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domenica 30 gennaio 2011

IL MIO MANCATO INCONTRO CON ILDA BOCCASSINI

La dottoressa Ilda Boccassini, che non conosco, non mi è particolarmente simpatica. L'immagine che ho di lei è quella di una donna ruvida, con un brutto carattere, brusca nell'approccio, anche se il lontano episodio di, come dire, esuberante affettività recentemente richiamato alla memoria collettiva dalla stampa amica della dottoressa me la rende più simpatica, più umana.
Del resto non si vede perchè Lui, che tecnicamente non può, sì, e Lei, che tecnicamente può sempre - basta chiedere al Professor Flamigni - no.  Dove si è perso il principio di uguaglianza solennemente affermato dall'articolo 3 della nostra Costituzione, che è e deve rimanere il faro che illumina la nostra democrazia?
Non la conosco, dicevo, ma in una occasione ho evitato, del tutto casualmente, l'incontro. Mi spiego.
A questo punto, non so perchè, mi viene in mente l'incipit di una bellissima canzone di  De Andrè cantata magistralmente da Vasco Rossi: Amico Fragile
VASCO:  1975, stavo ancora con la Puni,  la mia prima moglie ed una sera che eravamo a Portobello di Gallura fummo invitati in una di quelle case per ricchi.............
PIRANI: .............Novembre 1995, ero stato appena nominato direttore della Filiale di Milano Centro della Banca di Roma........
Ero stato nominato da pochissimi giorni, nel novembre 1995, quanto tempo fà, a pensarci, direttore della Filiale di Milano Centro della Banca di Roma, una cinquantina di persone in organico. Fui chiamato, un giorno infrasettimanale, in Direzione Centrale mi par di ricordare, mi ricordo,  perchè l'Istituto aveva stipuato una importante convenzione con l'ANAS per cui i direttori delle principali filiali dovevano essere edotti sulle caratteristiche della convenzione e sulle modalità operative.
Ero a Roma intento alle mie cose quando la Boccassini seguita da uno stuolo di finanzieri,  carabinieri e forze dell'ordine, entra in Filiale e chiede perentoriamente: Voglio conferire con il direttore.
Il direttore è a Roma, le rispondono. "Che culo, penso io, quando me lo riferiscono" "Che peccato, penso oggi a distanza di tanti anni., sarebbe stata una esperienza comunque interessante"
Lo scopo dell visita era, mi pare di ricordare, mi ricordo, la ricerca e l'eventuale sequestro della copia di una fidejussione di notevole importo emessa dal Banco di Roma prima della fusione Banco S.Spirito - Banco di Roma fusione intervenuta il 1 Agosto 1992, per conto e nell'interesse di una società del Gruppo, quale Gruppo, sempre quello.
Non avendomi trovato la dottoressa chiede di essere  ricevuta dal mio diretto superiore, il Direttore Regionale Lombardia. E mentre interloquisce con lui nell'ufficio di quest'ultimo i suoi uomini vanno alla ricerca del documento che, vien da ridere, non si trovava. Bisogna dire che era stata fatta una fusione tra due grossi Istituti da non molto (veramente più di tre anni, in Cina nello stesso tempo avrebber costruito tre muraglie, sei nuove città, mille e duecento alberghi e ottocento grosse fabbriche) per cui molte cose non erano a posto. Finalmente dopo un notevole lasso di tempo e con la dottoressa che si innervosiva sempre di più il documento viene trovato, la dottoressa lo sequestra e se ne va.
Dicevo prima che con il senno di poi sarebbe stata una esperienza interessante se la Boccassini mi avesse trovato anche perchè io non non avevo proprio niente da temere. La fidejussione era stata infatti emessa dal Banco Di Roma prima della fusione ed io lavoravo in Banco di Santo Spirito, i rapporti con il Gruppo erano gestiti dalla Filiale Grande Clienti ed io ero direttore di una filiale ordinaria, infine i rapporti erano operativamente appoggiati su un'altra filiale e non sulla mia. E poi perchè io non ho niente da temere e niente temo, mai. Ma tutto questo la Boccassini non poteva saperlo
Che fine abbia fatto l'indagine non lo so. So invece, anche alla luce degli accadimenti di questi giorni, mi dispiace che quel giorno fossi a Roma.
Del resto la dottoressa mi sembra una persona molto più normale di quanto non la si voglia far apparire. E' un pubblico ministero che ha l'obbligo di legge, quando viene a conoscenza di una notizia ri reato, di procedere, tutto qui.
Non è nemmeno necessario ricordare che nel nostro Paese l'azione penale è obbligatoria ed è meglio che resti così anche perchè altrimenti potrebbero emergere tentazioni  da parte di chi magari non ha letto Montesquieu ad andar contro i principi del nostro ordinamento. Sempre questo famigerato articolo tre sul quale moltissimi italiani, di base e di vertice, hanno le idee piuttosto confuse.
Oggi è domenica, che bello svegliarsi con la coscienza a posto, come diceva sempre la  mia mamma,
La giornata si preannucia variegata e interessante. Stamattina viene a trovarci un cugino di mia moglie che fa il giornalista economico a Milano e con il quale mi sfogherò a parlare di economia, insieme a lui si va a pranzare in una trattoria, trattoria non ristorante, subito dopo il ponte di Oleggio sul Ticino dove si mangia bene, nel pomeriggio concerto dell'Associazione Musicale Ponchielli, serata con altri amici. Per il fine serata, vedremo.

