ( un voto a Vittorio Prodi , un altro a Massuimo Prodi, surreale) non potevano presentare D'Alema come candidato (la congiura sarebbe stata troppo evidente); e anche Berlusconi era giunto alla conclusione che con tutti i casini e gli acciacchi che ha anche per lui l'obbiettivo "colle" era diventato irraggiungibile.
E allora che si fa?
a) si elegge Napolitano Presidente della Repubblica. Soluzione di emergenza per prendere tempo (poi magari tra un anno o due Napolitano si dimette). Io ho stima nel complesso nei confronti del Presidente Napolitano ma così, oggettivamente, è diventato garante dell'inciucio e non ci fa una gran figura. Del resto ho l'impressione che da sempre Napolitano sia convinto che questo sgangherato Paese allo sfascio possa essere governato soltanto "inciuciando". Non condivido ma capisco.
b) si fa un bel governo "di larghe intese" che evita il ricorso anticipato alle urne e garantisce 5 anni di governo "equo e solidale" (mi auguro venga colta l'ironia dell'espressione) con tutte le componenti rappresentate.
Giuliano Amato premier, l'archetipo prototipo dell' inciucio. Platone ha pensato a lui quando doveva decidere chi mettere nell'iperuranio a rappresentare l'idea. In subordine Enrico Letta che per fare un inciucio non deve nemmeno uscir di casa.
Massimo D'Alema ministro degli esteri; lo ha già fatto e poi in questi anni ha fatto corsi di inglese a non finire.
Mario Monti all'economia, lo conoscono tutti a livello internazionale, la Germania lo adora, il Bildenberg group ha espresso la sua soddisfazione.
Sallusti al MINCULPOP con Belpietro viceministro
Mara Carfagna alle pari opportunità
Brunetta al MINISTERO DELLA PACIFICAZIONE NAZIONALE
Roberto Maroni ministro per le riforme (tanto non si fanno)
c) il porcellum non si tocca. E' così comodo. Sei a me fedele? ottavo in lista. Non ti voglio far eleggere? Dodicesimo. Siamo tornati al feudalesimo senza nemmeno accorgercene.
d) una mano lava l'altra. Voi non rompete le scatole sul Montepaschi e noi non rompiamo sui vari processi del signor B. Ognuno ha le mani libere nella gestione degli appalti e delle commesse dello Stato e degli enti pubblici territoriali secondo criteri ripartitori equi e solidali  ( Cencelli's theory)
Di quello che pensa la gente e, soprattutto, di come andrà a finire non ci preoccupiamo più di tanto.
Grande rispetto, per contro, per la gerarchia di Santa Romana Chiesa che tutto capisce, tutto accoglie e tutto perdona.
Una ultima notazione. La base PD ha mandato centinaia di migliaia  di messaggi attraverso Facebook, Twitter ecc.  chiedendo: 
Perché Rodotà non andava bene?
Ve lo debbo spiegare di nuovo?
Tutto si incastra, tutto si tiene, tutto si comprende, se si guarda con freddezza e senza alcuna indulgenza alle ragioni del cuore. Io quello che debbo fare lo so benissimo, l'ho già detto e l'ho già scritto. Lo farò.
GOD BLESS ITALY che della protezione divina ha estremo bisogno.

sabato 20 aprile 2013

BOLOGNA LA CHIESA DEI SERVI HANDEL IL MESSIA


Questo articolo lo avevo scritto ieri mentre stavo seguendo in tv il quarto scrutinio per la elezione del Presidente della  Repubblica. Chiaramente ieri non lo ho pubblicato. Mi sono appena svegliato, presto come al solito, ed ho deciso di farlo ora. Poi basterà cambiargli titolo - magari in "Perché lascio il PD"  - e viene buono un'altra volta

La maggiore delle  fortune del nostro Paese, e non ce ne rendiamo conto, è quella di avere centinaia di città, cittadine, paesi, di una bellezza assoluta. Bologna è una di queste. Se si prende come punto di osservazione Piazza delle due torri, chi conosce Bologna lo sa, sotto lo sguardo si dipanano a raggiera alcune vie principali che portano giù, in lontananza, alle rispettive porte e che sono collegate tra di loro da un dedalo di vie e viuzze che costituiscono una ragnatela fitta di vita, di storia, di vissuto di una città che già nel medioevo  era "Alma Mater Studiorum" e nella quale accorrevano studenti di tutta Europa attirati in particolare dalla fama dei maestri di diritto che a Bologna tenevano insegnamento (Irnerio, Accursio)
Sono tre le strade che più sono legate ai miei ricordi : volgendo lo sguardo da sinistra verso destra, la prima è via Zamboni, la via dell'Università piena di bei palazzi in gran parte utilizzati come strutture universitarie. Sulla sinistra, ad un certo punto, superata via del Guasto, ci si trova a raggiungere il teatro comunale davanti al quale si apre piazza Verdi; scendendo ancora la facoltà di lettere finché si arriva a Largo Scaravilli, sede della Facoltà di Economia, che fronteggia il civico 33 , sede dalla facoltà di Giurisprudenza. Continuando per poche altre decine di metri si arriva a Largo Puntoni sul quale si affaccia il "Collegio Irnerio", dove ho abitato nei quattro anni dei miei studi. Continuando ancora, sulla destra l'Istituto di Matematica e poi la porta, Porta Zamboni.
Ritorniamo alle due torri: se imboccata via Zamboni, invece di percorrerla, avessimo virato leggermente a destra avremmo imboccato un'altra bellissima via, Via San Vitale. Anche via San Vitale ricca di palazzi storici e di importanti testimonianze del passato della città.
La terza via, partendo dalle torri, è Strada Maggiore; scendendo, sulla destra ad un certo punto si incrocia Corte Isolani e poi via Gerusalemme, imboccando la quale si arriverebbe  a Piazza Santo Stefano. Continuando, invece, si arriva a due slarghi: sulla sinistra Piazzetta Aldrovandi, sulla destra lo slargo del chiostro di Santa Maria dei Servi, un delle più belle chiese di Bologna, dotata di un organo che gli esperti reputano uno dei migliori di Europa.
Ebbene, proprio alla Chiesa dei Servi, in una freddissima serata dell'inverno 68/69 o 69/70 ho assistito per l'unica volta nella mia vita alla rappresentazione completa dell'oratorio "Il Messia "di Handel, opera ciclopica del maestro tedesco poi naturalizzato inglese (nato nel 1685, lo stesso anno di Bach) e nota al grande pubblico per "l'Alleluja"che ritengo sia il brano musicale più adatto ad accompagnare la giornata odierna.
Da oggi il nostro Paese può ritornare a pensare al futuro, con visione lunga e idee chiare. 
"FUTURO CERCASI" è il titolo di un libricino, scarno di pagine ma denso di contenuto, pubblicato nel 2011 presso Aliberti Editore.
Adesso tocca ai giovani prendere in mano il loro futuro, sono loro che devono essere consapevoli di essere artefici del loro destino.
A noi VINTAGE, come mi piace definire la nostra generazione mutuando questa espressione di recente, felice conio, spetta il compito di "aiutare i nostri giovani, che si convincano di avere le gambe per camminare da soli" come sottotitola l'autore di quel libricino.
Del resto si sa che un politico si limita a pensare alle prossime elezioni, uno statista pensa alle future generazioni. Lo ha detto Alcide De Gasperi, non dimentichiamolo.
Alleluja, Alleluja, Alle.......lu.......ja.

