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martedì 6 settembre 2011

LA MANOVRA

Sembra che la "MANOVRA" sia giunta alla stesura definitiva che verrà sottoposta all'esame delle camere in tempi brevissimi. Il Presidente della Repubblica, che ha assunto sempre più il ruolo di unico punto di riferimento istituzionale e unico baluardo a difesa delle Istituzioni e del Paese, ieri aveva fatto un accorato appello a fare presto e a prendere misure efficaci che ridessero un minimo credibilità al nostro Paese, credibilità minata e azzerata dai comportamennti vergognosi tenuti  dal premier in tutti questi anni sia in sedi internazionali che sul fronte interno.
Perchè occorre avere chiaro un concetto: l'Italia è considerata non affidabile e non credibile e questo a causa della disistima assoluta che gli ambienti internazionali nutrono nei confronti del Presidente del consiglio e dei suoi ministri. Sola eccezione istituzionale Napolitano che appare appunto come unico interlocutore credibile.
Si è dovuto ascoltare che autorità spagnole, paese certo non senza problemi, ci hanno messo sullo stesso piano della Grecia come responsabili dei rischi che l'unione Europea e l'Eurozona corrono.
Il governo dunque ha varato in fretta la versione che dovrebbe essere definitiva (la quarta in poche settimane), porrà la fiducia (ma su questo non c'erano dubbi, il governo è noto per non mantere mai la parola data) e la farà passare in tempi rapidi come a togliersi un peso che lo opprime.
Che giudizio dare della manovra; un giudizio complessivamente negativo, da un primo veloce esame. Domani, visto il testo, la commenterò con completezza. Oggi mi limito ad osservare che è indecente che sia stato inserito nel provvedimento l'articolo 8 che mina lo statuto dei lavoratori (legge dello Stato, ricordo) e che concerne materia che con la manovra non ha niente, ma assolutamente niente a che fare.
E osservo che i mercati, udite le dichiarazioni del premier secondo il quale "così si rassicurano i mercati" un primo giudizio lo hanno già espresso: l'indice borsistico milanese ha fatto registrare un meno 1,98 e lo spread tra il bund tedesco e il nostro BTP decennale si è posizionato a fine giornata a 365 punti base (cioè al 3,65% per dirlo con linguaggio più semplice e comprensibile. Se il buon giorno si vede dal mattino..............................

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