sabato 29 gennaio 2011

FRANCO BASAGLIA - SEGUITO

Il mio post di stamattina sul Professor Basaglia è stato letto da parecchie persone (14  al momento in cui scrivo, del resto è sabato) alcune delle quali  hanno fatto commenti, positivi e di questo li ringrazio, su facebook.
E' mia impressione, però, che i commenti abbiamo riguardato la chiave di lettura evidente mentre, mi pare giusto dirlo, i miei articoli che concernono personaggi storici o comunque del passato hanno due o tre chiavi di lettura ; per il post di stamattina, per esempio, non è sbagliato fare riferimento a Plutarco e alla sua opera più conosciuta"oi bioi paralleloi".

venerdì 28 gennaio 2011

FRANCO BASAGLIA, LA NUOVA PSICHIATRIA, LA LEGGE 180/78

Nelle ultime settimane mi è capitato più volte di fare riferimento al '68. Nel post dedicato a Gianna Nannini ho detto che la sua generazione è stata preceduta e preparata da quella alla quale appartengo io, che essendo nato nel 1947, mi son trovato a far lo studente a Bologna proprio nella seconda metà degli anni sessanta. Nel mio post dedicato alle manifestazioni studentesche concomitanti alla discussione in parlamento della Legge Gelmini mi chiedevo : " E' un nuovo 68?" titolo che ho dato al pezzo del 26 Novembre 2010 e concludevo che era tutt'altra cosa.
Comunque, tanto per chiarire come la penso, ritengo che il '68 sia stato una delle cose più positive di questo dopoguerra, un movimento che ha fatto volare gli stracci e portato aria nuova e feconda di fermenti nella morta gora, sotto il profilo dell'apertura mentale, dell'Italia del dopoguerra. Non tutti la pensano così, lo so bene. Se, ad esempio, stasera, all'ora dell'aperitivo, andate al bar sport di Zoccorino, troverete gente che ha opinioni diverse, rispettabilissime peraltro. Non sapete dove è Zoccorino? Questo è grave perchè Zoccorino è il cuore, the nutshell, direbbero gli inglesi, of the " Brianzashire."
Al centro di una zona verde che comprende i comuni di Casatenovo, Besana Brianza, Arcore, ospita una fauna molto ma molto interessante sotto il profilo antropologico il cui normotipo è il GANASSA. Sono le sette di sera, siamo al bar sport, arriva il Brambilla, offre l'aperitivo a tutti i presenti, e dice: "oggi ho cumprà 'l SUV nuovo, 700 cavalli, satellitare, full optional, tre televisori, internet, interni in pelle, ecc,ecc, Risponde il Barigazzi. " testina, superato: il mio ha 900 cavalli, comandi completamente elettronici, frigobar, la Nicole incorporata, valigetta 24 ore per visite urgenti in Svizzera ecc.ecc. E così un terzo e un quarto.
Dicono che sia l'aria della Brianza ma non c'è luogo del pianeta, vi assicuro, con più alta percentuale di gente che passa la vita a sparar cazzate come il "Brianzashire": dei GANASSA, appunto, categoria dello spirito diversa dal bauscia ma entrambe riconducibili alla categoria più ampia dei pirla.
Ho divagato, riprendo il filo: dicevamo del '68. Tra i libri che circolavano allora c'era, innanzitutto, L'uomo ad una dimensione" di Marcuse, poi il Levi Strauss di "Razza e storia ed altri studi di antropologia" "L'Io diviso di Lang, "Scienza e Filosofia di Karl Popper ( che fine ha fatto Marcello Pera, a proposito?) e "L'Istituzione negata" a cura di Franco Basaglia (era una raccolta di saggi di Franco Basaglia, di Giovanni Jervis, e di altri operatori psichiatrici). Come casa editrice andava forte Einaudi ed in particolare la collana "Nuovo Politecnico" - copertina bianca con quadrato rosso in alto al centro.
Chi era Franco Basaglia? era perchè è mancato nel 1980. A Zoccorino non lo sanno; cerchiamo di ricordarcelo.
Basaglia, nato nel 1924 a Venezia, è stato il principale esponente di una scuola di pensiero fortemente innovativa nella psichiatria italiana. Ha lavorato per tanti anni all'ospedale psichiatrico di Gorizia ed è a lui che si deve la introduzione nel nostro ordinamento della legge 180/78 chiamata anche "Legge Basaglia"che introdusse una notevole revisione nell'ordinamento dei manicomi e promosse notevoli trasformazioni nei trattamenti psichiatrici sul territorio.
La sua pubblicazione più conosciuta è la "Istituzione negata" che ha ad oggetto l'esperienza all'ospedale di Gorizia.
Quale è, in estrema sintesi, il pensiero di Basaglia?
Ritiene non più adeguata la visione positivista della psichiatria (che in pratica si traduceva in trattamenti costrittivi del malato quale camice di forza, farmaci "calmanti"  in notevoli quantità e, soprattutto, la cura in uno spazio "segregante" quale era il manicomio) e, influenzato da una visione fenomenologica della psichiatria, sostiene un approccio completamente diverso con il paziente con il quale si deve stabilire una relazione di ascolto e di compartecipazione della sofferenza. In definitiva si guarda al malato nel suo insieme.
Nella pratica ciò si traduce nel superamento della  struttura dell'Istituzione manicomio come luogo di emarginazione ( di qui l'Isituzione negata), la necessità di ridare dignità al malato in quanto persona favorendone il recupero di rapporti umani con i medici e con il prossimo. Trattato come uomo con una sua dignità il folle viene visto come persona "in crisi", crisi che può avere le sue cause principali in difficoltà economiche, familiari, di rapporti sociali ecc. In definitiva la follia non è una malattia e la cura in manicomio deve essere sostituita da un approccio che assista il paziente fuori della struttura segregante, paziente per il resto inserito pienamente nella società del suo tempo.
L'impianto sopradelineato  rimane , secondo me, a distanza di oltre quaranta anni sostanzialmente valido, ma ritengo che nei casi più gravi di paranoia, quando il malato perde il senso della realtà e diventa pericoloso a se stesso agli altri, il vecchio metodo costrittivo rimanga il più efficace.
Ho citato nella etichetta Erasmo da Rotterdam e il suo "Elogio della follia". Può essere una lettura interessante che, personalmente, consiglio.