venerdì 19 aprile 2013

SILENZIO SI ELEGGE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Alcune notazioni di prima mattina.
Gli elettori del PD ed in genere quelli che si riconoscono "a sinistra" hanno respinto praticamente all'unanimità la candidatura Marini. Perché? Lo sappiamo tutti ma è meglio ripeterlo. Perché la candidatura Marini era parte di un accordo complessivo tra PD e PDL. E questo accordo lo vogliono soltanto i vertici del PD ma viene respinto con fermezza dalla base. Facebook, twitter e altri social forum sono pieni di "invocazioni" a non fare alcun accordo con Berlusconi.
E allora se i vertici del PD non la capiscono delle due l'una:
a)  o non sono in grado di capire e di ascoltare chi li voota ed allora vadano a casa
b) o hanno molto da nascondere ed allora vadano a casa lo stesso
Tertium non datur
Vediamo oggi come vanno le votazioni

giovedì 18 aprile 2013

SILENZIO SI ELEGGE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Marini bruciato. Vuol dire che ci sono molti che l'inciucio non lo vogliono.
Niente candidature condivise, niente compromessi, un solo nome che, tra l'altro, significherebbe l'uscita di scena definitiva di SILVIO BERLUSCONI

                                            R O M A N O     P R O D I 

SILENZIO SI ELEGGE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

In questo momento è in corso la prima votazione per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Non interrompo la consegna del silenzio ma navigo per "Facebook", per "Twitter", raccolgo commenti, dichiarazioni di voto. Gradirei che la senatrice che mi rappresenta sul territorio dicesse se vota per Marini o no, gradirei  che ciascuno assumesse le proprie responsabilità ma ho l'impressione che il coraggio - come diceva Don Abbondio - se uno non ce l'ha non se lo può dare.  Tra un quarto d'ora vado a pranzo; ho un vago senso di nausea.

mercoledì 17 aprile 2013

SILENZIO SI ELEGGE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Avrete notato che da giorni praticamente non parlo dei due più urgenti e importanti problemi che dominano la scena:l'elezione del Presidente della Repubblica e, a seguire,  la formazione del nuovo governo. Leggo, mi informo, seguo, cerco di aver presenti e chiare le diverse variabili, cerco di leggere le righe e tra le righe.
Ho le idee sufficientemente chiare, ho già scritto in varie occasioni come la penso, ho fatto i miei "endorsements" ora non mi resta che attendere. e non voglio anticipare niente. Domani avremo i primi riscontri

domenica 14 aprile 2013

LA GUERRA DEI CENTO ANNI CARLO VI DI FRANCIA DETTO"LE BIEN AIME"' E "LE FOU" LA BATTAGLIA DI AZINCOURT IL TRATTATO DI TROYES GIOVANNA D'ARCO

Chi segue il mio blog sa che in numerosi post ho parlato delle assonanze che io vedo tra la biografia di Silvio Berlusconi e quella di Carlo VI di Francia. E allora approfondiamo un po' le cose. Partiamo dalla guerra dei cent'anni
LA GUERRA DEI CENT'ANNI
Sintetizzare la guerra dei cent'anni in poche righe è impresa temeraria, lo so.
Diciamo che la guerra dei cent'anni fu un conflitto che contrappose per un po' più di cento anni, 116 per l'esattezza (1337- 1453), i re di Francia e i re di Inghilterra. Negli anni immediatamente precedenti il 1337 la dinastia Capetingia si estinse in Francia con la morte senza eredi diretti di Carlo IV nel 1328 . Il trono di Francia si trovò conteso tra Filippo di Valois, nipote di Filippo il Bello che era morto nel 1314 (gli era succeduto da ultimo Carlo IV) e il re Edoardo III di Inghilterra che aveva sposato la figlia di Filippo il Bello , Isabella.
Il conflitto ebbe inizio nel 1337 quando  Edoardo III ruppe gli indugi, si proclamò re di Francia in forza del matrimonio con Isabella, e portò le armi in quel territorio.
Va sottolineato che ragioni di conflitto erano già presenti da lunghissimo tempo in quanto i sovrani inglesi, che possedevano immensi feudi in terra di Francia, erano tenuti a riconoscere il vincolo di vassallaggio alla corona , vincolo che - comprensibilmente - mal sopportavano.
Nella prima fase prevalsero nettamente gli inglesi che vinsero a Crecy nel 1346, conquistarono  Calais nel 1347 e subito dopo vinsero a Poitiers. Nei decenni successivi il conflitto proseguì tra alti e bassi(tiro via); intanto nel 1380 era diventato re di Francia Carlo VI  che da giovane fu chiamato le "bien-aimé " per la sua personalità gradevole mentre più tardi, a partire dal 1392, dette prove sempre più inquietanti  di instabilità mentale tanto che fu chiamato "le fou".
E' la stessa evoluzione che personalmente ho visto sempre in SB. Al riguardo ho scritto in passato numerosi  post che è semplice rintracciare. E arriviamo al 25 Ottobre del 1415 quando l'esercito francese subì una sonora sconfitta ad Azincourt, nel nord della Francia, che segnò il tracollo del re  il quale nel 1420 fu indotto a firmare il trattato di Troyes con il quale riconosceva come "figlio" il re di Inghilterra Enrico V al quale aveva dato in sposa la figlia prediletta Caterina e disconosceva, diseredandolo, il figlio Carlo VII. Morto Carlo VI nel 1422, e morto Enrico V, il figlio di quest'ultimo e di Caterina di Francia, Enrico VI, assunse le due corone mentre l'erede naturale, il figlio di Carlo VI, CARLO VII, dovette ritirasi nel sud della Francia. Per fortuna dei Francesi intervenne Giovanna D'Arco la quale si presentò come inviata dalle potenze celesti a ridare onore e regno ai legittimi Re di Francia. La "pulzella" liberò Orleans e subito dopo Carlo VII venne incoronato a Reims. Giovanna ottenne qualche altro parziale successo, ma venne catturata dai borgognoni, alleati degli inglesi che la consegnano a questi ultimi.  Processata per eresia fu mandata al rogo nel 1431.  I francesi  negli anni successivi ripresero gradualmente il controllo del territorio e finalmente nel 1453 la guerra finì con la battaglia di Castillon  che segnò il definitivo abbandono da parte degli inglesi del territorio francese (unica eccezione la città di Calais che ritornò alla Francia solamente nel 1559)
Perché ho parlato di tutto quanto precede?
Perché se è vero come è vero che Silvio Berlusconi ha portato alla rovina l'Italia come Carlo VI portò alla rovina la Francia, la domanda è:

CHI SARA' LA GIOVANNA D'ARCO CHE RESTITUIRA' AL NOSTRO PAESE IL PRESTIGIO E L'ONORE PERDUTI?

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

Innanzitutto i miei più fervidi auguri alla neo mamma Alessandra Pierini, la brava giornalista di Cronache Maceratesi che segue con competenza e passione le vicende di Banca delle Marche, e al neonato Riccardo. La stima che Alessandra ha saputo conquistarsi con il suo lavoro trova la migliore delle conferme nelle centinaia di messaggi di auguri pubblicate sul quotidiano per il quale lavora.
Ieri il CDA di Banca delle Marche ha approvato il nuovo piano industriale 2013-2016  predisposto con la consulenza di "Bain &Company" le cui linee guida sono le seguenti:
a) sotto il profilo del "governo del rischio" sono previsti interventi radicali sulla piattaforma di governo e controllo dei rischi di credito (io sono stato sempre del parere che il miglior modello di governo del rischio sia l'onestà personale delle persone che governano e controllano il rischio ma ben vengano miglioramenti delle procedure che, in effetti, erano molto artigianali) sul "riequilibrio degli impieghi su segmenti e geografie "core" della banca", recita il piano industriale(in parole povere torniamo a fare impieghi nelle Marche e concentriamoli nel sostegno alle piccole e medie aziende che costituiscono il tessuto produttivo della Regione) e nella predisposizione di un modello proattivo - così recita il piano industriale - di gestione del portafoglio problematico e default. Confesso la mia ignoranza, più o meno ho capito subito cosa volesse significare "modello proattivo" ma ho voluto approfondire.Nelle Marche andiamo proprio di fino (espressione tipica della mia regione). Il modello proattivo è materia degli psicologi e significa........andate a vederlo voi, se siete curiosi intellettualmente ci andate se non lo siete, no.
b) sul fronte dell'equilibrio della liquidità il piano punta sul potenziamento della raccolta retail (scoperta dell'acqua calda; una cosa è il dire un'altra è il fare; le famiglie vedono assottigliarsi sempre di più i loro risparmi, mantenere i livelli di raccolta sarebbe già un successo, a mio avviso) su operazioni di cartolarizzazione delle fonti di "funding"istituzionali (io diffido sempre quando vedo la parola "cartolarizzazione" dietro la quale vedo sempre un oggettivo risultato che è quello di nascondere la percezione delle cifre reali) e ricondurre il rapporto impieghi/raccolta sotto il 100% (in pratica politica più prudente, meno spinta, meno squilibrata; completamente d'accordo: il "buon banchiere" a mio avviso è un po' come il "buon padre di famiglia", si tiene sempre delle riserve di intervento)
c) sul fronte della ottimizzazione dei costi e ricavi aziendali il piano prevede un "piano esuberi" (cosa avevo scritto le scorse settimane? non si parla di numeri, nel piano; a mio avviso gli esuberi saranno quantificati intorno alle 300 unità, il 10% del personale. Comunque niente paura: chi accede al fondo ci guadagna in termini di qualità di vita, di minore stress ed anche economicamente, fatti i conti, non è che ci perda molto) inoltre saranno avviate attività di snellimento della "macchina operativa" ( modo elegante per dire che il personale verrà ridotto permanentemente; ad un piano esuberi ne seguirà un altro e così via, se ritenuto necessario)
d) sul fronte del rafforzamento patrimoniale il piano prevede un aumento di capitale di 250 milioni (cosa avevo scritto nelle settimane scorse? è l'aspetto più spinoso ma alla fine l'aumento si capitale andrà in porto; i piccoli azionisti avranno tutto l'interesse a farlo anche perché altrimenti dovrebbero prendere atto di aver perso dei soldi senza possibità di recupero. Invece "rimanendo dentro", le cifre per ognuno di loro sono nel complesso sostenibili, si confida di poter recuperare ..........e poi il management è cambiato)
Si fa inoltre riferimento a possibili dismissioni di asset non strategici, frase generica che viene messa sempre per "lettere le mani avanti"
Infine l'altro spinoso problema: l'azione di responsabilità nei confronti del CDA e del Direttore Generale. Lo studio legale "Bonelli, Erede, Pappalardo" ha presentato la relazione relativa alle eventuali responsabilità dei vertici aziendali nella gestione della banca. Mi sembra di aver capito che il documento arrivi alla conclusione che elementi di censura ce ne siano a profusione. Comunque il CDA si è riservato di affrontare il problema con attenzione in una riunione "ad hoc" già fissata per il 18 corrente mese. E' ovvio che si contrapporranno due linee: una tendente a minimizzare, sorvolare, lasciar cadere; l'altra orientata a ricorrere alla magistratura.
E' mia personale convinzione che ormai "l'affaire" è arrivato ad un tale punto di visibilità mediatica che fermare lo tsunami non sarà più possibile. L'azione di responsabilità si farà.

