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mercoledì 7 settembre 2011

LA MANOVRA

Ho letto di prima mattina sul sito del Sole 24 ore il testo che verrà presentato in senato oggi stesso. Vediamo le singole misure:
A) La misura più importante è l'aumento dell'aliquota ordinaria IVA dal 20 al 21%. L'aumento non è temporaneo come si ipotizzava in una prima fase ma duraturo e comporterà maggiori introiti per 6 miliardi annui
In linea di principio sono contrario ad un intervento sulle imposte indirette perchè l'aumento colpisce indistintamente tutti, sia ricchi che poveri, e ovviamente incide in misura sensibile solo su questi ultimi. Ma considerato che la casa brucia sono favorevole, anzi avrei fatto l'aumento di due punti il che avrebbe comportato un maggior introito di 12 miliardi; sono infatti del parere che quando si pone un problema di gravità notevole è inutile cincischiare. Il medico pietoso, dice un vecchio adagio popolare, fa la piaga purulenta L'aumento dell'IVA ha effetto immediato e questo è importante. Bisognerà fare attenzione a prevedibili aumenti di prezzi, ma sono del parere che se un consumatore è attento può dribblare senza eccesiva difficoltà questo pericolo.
B) Il contributo di solidarietà del 3% chiesto ai redditi superiori ai 300.000 euro (in una prima stesura si parlava addirittura di 500.000).
Trovo la misura demagogica e di scarso impatto pratico. Le ricchezze le si deve chiamare a dare un contributo con una "patrimoniale" Oltretutto tutti sappiamo che fino a che non verrà affrontato con decisione il problema della evasione fiscale, saranno i soliti noti a pagare, i redditi fissi anche se, stavolta, veramente benestanti.
C) Allineamento dei requisiti per l'andare in pensione delle donne nel settore privato agli uomini e al settore pubblico anticipato al 2014.
Mi trova sostanzialmente d'accordo perchè sono contrario a trattamenti differenziati per situazioni analoghe e poi ce lo chiede da tempo l'UE. Ma osservo che nulla viene fatto per dare un aiuto concreto alle donne nella gestione dei figli e che, di fatto, sulle donne grava un peso preponderante nella gestione delle problematiche familiari per cui esse arrivano veramente "stanche" all'età per la pensione.
D) Introduzione in Costituzione dell'obbligo di pareggio di bilancio
Favorevole nella amara constatazione che è l'unico modo per costringere i governi ad essere virtuosi.  Certo che così si limita la possibilità di una politica sana di "deficit spending" di keynesiana memoria che potrebbe essere utile congiunturalmente
E) Abolizione di tutte le province
Pienamente favorevole. L' ente provincia è ormai assolutamente inutile, le competenze possono esse assorbie facilmente dalle Regioni e l'abolizione ridurrà sensibilmente il costo della politica.
F) articolo 8
E' vergognoso aver introdotto nel provvedimento l'articolo 8 che con la manovra non c'entra per niente, ma proprio per niente
G) Manette agli evasori
Una presa in giro visti i pali e paletti che rendono del tutto teorico il rischio.
La mia valutazione complessiva è che il governo, pressato da più parti e seriamente spaventato, abbia avuto più coraggio di quanto esso stesso pensasse.
La manovra prevede un aumento delle imposte dirette e indirette (con buona pace delle dichiarazioni del premier che ha sempre detto di "non mettere le mani nelle tasche degli Italiani"), non contiene alcuna norma diretta a sostenere la crescita, evita la patrimoniale che sarebbe stata la misura più efficace e più equa, non contiene alcun accenno alla lotta all'evasione nè a una riduzione degli sprechi e della corruzione) Contiene due norme importanti: abolizione delle province ed inserimento in costituzione dell'obbligo di pareggio di bilancio, ma ha un limite oggettivo; il Presidente del Consiglio che la propone è giudicato unanimemente inaffidabile e pericoloso (ieri si é mosso anche Pisanu) per cui fino a che non sarà avvicendato il nostro Paese verrà sempre visto comr non serio e inaffidabile.
Perchè la tragedia del nostro Paese è diretta conseguenza della tragedia di un uomo ridicolo che per un ventennio, come il pifferaio di Hamelin, ha condotto un Paese di sprovveduti verso il disastro.

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