giovedì 27 gennaio 2011

SILVIO BERLUSCONI LE BIEN-AIME' E LE INTERCETTAZIONI

Chi mi legge ha potuto verificare che da tempo non parlo di SB. Ho idee chiare da sempre sul beneamato. Ho  detto e ho scritto da tempo immemorabile quello che penso. In questa fase ho l'amara soddisfazione di constatare che, purtroppo, non mi sbagliavo e sto sulla riva del fiume ad aspettare che il cadavere passi. Non ne parlo se non, forse, per interposta persona e intendo continuare a non parlarne. Mi limito semplicemente a sottoporre all'attenzione una frase, una sola frase emersa dalle intercettazioni ambientali, quella pronunciata da una delle interlocutrici, Nicole Minetti mi pare: "perchè a lui fa comodo portarci in Parlamento così lo stipendio ce lo paga lo Stato".
Ecco, in questa frase c'è l'essenza del berlusconismo, un gigantesco utilizzo di risorse pubbliche per fini privati. Un regime durato quasi come l'altro e che ancora non ha scaricato tutto il letame da cui è geneticamente costituito. Il popolo bue ha pagato pure contento perchè lui è generoso, ricco ed un gran tombeur de femmes.
Il beneamato è riuscito in questi due decenni a:
a) trasformare il parlamento, il parlamento europeo per quanto ci compete, le assemblee regionali, i consigli provinciali, i consigli comunali in assemblee costituite da soldatini obbedienti  scelti e nominati direttamente sul campo dal "princeps" che al minimo sgarro vengono avvicendati e eliminati. Le assemblee sono piene di avvocati del principe, di commercialisti del principe, fiscalisti, parenti vari, zoccole, personaggi del mondo dello spettacolo che sanno bene che un movimento di ciglia può interrompere per sempre una carriera. La Zanicchi l'altra sera da Lerner non si è alzata e non ha obbedito ma solamente per un motivo: ha capito che, essendo "carne vecchia"- secondo la sua stessa espressione - la sua parabola è comunque giunta al capolinea. Tanto valeva mostrare un sussulto d'orgoglio. Sulla signora ho scritto in passato; non è difficile rintracciare i post relativi.
Bisogna però non dimenticare che tutto ciò è stato fatto con il concorso attivo della LEGA. L'attuale legge elettorale, il porcellum, porta il nome di quel fine intellettuale che risponde al nome di Calderoli, sine nomine.
b) ad attaccare in modo vergognoso la magistratura che ha delegittimato cercando di ridurne al silenzio le legittime attività
c) a trasformare l'attività di governo in una farsa nominando ministri persone senza alcuna autonomia personale. Unica vera eccezione Tremonti che comunque è il principale responsabile del disastro economico del Paese ( altro che conti in ordine) e del quale occorrerà riparlare.
d) a svilire il ruolo del Presidente della Repubblica, ruolo per fortuna ricoperto da una persona del livello di Giorgio Napolitano
e) a mettere in discussione tutti gli organi di controllo e garanzia, a partire dalla Corte Costituzionale
f) a minare il benessere economico del Paese con una politica economica disastrosa
g) a eliminare ogni principio etico nell'azione di governo
h) a ridicolizzarci davanti all'intero pianeta
i) a distruggere ogni punto di riferimento culturale e morale per le giovani generazioni alle quali sono stati proposti modelli di comportamento vomitevoli veicolati attraverso trasmissioni come Il grande fratello, una per tutte,  i cosiddetti "reality". 
l) ad aver minacciato  in maniera violentissima la libertà di stampa e gli organi di informazione non allineati ed aver costrruito una micidiale macchina da guerra di falsa informazione attraverso le sue reti televisive, i suoi giornali, ridotti a strumenti  per una giornaliera guerra per bande, l'occupazione totale del servizio pubblico televisivo
m) ad aver esaltato modelli di comportamento illegali e persone malavitose . E' di oggi il ritorno in scena di Bertolaso (associazione a delinquere, abuso d'ufficio e un'altra decina di reati)
n) ad aver dato lo spettacolo miserando che è sotto gli occhi di tutti in questi giorni
o) ad aver ridotto la Chiesa a Istituzione prona e condiscendente pagandone il benestare con soldi pubblici e con provvedimenti in alcuni casi incostituzionali ( ma la Chiesa si è fatta pagare)
E non si dica che l'antiberlusconismo non paga. Quando l'infezione è nella sua fase acuta l'unica cosa da fare è eliminare l'infezione con i mezzi che la farmacopea democratica mette a disposizione. Al resto ci si pensa dopo.
Le conseguenze del berlusconismo condizioneranno il futuro del Paese per molto, molto tempo e temo che anche questa esperienza non insegnerà niente al popolo italiano nel quale i sudditi sono massa sterminata ed i cittadini una minoranza, cospicua ma sempre minoranza.
Ritorno sulla riva del fiume. Spero che la corrente sia forte in modo che il fetore del cadavere mentre passa si senta per il minor tempo possibile.