sabato 13 aprile 2013

GIORGIO NAPOLITANO I SAGGI IL QUIRINALE IL GOVERNO

I saggi hanno consegnato ieri i risultati del lavoro al  quale erano stati chiamati all'inizio del mese confermando appieno, come era facile prevedere, che il loro compito era quello di scoprire l'acqua calda o di riscaldare l'acqua già scoperta nella quale il Presidente uscente potrà fare un bagno ristoratore alla fine del suo settennato; settennato che a me, nel complesso, è parso largamente positivo per la "terzietà" con la quale il Presidente ha svolto il suo mandato, per l'equilibrio con il quale si è mosso tra i vari poteri dello Stato, svolgendo appieno la funzione di garante della Costituzione, per il prestigio che ha saputo acquisire nel contesto internazionale. per l'energia con la quale ha preso in  mano la situazione a Novembre 2011 quando, checché se ne dica, eravamo sull'orlo del baratro dal quale siamo stati salvati per il prestigio di cui il prof. Monti e il Presidente godevano all'estero.
Del resto cosa poteva fare il Capo dello Stato dopo i risultati delle elezioni di fine Febbraio? In pieno semestre bianco, con una serie di "niet"con i quali i partiti maggiori si bloccavano l'un l'altro, senza nessuna prospettiva di poter affidare l'incarico per formare il nuovo governo a chi le elezioni le aveva comunque di misura vinte ma correva il rischio di essere impallinato al primo stormir di fronda, si è inventato i saggi, ha guadagnato quei quindici giorni di tempo che servivano per arrivare alla elezione del nuovo Presidente, se ne è lavato, correttamente a mio avviso, le mani e ha trasferito sul nuovo inquilino del Colle, che dopo il giuramento sarà nel pieno dei suoi poteri costituzionali, il compito non facile di far decollare il nuovo governo.
Chi sarà il nuovo Capo dello Stato? Da quello che leggo sulla stampa o assorbo dai media mi sembra che i giochi si giochino su mille tavoli diversi, tra ricatti, contro ricatti, pesi, contrappesi, rivalità personali e bulimia di potere.
Io, lo sapete, ho un nome solo, quello del Prof. Prodi, che ha il curriculum, le esperienze, il prestigio per coprire al meglio il ruolo e che è talmente intriso di principi democratici che sarebbe senza tema di smentita la miglior garanzia per la difesa della Costituzione. e del ruolo di garante E' stato un uomo di parte, chi lo nega, ma anche Pertini e Napolitano sono stati uomini di parte e vediamo  come hanno svolto il mandato. Per non parlare di Einaudi che veniva dalla vecchia tradizione liberale piemontese e ha portato al ruolo l'austerità l'equilibrio la compostezza che debbono caratterizzare chi incarna la nazione. Eppoi ai miei occhi il prof. Prodi ha, tra le altre, tre caratteristiche che me lo fanno ritenere particolarmente "empatico":
- parla bene inglese e francese. E' ovvio, mi dirà qualcuno, a quel livello; mica tanto rispondo io. Andate a sentire come l'arcorauta  parla l'inglese: è tutto da ridere. Per non parlare del francese che è da "piano bar"
- ha un carattere bello tosto, chi lo chiama "mortadella" non ha capito niente
- è l'unico che ha sempre battuto Berlusconi che infatti lo vede come il fumo negli occhi e lo ha da sempre messo in  testa ai suoi "nemici"
Ecco, se Prodi diventasse Presidente, le "Bien-aimé", come talvolta chiamo Silvietto nostro, si arrenderebbe e ce ne libereremmo per sempre. Qui sono di parte io, lo ammetto. Ma, vedete, mentre iniziavo a scrivere queste righe, mezz'ora fa, la televisione di sottofondo sintonizzata non capisco perché su "Rete 4" trasmetteva una manifestazione nella quale, tra un tripudio di bandiere, il nostro, un po' stanco e appannato - in verità - riproponeva lo scketch di quel personaggio che governava uno staterello di quelli delle banane. Non ce la faccio più anche se riconosco che é coriaceo, non molla mai e che, rispetto a quello in Nord Corea, è senz'altro anche più intelligente.
A proposito di "bien-aimé": il prossimo post sarà dedicato a Carlo VI di Francia (detto le bien -aimé o "le fou") alla battaglia di Azincourt, al trattato di Troyes e..........a Giovanna d'arco.

POST SCRIPTUM Domenica 14 Aprile ore 9,40

"La Repubblica" titola a nove colonne: "Berlusconi: mai Prodi al Colle"
GO, prof, GO


venerdì 12 aprile 2013

L'ITALIA SI SCOPRE POST-POLITICA

Mi è stato segnalato un articolo apparso sul quotidiano "La Stampa" di Torino dell' 8 Aprile a firma Daniele Marini che riferisce di una recente ricerca, un sondaggio commissionato da La Stampa , promosso da Community Media Research e realizzato da Questlab
Il sondaggio mirava a conoscere le opinioni degli intervistati in merito alla classe dirigente del Paese. Ne è uscito un quadro che si può così sintetizzare: ormai la distinzione destra/sinistra, in politica, ha praticamente perso di qualsiasi significato. I cittadini hanno una opinione bassissima del personale politico che viene accomunato tutto in un unico fascio; analogo giudizio fortemente negativo sul sindacato e sul mondo delle banche che, addirittura, è quello che gode di minori consensi Positivo, per contro, il giudizio su coloro che si impegnano in attività di volontariato e associative e sulle "elites" del mondo della cultura e dell'Università In mezzo una serie di giudizi intermedi su altre "categorie" di classi dirigenti (magistrati, gerarchie ecclesiastiche,  dirigenti di industria, giornalisti). In sintesi l'Italia - da questo studio -  si scopre post-politica, avendo i partiti storici perso la loro capacità di rappresentanza e non emergendo più le differenze ideologiche cancellate da un giudizio netto e impietoso che fa accomunare tutti in una palude indistinta che porta alla ricerca di nuove forme di rappresentanza.
La "gente" chiede questo alla classe dirigente presente e futura del Paese:
- capacità di visione strategica, la capacità quindi di vedere con largo anticipo "dove va il mondo" per adottare per tempo i correttivi per affrontare e risolvere al meglio i problemi
- competenza
- l'essere dotata di senso morale. Una forte dimensione etica nell'operare
Se ci pensate bene, chi di voi segue il mio blog, è esattamente quello che sostengo da tempo e con dovizia di interventi (il post che state leggendo è il numero 1.103). La cosa mi fa enorme piacere perché ciò vuol dire che non sono un "isolato", ma che il mio è anche il "sentiment" di gran parte degli italiani. E dice un'altra cosa, quello che la gente chiede: che la reazione non è "antipolitica"(io, ad esempio, non ho mai considerato il movimento "5 stelle" come espressione di antipolitica) ma "post-politica" I più giovani sopratutto chiedono altre lenti per leggere la realtà, altre forme di rappresentanza ma non sono caratterizzati da un nichilismo assoluto.
E siccome, aggiungo io, il mondo è loro e non di noi "vintage", secondo una felice espressione recentemente coniata, sono loro, i giovani, a doversi mettere in gioco,  prendere in mano il loro futuro e creare nuove forme di  partecipazione e rappresentanza.
Certo è che anche le cronache politiche di questi giorni confermano l'assoluta inadeguatezza dell'attuale sistema dei partiti che sembrano completamente estranei rispetto alla vita e ai problemi dei cittadini.
L'articolo è accompagnato da una serie di tabelle che non posso qui riprodurre. Chi fosse interessato ad approfondire, basta andare sul sito de "La Stampa" 

mercoledì 10 aprile 2013

PROGETTO ABYDOS

Segnalo questo bellissimo progetto ed allego i  video, che ho caricato da You Tube, sul sito di Abydos, in genere non inserito nei circuiti dei viaggi organizzati.
Abydos è ubicata a Nord di Luxor (andando verso la foce dopo Luxor troviamo Dendera e poi Abydos) ed è ricca di testimonianze, i particolare della dinastia ramesside,
Penso che il video sia molto interessante e gradito a tutti coloro che, come me, sono affascinati dalla civiltà egizia.

