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martedì 18 ottobre 2011

I COLLOQUI TELEFONICI BERLUSCONI LAVITOLA

I colloqui telefonici tra il premier e Lavitola, colloqui di cui siamo venuti fortunatamente a conoscenza, delineano in maniera più chiara ed esplicita di quanto non avrebbero potuto fare mille trattati di analisi politica, sociologica, medica, la personalità del premier, il suo mondo di valori, il modo di intendere il suo ruolo istituzionale e i rapporti tra i vari poteri dello Stato, il suo senso dello Stato, la sua concezione di democrazia, di stato diritto, in sintesi come vive ed interpreta il suo ruolo di premier, ruolo decisivo per le sorti del Paese, per il nostro benessere, per il futuro delle nostre generazioni più giovani, delle nostre generazioni  di là a venire, e, infine, per il prestigio dell'Italia nel mondo.
Gli ultimi colloqui di cui siamo venuti a conoscenza si riferiscono ad una conversazione dell'ottobre 2009 :" Portiamo in piazza milioni di persone, facciamo fuori il palazzo di giustizia di Milano, assediamo Repubblica; cose di questo genere, non c'è una alternativa" questo il pensiero del presidente del consiglio. Che così continuava: "La situazione oggi in Italia è la seguente: la gente non conta un cazzo....il Parlamento non conta un cazzo. Siamo nelle mani dei giudici di sinistra, sia nel penale che nel civile, che si appoggiano a Repubblica e a tutti i giornali di sinistra e alla stampa estera." E allora, concludeva il cavaliere "Facciamo la rivoluzione ma quella vera"
Parole che non necessitano di commenti e che rendono ineludibile la necessità che il Paese si liberi in tempi non più procastinabili di quest'uomo che ha portato l'Italia alla rovina economica, che ha distrutto lo stato sociale, tre secoli di civiltà giuridica e, soprattutto, ha fatto prevalere nel Paese un mondo di "valori" che ha distrutto i principi sui quali si basa la convivenza di 60 milioni di persone. Macerie dello Stato unitario, macerie della presenza italiana nel mondo, macerie del senso di identità nazionale, macerie del giudizio impietoso che all'estero si ha del premier e, di riflesso, di noi tutti.
Come fare? Premesso che siamo in democrazia e non sono ammesse scorciatoie, rinnovo l'appello che ho recentemente fatto ai "responsabili veri" dentro e fuori il parlamento. Lo rinnovo con forza e mi rivolgo soprattutto agli ex democristiani e agli ex socialisti presenti  in parlamento nelle file del PDL. Solo voi potete staccare la spina, ora e legittimamente.  Non potete tollerare più oltre, avete gli strumenti per farlo, fatelo. Negate la vostra fiducia ed il cavaliere sarà costretto a presentare le proprie dimissioni. Si andrà a votare e si spera che gli italiani si siano resi conto fino in fondo a quale persona sono state affidate per lungo tempo le sorti d'Italia traendone le conseguenti decisioni

2 commenti:

  1. Gentile Pirani,

    la situazione che descrive supera ogni fantasia. La strana cosa è che pur essendo B ormai debolissimo non c'è nessuno interessato veramente a farlo cadere.

    Ma oggi le scrivo anche per altro. Per salutarla, Salutarla perchè da piccoli imprenditori lasciamo l'Italia. La lasciamo per la difficoltà di fare impresa.
    La lasciamo per un paradiso fiscale, non le Cayman, non Panama, ma l'Austria dove le aziende pagano solo il 30% di imposte non il 61,5% effettivo! (media dell'ultimo triennio)
    La ringrazio per aver col suo blog consentito di capire meglio questo paese.
    Addio ed auguri

    HK

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  2. Caro HK, le sue parole sono la migliore conferma che il sistema Italia è al capolinea.Noi non ci conosciamo (ed ho l'impressione che l'aperitivo da predere insieme si allontani definitivamente)ma, pur non conoscendola, l'ho sempre giudicata una persona seria, competente, di livello, un imprenditore dalla vista lunga e abituato a risolvere i problemi con concretezza oerativa. Non mi sbagliavo, in niente. Rimane il piccolo mistero sulla città in cui vive ed opera. Continuo a ritenere che non sia molto distante da Busto.
    Che dirle. Lei rappresenta la parte migliore del Paese, se ha così deciso l'avrà fatto dopo attenta analisi dei pro e dei contro
    Su una sola cosa non sono d'accordo: su quell'addio finale. Internet c'è anche in Austria e ci tengo enormemente a non perdere i contatti con Lei a a poter continuare a fruire dei suoi equilibrati e competenti commenti Per cui, veramente, continui a seguirmi e a farmi conoscere le sue opinioni. Le confesso che le parole "La ringrazio per avere con il suo blog consentito di capire meglio questo Paese" sono tra i più bei complimenti, forse il più bello, che ho ricevuto nel corso della mia vita.
    Le auguro ogni bene, getile HK,l'invito per l'aperitivo è sempre valido, la ringrazio per la stima e l'apprezzmento e.............continui a seguirmi

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