mercoledì 26 gennaio 2011

GIANNA NANNINI - IO E TE

La buona musica mi piace tutta. Quella cosiddetta classica con preferenza per la musica barocca, per Mozart, per Brahms, meno per la musica del 900. In campo " lirico" sono pucciniano convinto. Sarò un'anima semplice, mi farò suggestionare dalla facilità della melodia, ma Bohème rimane per me l'opera più bella. C'è tutto: gioventù, amore, morte. Perchè gli eroi debbono morire giovani, secondo me. Altrimenti vedranno cadere non solo gli aquiloni (............. felice te che al vento non vedesti cader che gli aquiloni...........) ma i boeing della delusione di vivere nell'epoca del Bunga Bunga dopo le utopie e le lillusioni degli anni giovanili.
In campo "musica leggera" ho anche qui preferenze precise (Tina Turner, Frank Sinatra, Bruce Springsteen, Michael Bolton, Joe Cocker, Elvis Presley, Aznavour, Brel e tanti altri tra gli stranieri). Fiorella Mannoia, Mina, la Vanoni, la Pausini, Alice, Mimì Bertè e anche Loredana per certi versi, Vasco, Faber, Paoli, Lauzi, Zucchero Fornaciari, Ramazzotti, Guccini, , Battisti, Celentano, Cocciante, De Gregori Vecchioni e tanti altri tra gli italiani.
Ma, forse al primo posto, insieme a Vasco, alla Mannoia e a Fabrizio De André, lei, GIANNA NANNINI
Credo di avere tutti i suoi albums. In questo momento sto ascotando l'ultimo, IO E TE  dedicato alla bimba appena nata e avuta in un'età in cui alla maternità in genere una donna non ci pensa più. L'ho comperato ieri sera, il CD, e lo sto "assimilando". E' semplicimente stupendo. Dalla dialetttica tra testo, musica e voce viene fuori un mix di pensieri. riflessioni, emozioni, che è il miglior modo di cominciare una nuova giornata.
A me questo CD fa fare una riflessione.  C'è, io almeno ci vedo, una nuova consapevolezza ed una netta inversione di tendenza  nelle priorità di una generazione, quella della Nannini, dieci anni più giovane della mia, quella del femminismo, che ha giustamente lottato e vinto per l'affermazione della propria dignità e dei propri diritti . Una generazione che è stata preceduta, preparata, dalla nostra, quella del sessantotto che ha aperto la strada  di un diverso sentire , che ha lottato per l'affermazione del prinncipio di autodeterminazione e di libertà. E trovo azzeccatissima la scelta della Nannini che ha inserito alla fine dell'album una personalissima interpretazione di Nel blu dipinto di blu che nel 58 cambiò radicalmente gli schemi, fece volare gli stracci e come in un quadro di Chagall ci fece sentire l'ebrezza di una nuova era. E trovo sensibilissino il fatto di aver inserito dopo il pezzo di Modugno un pezzo costituito dal battito di un cuore nel grembo materno seguito da un lungo silenzio.
Una generazione di donne, dicevo, che dopo aver conquistato le vette torna ad assaporare le gioie del recupero delle radici di ogni storia individuale e collettiva, la storia del rinnovarsi della vita e delle generazioni, la storia dei nostri cuccioli che ci proiettano avanti  nel tempo e nello spazio e verso i quali abbiamo il dovere, il dovere morale, il dovere di persone adulte, consapevoli e pensanti, di far trovare loro un mondo non saccheggiato dai nostri egoismi, dalla nostra visione corta che non va più in là del contingente.
Io inserisco questo in un contesto puramente terreno ma rispetto in massimo grado chi ha una diversa visione della vita e inserisce la sua esperienza in un contesto quale ci è stato tramandato dalla cultura nella quale siamo nati .
DEUS SIVE NATURA scrisse poco meno di quattro secoli fa . BARUCH SPINOZA. Il divino - ho scritto qualche tempo fa - cerchiamolo nella bellezza di un tramonto, nel volo di una farfalla, negli occhi delle persone amate, nella compassione, in senso etimologico, con la quale condividiamo il percorso con gli amici veri, nel ricordo delle persone che ci hanno lasciato, ma, soprattutto, il divino cerchiamolo in noi stessi, artefici del nostro personale, unico ed irrepetibile percorso di vita. Adulti, non abbiamo bisogno - secondo me - di alcun riferimento ultraterreno per trovare il percorso. La nostra bussola siamo noi stessi. La nostra partita ce la giochiamo tutta qui.
A me, Gianna Nannini fa questo effetto, che ci volete fare. 18 euro e cinquanta ben spesi.