martedì 9 aprile 2013

C O M P L E A N N I





                                          B  U  O  N    C  O  M  P  L  E  A  N  N  O

lunedì 8 aprile 2013

IL QUADRO POLITICO ISTITUZIONALE

Il quadro istituzional - politico che vedo delinearsi (governo di larghe intese PD - PDL e Massimo D'Alema al Quirinale) non mi piace neanche un po', non perché Massimo D'Alema non sia in astratto meritevole di coprire il ruolo, ma per il modo ed il prezzo con i quali ci arriverebbe.
Perciò dico subito cosa farei se questo quadro diventasse reale:
a) uscirei immediatamente dal PD rimettendo i due incarichi che ho in questo momento, tesoriere e membro della segreteria di circolo, perché ritengo l'eventuale accordo con Berlusconi la completa negazione dei principi e dei valori che stanno alla base del Partito Democratico. E non ci possono essere alibi (la necessità di assicurare la governabilità ecc.ecc) i principi sono principi e tali restano
b) smetterei immediatamente di occuparmi  nel mio blog di temi politici o di temi di politica economica di attualità per manifesta inutilità. Mi occuperei magari di etica in astratto, da quella Nicomachea a quella di Spinoza, o a quella di Kant, ma non più agganciata alla attualità
c) lascerei il testimone alle nuove generazioni, perché sono loro a dover essere artefici del  loro destino  e mi limiterei a esprimere delle valutazioni, se richiesto
d) smetterei di preoccuparmi più di tanto della sorte degli altri e mi dedichere di più a me stesso
e) lascerei da parte una volta per tutte l'idea che ci possa essere un mondo migliore. Se c'è non spetta più a me cercarlo
f) l'ironia e lo scetticismo penso si trasformerebbero in cinismo 
Un piccolo Voltaire dei poveri, insomma.
Non è meglio se eleggiamo Prodi al Quirinale?

sabato 6 aprile 2013

DOUBLE DEEP RED WARNING

Leggo che D'Alema sta scaricando Bersani e che anche Franceschini apre ad un accordo con il PDL.
Trovo sul dizionario inglese della Sansoni:
"INCIUCIO  is an agreement between parts in theory opponents  direct to realise  common interests.  INCIUCIO  can be "declared" or "secret." but ever Histori's inciuci have  been utilized  in politics to take time and  to do anything against the  will of the peole sovereign that voted    
Fate attenzione, molta attenzione a come vi muovete. La fiducia si può recuperare ma ci vuole tempo, tempo

LA CRISI

Ha destato molta impressione, mista a grande preoccupazione, la notizia che nelle Marche tre persone si sono suicidate "perché non ce la facevano più ad andare avanti".
La crisi, quando finirà la crisi è l'argomento principale di conversazione tra amici, colleghi di lavoro, in famiglia.
Io mi permetto di autocitarmi. Nel Gennaio 2011 ho pubblicato un libro tramite "Il mio libro.it" che ho intitolato " Sulla crisi e dintorni"  nel quale ho riunito gli articoli che ho giudicato più significativi pubblicati sul mio blog nel 2009 e 2010. Le prime 21 pagine le potete leggere collegandovi al sito "Il mio libro.it" e cliccando o il mio nome o il titolo del libro. 
Nella prefazione scrivevo: "Sono convinto che l'attuale crisi finanziaria internazionale, complessivamente in via di superamento ma non per  tutte le economie e che non ha ancora sviluppato tutte le sue negatività, non sia affatto congiunturale per il nostro Paese. Il sistema Italia, non più concorrenziale nei prodotti manufatturieri ad alto utilizzo del fattore lavoro, e scarsamente presente nei settori tecnologicamente avanzati, si trova fortemente condizionato, nel contesto di un economia ormai irreversibilmente globalizzata, dai vincoli di un debito pubblico enorme, da un ritardo evidente nell'aggiornamento delle infrastrutture, da un apparato pubblico, sia a livello centrale che periferico, farraginoso e pesante che ostacola oggettivamente l'attività di impresa e, quindi, la possibilità di ripresa del ciclo. Inoltre è evidente e chiara la difficoltà che l'apparato industriale del centro nord  incontra sui mercati internazionali. Si accresce infine la frattura tra il centro nord ed il Sud con conseguente aggravarsi  sia della "questione settentrionale" che di quella "meridionale". E' una crisi di riposizionamento dell'economia del nostro Paese nel panorama internazionale dalla quale l'Italia uscirà ridimensionata e lascerà il suo posto in prima fascia tra le economie del mondo a paesi  ben più dinamici come Cina, India, Corea, Brasile. Ritengo anche che i conti dello Stato non siano per nulla in sicurezza e che è prevedibile un attacco della speculazione internazionale contro il nostro debito sovrano nei prossimi mesi. ..........................."La situazione politica, per concludere, è estremamente fluida ed è difficile prevedere quali saranno gli sbocchi della situazione. Io, in sintesi, rimango fortemente pessimista anche perché ritengo la questione morale centrale per il futuro del nostro Paese; non mi pare, invece, che sia tra le priorità delle forze politiche presenti in parlamento."
Questo scrivevo oltre due anni fa. La crisi in questo contesto non può finire. E stamane  "Il Giornale" che fu di Montanelli ora diretto da Sallusti  titola "Strage di Stato"un articolo firmato da Vittorio Feltri di commento ai tre suicidi nelle Marche di ieri, dimenticando che negli ultimi venti anni ha governato praticamente sempre il loro "padrone". Pennivendoli e schiene sdraiate.