martedì 25 gennaio 2011

TOTO' CUFFARO DETTO TOTO' VASA VASA VA IN GALERA

Nei giorni scorsi è accaduto un fatto inusuale nel nostro Paese: è diventata definitiva una sentenza di condanna a 7 anni di reclusione a carico di un politico e che politico. Salvatore Cuffaro, detto Toto' vasa vasa,  da buon cristiano rispettoso delle leggi, si è presentato a Rebibbia per iniziare a scontare  la pena. Ha già dichiarato che la fede lo sorregge e che utilizzerà il tempo a disposizione per una riflessione profonda con finalità sicuramente catartiche. E'del tutto marginale che la condanna definitiva sia relativa al reato di favoreggiamento a Cosa Nostra. Ci resterà poco in carcere, secondo me un paio di mesi. I suoi avvocati stanno lavorando per fargli ottenere i domiciliari, la sua condotta in carcere sarà più che esemplare, ad un certo punto avrà visioni mistiche come Santa Teresa d'Avila...........e andrà a casa.
Però il solo fatto di averlo visto varcare le soglie del carcere è già motivo di soddisfazione.
Mia moglie è nata a Siracusa, passo un mese o due ogni anno a Noto marina e un po' la Sicilia ed il modo di ragionare dei siciliani credo di conoscerli . Tempo fa una persona del luogo, che per fortuna non frequento più, mi colpì con un giudizio, positivo, ovviamente, su Cuffaro:..........perchè Cuffaro............difende la sicilianità"
Dentro di me feci la riflessione che, con la stessa logica, Al Capone difendeva la cicaghesità e Hitler la germanicità, ma non avevo voglia di far polemiche, conoscevo ancora poco la Sicilia e tacqui. Poi ho imparato a separare il grano dal loglio anche in Sicilia e a scegliere chi frequentare e chi no.
Vediamo chi è Salvatore Cuffaro. Il nostro nasce a Raffadali nel 1958. Raffadali è un paesone in provincia di Agrigento di 13.924 abitanti patrona Santa Oliva (mai sentita nominare ma non approfondisco) E' all'interno, non sulla costa.
Fa le medie e il liceo dai salesiani a Palermo, poi si iscrive a Medicina, si laurea e si specializza in radiologia. Ma nel frattempo inizia l'attività politica,  attività che lo interessa di più, ovviamente nella Democrazia Cristiana. Consigliere comunale a Raffadali nel 1980, nel maggio '91 entra all'Assemblea Regionale Siciliana come deputato del collegio di Palermo con una valanga di preferenze (79.970) dove, tra l'altro, che coincidenza, riveste il ruolo di Vicepresididente della Commissione regionale antimafia. Risale a quel periodo un suo famoso intervento a Samarcanda trasmissione televisiva condotta da Santoro in collegamento quella sera con il Maurizio Costanzo Show. La trasmissione è dedicata alla commemorazione di Libero Grassi, ucciso dalla mafia; Cuffaro, presente tra il pubblico, prende la parola affermando che  le iniziative portate avanti da un certo tipo di giornalismo mafioso sono degne dell'attività mafiosa vera e propria e comunque lesive della dignità della Sicilia  ( ecco perchè difende la sicilianità, per qualcuno) e se la prende con certa magistratura che mette a repentaglio e delegittima la classe dirigente siciliana (sic venti anni fa) .
Prosegue l'ascesa, protetto da Calogero Mannino, il politico siciliano più potente del tempo nella regione( anche lui accusato di concorso esterno e poi assolto, adesso Mannino fa il deputato del PID - parleremo di questo movimento politico nel prosieguo - è già andato a trovare Cuffaro e l' ha trovato molto provato , già dopo due giorni). Cuffaro lascia il Partito Popolare seguendo Rocco Buttiglione e viene rieletto all'assemblea regionale nella lista del CDU e fa l'assessore all'agricoltura. Nel '98 abbandona il CDU, entra nel UDEUR di Mastella e nel 2001 viene eletto Presidente dell'assemblea regionale con il 59% di voti battendo Leoluca Orlando (37%). Nel frattempo il CDU si scioglie dell' UDC di cui  diventa vicesegretario nazionale nel 2005, segretario Cesa. Nel 2006 viene rieletto Presidente con il 53% battendo Rita Borsellino ; nel 2008 è costretto a dimettersi dopo la condanna a 5 anni e interdizione perpetua per favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio, ma Cesa gli dà subito l'incarico, in seno all'UDC, di commissario straordinario dell'UDC di Catania. E' in questo periodo che Casini definisce Cuffaro un perseguitato politico e lo candida alle politiche malgrado la sentenza di condanna. Il 13 aprile 2008, per terminare, viene rieletto senatore nella lista dell'UDC,  ma nel mese di ottobre del 2010 lascia anche l'UDC e fonda il P.I.D (Popolari di Italia Domani)
 che si schiera a fianco di Silvio Berlusconi. Del gruppo, sei deputati che mi ricordano tanto gli straccioni di Valmy di Cossiga, fa parte anche Calogero Mannino.
Cuffaro è l'esempio tipico di come si forma e come conquista il  potere la classe dirigente in Sicilia :
a) Comincia giovanissimo, cresce all'ombra di un potente, Mannino, crea una formidabile macchina di consensi coltivando rapporti diretti con l'elettorato che riempie di attenzioni andando a battesimi, cresime, matrimoni e funerali e coprendolo di baci (Toto' vasa vasa) e creando un data base di oltre centomila persone che costituiscono il suo zoccolo duro elettorale. Particolare attenzione dedica ai rapporti con la gerarchia della Chiesa Cattolica (non c'è persona più di lui timorata di Dio)
b) intrattiene rapporti organici con la mafia ( di qui la condanna per favoreggiamento ) e con il mondo imprenditoriale che opera a contatto con la pubblica amministrazione, in particolare con Ajello, il re delle cliniche in Sicilia, anche lui condannato a 15 anni.
c) è un esempio eclatante di trasformismo, del quale, occorre riconoscere, in Sicilia ci sono stati fulgidi esempi anche in passato
d) non esita a sperperare denaro pubbllico se la finalità è la conservazione del potere
e) l'ebrezza del potere e la convinzione di potersi permettere tutto gli fanno fare gravi errori, come quando, il 19 gennaio 2008, festeggia con i cannoli la condanna a 5 anni per favoreggiamento semplice ( manca l'aggravante mafiosa)
f) lascia un erede politico , Saverio Romano che di Cuffaro è la fotocopia (anche lui indagato a Palermo per concorso esterno) leader del PID, gruppo che è entrato a far parte del gruppo parlamentare dei "Responsabili" che appoggia il governo Berlusconi e che ha in Calogero Mannino il vero leader. Calogero Mannino che, peraltro, dichiara di non essere d'accordo con Romano nell'appoggio al governo in carica.
Il mio giudizio finale è lineare: come si può pensare che il Paese si salvi con questa classe dirigente?

lunedì 24 gennaio 2011

IL CARDINALE TARCISIO BERTONE SEGRETARIO DI STATO VATICANO

Ho scritto più volte in passato che considero la Chiesa Cattolica Apostolica e Romana una delle Istituzioni più ciniche della storia di questo pianeta, pronta a tutti i compromessi e a ogni genere di mercato se la finalità è quella di conservare l'egemonia e il potere.
Il cardinal Bertone è un esempio eclatante di quanto ho appena ricordato. In questi giorni, avendo deciso la gerarchia al suo massimo livello di "mollare" il cavalier Benito Berlusconi, il cardinale riempie i media di dichiarazioni ed interviste in cui forte è il richiamo alla moralità, al rispetto delle Istituzioni, delle regole, delle persone. Interventi tutti condivisibilissimi ma che sarebbero stati  molto più apprezzati se fossero stati fatti "prima" e fossero stati scevri dalla finalità unica di tutelare gli interessi dell'Istituzione Chiesa. Io, invece, non dimentico che il segretario di Stato fino a ieri ha appoggiato senza riserve il regime in cambio di pesantissime, per il nostro Paese, concessioni in tema di assunzioni senza concorso e con il beneplacito del Vicario Vescovile degli insegnanti di religione, di norme tendenti a favorire la scuola privata( quasi totalmente in mano a enti ecclesiastici) a scapito di quella pubblica, della abdicazione della autonomia dello Stato così come configurato dalla nostra Costituuzione in campo bioetico, di testamento biologico, di applicazione dell'ICI ecc. ecc. ecc.
Non essendo stati fatti allora, gli interventi, non ho altra scelta che confermare la profonda disistima che ho nei confronti del citato cardinale e dell'Istituzione nel suo complesso. Considero la coerenza la misura di tutte le cose, ho buona memoria e non  mi faccio togliere da nessuno la mia autonomia di giudizio e il mio diritto all'autodeterminazione. E qui ritornano in campo le valutazioni della professoressa  De Monticelli la quale, lo ricordo, ha a suo tempo abbandonato la Chiesa Cattolica proprio per le motivazioni soprariportate.

domenica 23 gennaio 2011

ROBERTA DE MONTICELLI - LA QUESTIONE MORALE

Avevo deciso di riprendere a parlare di temi di attualità dedicando la mia attenzione alla condanna definitiva in cassazione di Totò Cuffaro, detto Totò vasa vasa, e alla soddisfazione provata nel vederlo varcare la soglia del carcere. Mi sembrava infatti il segnale di una inversione di tendenza, di un primo passo verso il recupero di un minimo di regole e di gerachie di valori. Mi son detto: guardo la trasmissione condotta da Fabio Fazio e poi butto giù due righe.E Fazio chi ti invita? La professoressa De Monticelli che parla del suo libro " La questione morale" e subito dopo la Presidente di Confindustria Emma Marcecaglia. Morale e economia, economia e morale, sono i temi che costituiscono il cuore degli argomenti del mio blog, era una occasione troppo ghiotta  e quasi un segno di come il caso talvolta sembri combinare elementi diversi  per un fine................. teleologico Mi sono seduto in poltrona e mi sono messo ad ascoltare. Due donne intelligenti, preparate, con delle idee e la capacità di illustrarle. le loro idee, in piena libertà e con chiarezza di visione e di illustrazione.
Prima riflessione, una domanda..........retorica, ma pur sempre una domanda. Ma allora non è vero che il mondo femminile è costituito solamente da sgallettate sempre  disponibili e sempre disposte a passare le serate a fare il  Bunga Bunga!
Poi è arrivata la Litizzetto ed ha completato il quadro con una serie di interventi che confermano l'acutezza di osservazione della bravissima, simpaticissima, intelligenrissima, non so come definirla, Litizzetto. Terza donna intelligente. La cosa mi ha tirato subito su il morale ed oggi ne avevo bisogno perchè ho avuto la fortuna di passare la giornata con amici cari, ma di quellli proprio cari - e non costano niente - e siccome non ero per niente in forma, eufemismo, non sono riuscito a godere in pieno della loro presenza come loro potevano aspettarsi qualcosa di più dalla mia. e questo mi ha procurato malumore. Mi metto al computer per scrivere queste poche righe e dalla televisione in sottofondo sento Mirabella, il conduttore di Elisir, che introduce l'argomento della serata: il mal di schiena . E' la mia serata.
E pensate che meccanismo mentale si mette in moto se si vede la trasmissione di Fazio, che dietro la sua aria da fessacchiotto, lui è tutt'altro, fa delle cose intelligenti e non.......che so..........Il grande fratello.
Dalle osservazioni così chiaramente esposte della professoressa De Monticelli sulla questione morale (domattina vado alla libreria Boragno e compero il libro) , si passa come naturale evoluzione alle osservazioni della Marcecaglia sulla necessità che la nostra economia torni a crescere, crescita che io vedo immediatamente ripartire con il recupero di comportamenti etici, per giungere alla Litizzetto che sberleffa, irride,demolisce, sputtana, il mondo di valori, chiamiamoli così, che il sig. silvio berlusconi,(minuscolo, rigorosamente minuscolo) le bien-aimé come lo chiamo io, ha fatto subdolamente passare nella testa di molti, troppi italiani, attraverso venti anni di trasmissioni televisive di un certo tipo. Tre donne intelligenti che picconano da angolature diverse il berlusconismo, che ritengo responsabile, criminalmente responsabile, del declino del Paese (maiuscolo).
Apro una parentesi: ho in corso un interessante scambio di idee, via mail, con una persona che non sentivo da tanto tempo, una donna molto ma molto intelligente (toh, una quarta) in merito al fatto se la crescita dell PIL sia così importante per gli equilibri sociali del Paese. Io sostengo decisamente di sì, anche se so bene che il PIL non è l'unica misura del benessere di una società (si veda al riguardo il mio post del 27 Ottobre). Lei è più orientata a pensare che  si debba  riflettere di più sul tipo di società che vogliamo costruire rinunciando ad una parte di "quantità" per privilegiare la qualità. Mentre io , in definitiva, sostengo che senza una crescita quantitativa,  le scelte qualitative diventano più difficili se non impossibili. Probabilmente abbiamo ragione entrambi. Comunque si ragiona, ci si confronta e si dimentica lo squallore dell'immagine data a noi in Italia e, soprattutto, all'estero, da colui che ama definirsi " il sogno degli italiani". A me sinceramente sembra , e non da oggi, più che altro un incubo.
Datemi atto che l'ho detto ( e scritto) da un bel po'. Rinnovo l'appello :
TO ANYONE WHO CAN INTERVENE ( a chiunqe possa intervenire).: staccate la spina, per carità, staccate la spina.
La serata finisce su toni d'umore decisamente migliori. Saluto affettuosamente, insieme a mia moglie, gli amici-
Domani tocca a Totò vasa vasa ..........e son c..............