venerdì 5 aprile 2013

ANCORA SU B ANCA DELLE MARCHE - SETTIMANALE L'ESPRESSO N. 14 DEL 2013

Quest'anno mi sono abbonato all'Espresso - non lo facevo da molti anni - allettato dallo sconto del 78% sul prezzo di copertina (0,63 centesimi invece di 3 euro) e dall'impegno dell'editore di farmi ricevere la mia copia lo stesso giorno dell'uscita in edicola, cioè il venerdì.
Sono abbastanza poco giovane da ricordarmi l'Espresso "lenzuolone" degli anni sessanta che ospitava acutissimi interventi di Guido Carli, che firmava gli articoli  come "BANCOR" (era governatore della Banca d'Italia e non poteva uscire allo scoperto), che era diretto in maniera egregia da Eugenio Scalfari, che costituiva per me, ragazzo di provincia catapultato a Bologna, una ottima  palestra "to open mind".
Sfoglio il numero 14 del 2013 uscito oggi e mi imbatto a pagina 124 in un articolo a firma Carlotta Scorzari dal titolo "L'eredità Bianconi" che sintetizza magistralmente il contenuto dello stesso. Nessuna particolare novità, peraltro; tutte cose già note e stranote. La giornalista Alessandra Pierini segue da mesi la vicenda per "Cronache Maceratesi", altri hanno scritto o commentato; io stesso qui dalla Padania Superiore, ( se volete farvi due risate andate a leggervi il mio post intitolato "De bello padano" del  4 Maggio 2012), non dimentico delle mie radici marchigiane, avendo coperto ruoli anche di rilievo in banca (all'atto della fusione Cassa di Risparmio di Roma- Banco di Santo Spirito il 1 Marzo 1991 fui nominato "Direttore Affari" della sede di Milano del "Nuovo" Banco di Santo Spirito; la direzione era formata dal Direttore della Sede, coadiuvato dal "Direttore Affari" e dal "Direttore Amministrativo") ho dedicato parecchi post alla "mia" banca. Mio padre, che aveva un lanificio di lana cardata ad Ostra, ricordo bene aveva i conti operativi dell'azienda alla "Cassa di Risparmio di Jesi" e alla "Cassa rurale ed artigiana di Ostra". 
Niente di nuovo ma mi permetto di sottolineare tre punti:
- già dal 2007 era emerso che Ricucci aveva fatto pesanti rivelazioni sul direttore generale uscito ma nelle Marche niente si era mosso
- erano già noti i rapporti  del direttore generale e attraverso lui della Banca con la cricca Anemone & c
- l'operazione "Archimede 96" che io dentro di me ho sempre chiamato "il triangolo delle Bermude (Casale - Banca delle Marche - signora Anna Rita Mattia) era già nota da tempo in tutte le sue implicazioni 
E ho l'impressione che ormai, visto che dell'"affaire" BDM hanno parlato quotidiani e settimanali nazionali, vista la buriana che si è scatenata nelle Marche dove la vicenda è seguita con ovvio interesse e con apprensione e dove le fondazioni si stanno attrezzando per la assemblea di fine mese, visti i rilievi di Bankitalia, lo tsunami non possa essere arrestato . Voleranno stracci e grembiulini e si vedrà se ci sono i presupposti perché la banca prosegua regolarmente la sua attività o debba essere commissariata.
Certo è che il mio post del 10 Febbraio lo avevo titolato: "Banca delle Marche - storia di un disastro annunciato." Le cose non si vedono se non le si vuole vedere.
E per finire: Presidente, si è reso conto di cosa significava per Lei firmare quella lettera di manleva di cui tutti parlano?

IL QUIRINALE - IL GOVERNO

Innanzitutto ringrazio le 208 persone che ieri hanno visitato il blog.
Sono stato accusato - si fa per dire - da un paio di amici di essere in contraddizione con me stesso. Ma come, mi dicono, sostieni la candidatura al Quirinale di Prodi, che Berlusconi vede come il fumo degli occhi, e poi dici che si deve andare alle elezioni subito dopo con Renzi candidato premier (se ci fossero ancora le primarie il sindaco di Firenze vincerebbe a man bassa), Renzi che sostiene  la necessità di un accordo con Berlusconi.
Risposta: siete proprio sicuri che questo sia il quadro? Io ho l'impressione, invece, che Renzi voglia innanzitutto sbarazzarsi della componente DS all'interno del PD, costringendola ad una posizione subalterna ( e qui ci sta la ipotesi Prodi vs D Alema) e una volta conclusa la prima parte andare subito alle elezioni, con il porcellum, andando a pescare voti in quell'area di mezzo che non ha più riferimenti (Casini, Fini spazzati via, Monti bruciatosi da solo) e che voterebbe Renzi più che il PD a trazione Renzi. Il quale avrebbe i voti dell'attuale PD (uno del PD che alternative ha a votare PD), i voti di molti giovani "grillini"delusi dal fatto che Grilllo incanala la protesta ma non è in grado di fare una proposta di governo, di tutta l'area di mezzo e di qualcuno del PDL. Con l'attuale premio di maggioranza avrebbe numeri larghi alla camera e buoni margini in senato. Si libererebbe, e ci libererebbe, in un sol colpo del vecchio PC PDS DS,  che ormai fa riferimento ad una base sociale che non c'è più e a schemi non più validi, di Berlusconi che a quel punto sentirebbe tutti i 40 anni di differenza d'età e assicurerebbe quel ricambio generazionale di cui il Paese ha assoluto bisogno.
Avremmo un cattolico al Quirinale e uno a Palazzo Chigi (ma non chiamiamola DC, anche il Papa è nuovo) e la Santanchè? ..............a Cuneo

giovedì 4 aprile 2013

BERLUSCONI DICHIARA DI ESSERE PRONTO A SOSTENERE LA CANDIDATURA DI D ALEMA COME PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

L'avevo detto o non l'avevo detto?
Prodi al colle il 18 Aprile e poi al voto con Renzi candidato premier, che non è il massimo ma comunque è il meglio che il PD in questo momento può esprimere

mercoledì 3 aprile 2013

ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE - LE OPERAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE MASSIMO BIANCONI