sabato 22 gennaio 2011

AL CAPONE E LA CONDANNA PER EVASIONE FISCALE

Continuo ostinatamente a non volermi occupare di attualità ed allora sono costretto a pescare nel passato per scrivere il mio post giornaliero Perchè come dicono giustamente gli inglesi, che se ne intendono,
A POST A DAY KEEPS THE DOCTOR AWAY.
Nel mio caso non è proprio verissimo, ma in linea di principio è vero.
Oggi parleremo di Al Capone. Il soggetto me lo ha suggerito mia moglie, che è molto più radicale di me anche perchè suo nonno materno era a Livorno nel '21 ed ha conosciuto il carcere ed il confino per le sue idee. Io sono in fondo un moderato, alla fine cerco sempre la via della moderazione e del compromessso, lei no, è tosta, Dio sa se è tosta. E' tenace, dice lei, è più dura del marmo di Carrara, dico io. La adoro. Io in casa ho lei e la nostra cagnetta, una beagle di due anni e mezzo intelligentissima, affettuosissima ma.........capatosta come pochi. Tutti la conoscono nel quartiere, la nostra cagnetta.. The name? CLIO , come la musa della storia. Anche il nome della cagnetta è stato scelto da mia moglie: essendo Lei nata a Siracusa e Clio a Ragusa, ci voleva un nome che richiamasse la Magna Grecia. Dio le fa e poi le accoppia.
Al Capone abbiamo detto, e Al Capone sia.
Alphonse Gabriel Capone nasce a  Broccolino il 17 Gennnaio 1899 in una famiglia di origine italiana.  Ma quanti criminali italiani o di origine italiana ci sono in giro, mi viene naturale osservare. Figlio di un barbiere, Gabriele Capone, e di una casalinga, Teresina Raiola, originari rispettivamente di Castellammare di Stabia e di Angri. Ma possibile che i criminali siano sempre originari delle regioni del sud, ce ne sarà qualcuno, che so, in Veneto o in Lombardia!! Anche questa è una osservazione che viene fuori naturale. Vivendo a Brooklyn in un ambiente di gente che si arrabatta, entra naturalmente in contatto con piccole gang di microcriminalità minorile. La cosa mi ricorda molto la parte iniziale del bellissimmo film di Sergio Leone "C'era una volta in America". Viene espulso dalla scuola dopo aver percosso un docente ed entra a far parte della banda dei Five Pointers di Frankie Yale. E' gia da allora che è conosciuto con il soprannome  di Scarface a causa di una cicatrice, vistosa, sulla guancia sinistra, ricordo delle coltellate che gli aveva inferto un altro malavitoso, tale Frank Galluccio sulla cui sorella il nostro aveva espresso commenti pesanti. Sempre le donne, nella storia di questi criminali.
Viene arrestato una prima volta per piccoli reati ma subito dopo, liberato, uccide due uomini (lavorava, abbiamo detto, per Frankie Yale). Di questo iniziale grave delitto non fu mai accusato. Nel 1919, dopo aver ferito un esponente di una banda rivale, viene spedito a Chicago finchè non si fossero calmate le acque. A Chicago fa una rapida carriera. Si mette al servizio di Johnny Torrio, socio in affari di Yale, che gli affida la gestione delle scommesse clandestine e ne fa il suo braccio destro. E' responsabile di tutte le attività illegali della banda.Torrio viene gravemente ferito in un attentato da parte di una banda rivale e cede il comando ad AL che ciene soprannominato The big fellow.
Apro una parentesi: mentre scrivo ho di sottofondo il concerto n. 1 per piano di Franz Liszt, Claudio Arrau allo strumento: bellissimo.  Poi passo a De Andrè, che ci ha lasciati nel gennaio di 12 anni fa, anzi ad un doppio cd realizzato a Genova nel 2000 in una memorabile serata, presentata da Fabio Fazio, in cui ciascun cantante cantò un pezzo di Fabrizio. Ricordo una stupenda Amico Fragile di Vasco, una bellissima Via del Campo di Iannacci, una grintosissima Loredana Bertè in Una storia sbagliata e tante altre.
Riprendo il filo. Sono gli anni del successo di Capone. Con lungimiranza investe parte dei guadagni delle attività illecite in attività del tutto legali (sembra tutto uguale all'intensa attività edilizia di questi anni a Legnano, Castellanza, Busto, Lonate Pozzolo dietro la quale, dicono, ci sono le ndrine,  anzi le locali ,come si fanno chiamare).
Sono gli anni del proibizionismo; corrompe politici di tutti i livelli (passaggio interessante), tra cui il sindaco Thompson che ad un certo punto gli consiglia addirittura di lasciare Chicago che è sotto i riflettori per essere la città con il più alto tasso criminale d' America. Ma, sebbene sia responsabile di essere il mandante di innumerevoli omicidi (altro passaggio interessante) non viene mai incriminato(qui c'è qualcosa che non quadra). Per sicurezza, comunque, si trasferisce in Florida e da lì controlla le sue attività. Ed è a questo punto della sua ascesa che avviene la cosiddetta Strage di San Valentino (14 Febbraio 1929) episodio noto a tutti. Quello che è strano nella personalità di Capone (altro passaggio interessante) è che mentre prosegue l'attività criminale, ordina alle sue aziende per così dire.... lecite della ristorazione e dell'abbigliamento di distribuire gratis cibo e vestiario a chi ne avesse bisogno (siamo in piena crisi del '29).
C'è un quartiere di Chicago, Forest Wiew, chiamato Caponeville completamente in mano a Capone e alla sua banda (sembra Scampia).
Nel 1930 l'FBI lo dichiara Nemico pubblico numero 1  e cerca di incastralo in tutti i modi, ma invano. Si ottiene l'avallo legislativo per colpirlo almeno nella parte economica tassando i redditi provenienti da attività illecite( norma di carattere generale ma fatta su misura per Capone); gli mettono alle calcagna una squadra di agenti speciali giudati da Eliot Ness (ricordiamo tutti il film Gli Intoccabili) , ma senza esito. Finchè non si trova, per caso, un foglietto con dei conti relativi ad attività illegali ( un pizzino, in pratica) nel quale è citato il nome di Capone. E' la chiave di volta per incastrarlo. Lo rinviano a giudizio per evasione fiscale con 23 capi d'accusa. I suoi avvocati propongono un patteggiamento, rifiutato, cercano di corrompere la giuria popolare, ma questa viene sostituita al'ultimo momento. Lo condannano a 11 anni di carcere e a una multa di 80.000 dollari. Lo mandano prima ad Atlanta, in Georgia, e poi ad Alcatraz( negli Usa se ti condannano la galera la fai).
Ad Alcatraz (altro passagggio interessante) gli diagnosticano i primi segni di una forma di demenza causata dalla sifilide. Viene liberato nel 1939 si ritira in Florida dove la malattia avanza inesorabilmente e gli impedisce di continuare ad esercitare la sua leadership. Muore nel 1947, l'anno in cui sono nato, a soli 48 anni, per arresto cardiaco senza che nessuno lo pianga o lo rimpianga.
Questo è l'ultimo post che ha come oggetto personaggi dalla storia. Da domani si ritorna a parlare di temi di attualità.