Nell'articolo citato nel precedente post apparso su "Cronache Maceratesi" a firma Alessandra Pierini, si fa riferimento ad alcune operazioni riconducibili al direttore generale uscito che hanno attirato l'attenzione degli ispettori della Banca d'Italia; i quali in genere si accorgono poco o niente di quel che succede nel mondo bancario o, meglio, si accorgono, portano le loro relazioni a Palazzo Kock dove i vertici decidono cosa fare. In genere poi il bubbone scoppia  quando i buoi sono scappati già da un pezzo e allora Banca d'Italia interviene , o, almeno finora è intervenuta, con operazioni di sistema che "salvano" i vari Istituti coinvolti.
Qualche esempio di quello che ho testé affermato? Vi richiamo alla memoria alcuni nomi e certamente la lista non sarà completa:
Banco di Napoli (12.000 miliardi di vecchie lire il buco concentrato poi in una "bad bank" che è stata fatta digerire al San Paolo)
Cassa di Risparmi di Prato: lì al vertice c'era un banchiere, si chiamava Prospero di cognome, che era stato nominato "banchiere dell'anno" e che era riuscito a fare 1.200 miliardi di contenzioso su 1.400 su impieghi.
Il vecchio "Banco Ambrosiano". Una mattina trovarono Calvi  che si era impiccato da solo sotto il ponte dei Frati Neri a Londra (la sera prima la sua segretaria era tempestivamente volata dalla finestra) e Bankitalia si accorse che c'era qualcosa  che non andava nell'Istituto.
Cassa di Risparmio di Puglia. Storia vecchia. Fu chiamata a "salvarla"la Cariplo
Cassa di Risparmio di Calabria: idem
Banca Mediterranea: banchetta con sede a Potenza. Con poco più di 200 miliardi di patrimonio aveva dato duecento miliardi di fidi a due galantuomini che operavano nel settore del commercio di grani e granaglie. Si chiamavano Casillo (Presidente del Foggia Calcio) e Ambrosio. Fu chiamata al capezzale la allora neonata Banca di Roma
Credieuronord: la banca della lega. Era appena partita, il tempo di  dare qualche decina di miliardi - parliamo sempre di lire - ad alcuni amici e si dovette chiedere a Fiorani della Popolare di Lodi di intervenire a salvarla
Banca Popolare di Lodi: c'è bisogno che vi ricordi le gesta di Fiorani?
Cassa di risparmio Vittorio Emanuele in Sicilia. In sicilia fanno le cose in grande, sono dei gran signori, intervenne il Banco di Sicilia.
Non vi dico che cosa emergerebbe se si mettessero veramente le mani dentro il Banco di Sicilia
Banca Popolare di Spoleto: piccola, ma anche lei
Tralascio di parlare delle banchette di Sindona, così comode per riciclare a Milano denari non proprio trasparenti.
Della funzione che svolse per tanti anni a Milano la Banca Rasini non parlo se no mi accusate di avercela con Berlusconi.
Anche dello IOR non parlo; ne ho scritto a profusione, e poi è Banca del Vaticano. Che ci azzecca, direbbe Di Pietro. Ci azzecca, ci azzecca, dico io.
In conclusione a me non dispiace per niente che sia previsto che in futuro la vigilanza sul sistema bancario europeo la faccia la BCE. Pensate, un ispettore di Amburgo mandato ad ispezionare una banca a Palermo.
Riprendo il filo del discorso. L'articolo riporta due operazioni strane fatte dal direttore generale.Il 7 Maggio 2009 il Capo del Personale di Banca Marche  cambia un assegno circolare di 160.000 euro presso la Cassa di Risparmio di Teramo e lo converte in 32 assegni circolari da 5.000 euro ciascuno che vengono versati sul conto di Bianconi presso la stessa Cassa di Risparmio di Teramo. A parte la notazione che il Capo del Personale viene utilizzato come maggiordomo tuttofare - l'arroganza dei romani al potere è senza limiti - la Banca d'Italia si chiede, e me lo chiedo anche io: perché spezzare l'operazione? Cosa c'era da nascondere?
Il 22 Aprile 2010 l'operazione si ripete. Il maggiordomo cambia un assegno da 99.000 euro in 20 assegni di importo inferiore a 5.000 euro e li versa.
Alla Cassa di Risparmio di Teramo, poi, gli ispettori della Banca d'Italia scoprono altre operazioni "overline" del Direttore Generale, in particolare una della quale ho parlato in un mio precedente post  e della quale aveva parlato a suo tempo anche il Corriere della Sera.
In via Archimede 96 ai Parioli una società riconducibile alla moglie del direttore generale uscito  compera nel 2009 una intera palazzina dal Gruppo Casale - affidato in Banca delle Marche dal marito della signora. Prezzo 7 milioni di euro( ma la palazzina vale molto di più) e, quello che è divertente, per pagare i 7 milioni la società acquirente (famiglia Bianconi) si fa finanziare dalla Cassa di Rispermio di Teramo. Conclusione: il Gruppo Casale è "saltato", la Cassa di risparmio  di Teramo è stata commissariata, e la "famiglia" si tiene gli immobili e la ricca liquidazione erogata in settembre prima che venisse fuori il "tutto" Ma io l'avevo scritto che ci sarebbero state delle sorprese, nel bilancio. Perché, ho la palla di vetro? No, semplicemente perché, per esperienza, sono portato sempre a pensar male. Ci ricordiamo tutti la famosa affermazione del senatore a vita (ma è vivo o morto?) Andreotti. E' l'unico punto di contatto che ho con lui.
E per terminare due notazioni:
- il Presidente Lauro Costa in estate di fronte all'emergere di queste operazioni immobiliari, dichiarava: Le operazioni immobiliari della famiglia Bianconi, sono un problema della famiglia Bianconi. E no, caro Presidente, sono anche un problema suo se la società che vende è affidata dal suo istituto e il Gruppo va in contenzioso.
- Ed infine - quale arroganza - : il capo del personale usato come usciere, operazioni chiaramente "dubbie" fatte nella banca vicina dove il direttore generale era chiaramente un "amico" e fatte senza alcuna particolare precauzione tanta era la sicurezza dell'impunità, del "a me è consentito tutto". La stessa sindrome di Berlusconi che ha portato l'Italia dove l'ha portata e della quale stentiamo a liberarci. Io non riesco a seguire Grillo, che parecchie ragioni ce l'ha, e nemmeno me la sento di auspicare accelerazioni della storia come quella ai tempi di Saint Just, ma così - sinceramente . non si può andare avanti.
Al prossimo aggiornamento




ANCORA SU BANCA DELLE MARCHE

L'ultimo numero di "Cronache Maceratesi" contiene un lunghissimo, documentatissimo articolo  di Alessandra Pierini, la giornalista che segue le vicende di BDM, che ricostruisce in maniera chiara e comprensibile anche ai non addetti ai lavori i fatti salienti della vita dell'Istituto di credito marchigiano in questi ultimi anni.
Un articolo in cui si fanno nomi e cognomi dei personaggi che hanno occupato la scena, i ruoli che hanno ricoperto, con particolare rilievo alla figura del direttore generale uscito Massimo Bianconi.
L'articolo è talmente interessante ed esauriente che rimando chi mi legge ad una lettura completa  dello stesso al link:http://www.cronachemaceratesi.it/wp-content/upload/2013/02-banca-marche-300x225jpg
Da parte mia mi limito a fare una semplice osservazione. Nei Paesi a democrazia avanzata la funzione che gli organi di informazione svolgono è essenziale e vitale per la difesa della democrazia. L'importante è che i giornalisti  siano onesti intellettualmente, abbiano la capacità di scrivere con chiarezza ed abbiano la schiena diritta. E' il caso, a mio avviso, della giornalista Pierini.

RED WARNING RED WARNING RED WARNING RED WARNING QUADRUPLO ALLARME ROSSO

Attenzione, quadrupla attenzione caro Bersani, inciuci basta. Non si può giocare sulla pelle degli italiani, con il pretesto della governabilità, per ragioni di semplice ambizione personale. Attenzione a quello che fate

martedì 2 aprile 2013

GIORGIO NAPOLITANO IL SETTENNATO I SAGGI

Il mandato del Presidente Napolitano scade, lo sappiamo tutti, il 15 Maggio prossimo. Le operazioni di voto per scegliere il suo successore inizieranno il 15 Aprile. Il Presidente, constata ta la situazione di completo stallo che caratterizza l'attuale quadro politico, (stallo che ha la sua  causa principale negli errori tattici e strategici del Partito Democratico e del suo Segretario Bersani), arrivato alla fine del suo mandato, ha fatto una operazione che si potrebbe definire "pilatesca". Non potendo sciogliere le camere perché siamo in pieno "semestre bianco), non essendoci soluzioni si è inventato "i saggi" per guadagnare quei 15 giorni che mancano all'avvio delle procedure per la elezione del nuovo Presidente della Repubblica al quale spetterà di trovare il bandolo di una matassa sempre più aggrovigliata.
L'attuale parlamento, regolarmente insediatosi e nel pieno possesso delle sue prerogative costituzionali affronti subito il nodo del nuovo Presidente della Repubblica il quale, non appena insediatosi, avrà da affrontare subito il nodo del governo. Nel frattempo un governo, seppur dimissionario, c'è ed è quello presieduto dal Prof. Monti che può gestire l'ordinaria amministrazione per un periodo limitato.
I saggi, ne sono pienamente convinto, non serviranno praticamente a niente; ne ho trovato conferma in tutto l'impianto dell'intervento del Prof. Onida stasera alla trasmissione condotta dalla giornalista Gruber sulla 7.
Quindi a mio avviso Partito Democratico e alleati portino al Colle al quarto scrutinio, i numeri ci sono, il Professor Romano Prodi, dal quale io personalmente mi sento garantito sul piano della correttezza istituzionale, della capacità di affrontare i problemi con visione lunga, delle competenze in materia economica che gli vengono dalla cattedra di "Politica Industriale" tenuta da decenni a Bologna, per l'insieme complessivo delle competenze accumulate nei numerosi incarichi di vertice ricoperti sia in ambito nazionale che internazionale. Una volta eletto il prof. Prodi non avrà limitazioni operative se non quelle che gli vengono dalla Costituzione e potrà individuare la soluzione o le soluzioni possibili.
In ogni caso, si dovrà fare in fretta e bene perché il Paese è in difficoltà tali che non sono consentiti ulteriori indugi

POST SCRIPTUM IL 2 APRILE ORE 8,55
Vedo dalla rassegna stampa che gli organi  di informazione del Minculpop (Il giornale, Libero, Il foglio ecc.ecc.) al solo pronunciare il nome di Romano Prodi sono saltati in piedi tutti insieme come un sol ascaro. E' la via giusta; lo sto dicendo non da oggi.

LINEE OPERATIVE DI QUESTO BLOG DI QUI ALL'ESTATE

Pasqua è passata ed è iniziato il periodo che ho sempre considerato il più proficuo dell'anno: i tre mesi che vanno fino alle vacanze estive. Mi ricordo che preparai gli esami di quinta ginnasio, nel 1963, sul terrazzino di casa mia, nelle Marche,  che sovrastava una grande terrazza la quale a sua volta fungeva da tetto all'opificio industriale, un lanificio,  dei miei. Preparai l'esame su una sedia a sdraio circondato da un numero incredibile di libri a terra, con le rondini che facevano uno strepito incredibile (si dice garrivano, lo so, ma è una parola che non mi è mai piaciuta come non mi piace la parola basito.) e in mezzo ai profumi della primavera non ancora intaccati e fatti sparire dall'odore indistinto dei vari idrocarburi che ormai ha cancellato ogni altra sensazione olfattiva.
Quindi nei prossimi tre mesi questo blog si concentrerà, prevalentemente. sui seguenti temi:
- continuerà a seguire le vicende di "Banca delle Marche" e di "Montepaschi"
- continuerà ovviamente a seguire l'evolversi dei temi economici e politici del Paese
- riprenderà l'esame, interrotto per mancanza di tempo, sembra un paradosso, del libro intervista di Mucchetti a Geronzi (CONFITEOR)
- cercherà di trattare un tema da far tremare i polsi: "il sentiment della morte ai nostri giorni qui in Occidente". Non spaventatevi, non è successo niente. Non sono un tardo romantico alla  Ugo  Foscolo- " forse perché della fatal quiete tu sei l'immago, a me si cara vieni, O sera"
Non ho alcuna voglia di morire, ho ancora paura di morire, ma insomma alla mia età si comincia a pensarci come a una cosa non più lontanissima. Certo è che si è passati da epoche nelle quali si parlava continuamente di morte (basti pensare agli innumerevoli dipinti dei secoli scorsi aventi ad oggetto  "Il trionfo della morte") all' epoca attuale nella quale di morte non si parla quasi più ed essa ci arriva nelle case attraverso le televisioni che ci raccontano dei trenta morti nell'attentato in medio oriente, o degli sciatori travolti da una valanga sulle dolomiti, o del personaggio pubblico deceduto per un tumore. Tutto passa senza lasciar traccia. Solo per i personaggi più amati, la camera ardente (perché poi si chiama cosi?), le interviste agli amici o a coloro che l'hanno conosciuto, un applauso quando il feretro esce dalla chiesa e...............finisce tutto lì. Argomento che mi è venuto di trattare così, non so perché.  Vedremo quello che ne viene fuori