giovedì 20 gennaio 2011

LA CASTA SUSANNA

Continuo a non voler commentare i fatti dell'attualità ( oggi, per esempio, è uscito un interessantissimo documento della BCE sul nostro debito pubblico che mi tenta ma debbo resistere) e allora continuo a spaziare nel gran mare della storia. La Bibbia è poco conosciuta da noi perchè la gerarchia cattolica ha sempre dato maggior rilievo al Nuovo Testamento, mentre nei paesi riformati si da molto maggior rilievo al Vecchio Testamento per gli stessi opposti motivi.
Del vecchio Testamento ho una particolare predilizione per l'Ecclesiaste o Qoelet, ma non mi dispiace il libro del profeta Daniele. Ove si parla della storia della CASTA SUSANNA, che nel corso dei secoli ha ispirato  i più noti pittori. Cito, a braccio, Lorenzo Lotto, Tintoretto, Guido Reni, Rubens, Rembrandt, Artemisia Gentileschi, il Guercino e. più vicini a noi, Hayez, Botero
Ce la ricordiamo la storia della casta Susanna? No, non ce la ricordiamo. E allora andiamo su Google e troviamo le informazioni che ci servono.
Susanna, innanzitutto, significa GIGLIO, fiore attualmente poco coltivato ma in passato comunissimo ed amatissimo (basta pensare ai gigli sullo stemma dei re francesi, Le lys de France)
Dunque andiamo a leggere il libro di Daniele. A Babilonia viveva un uomo chiamato Joakim ( a Babilonia quindi in un paese per noi esotico) il quale aveva sposato Susanna, donna assai avvenente e timorata del Signore . Puntualizziamo che Joachim era ebreo e viveva a Babilonia; era riuscito a farsi, in terra straniera, una buona posizione tanto che aveva una bella casa con giardino, casa frequentata da molti ebrei che abitavano a Babilonia (chissà se erano considerati comunitari o extracomunitari)
La casa era frequentata anche dai giudici del Popolo che erano un po' come i nostri giudici di pace. In quell'anno, dice la Bibbia, erano stati  eletti due anziani; il numero dei loro anni era grande- cito sempre il libro ispirato da Dio - ma ancor più grande era il numero dei loro vizi. Susanna aveva l'abitudine di fare una passeggiatina in giardino quando erano partiti tutti gli ospiti che affollavano la casa il mattino e tutto era stato sempre tranquillo, fino alla nomina dei due i quali, vedendo spesso la bella Susanna passeggiare in giardino, "furono presi da insana passione". Un giorno si nascosero in un cespuglio, aspettarono che Susanna restasse sola, chiusero le porte del giardino e sbucarono fuori: " Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede, daccela (non dissero proprio così ma il senso era quello); se rifiuti ti accuseremo di adulterio. Diremo che abbiamo visto  un giovane e per questo hai mandato via le ancelle" Un ricatto, un ricatto bello e buono ma capita con gli anziani, anzi con i vecchi quando sono presi da insana passione. Susanna capisce di essere in trappola e..........vedo di essere senza scampo, però preferisco cadere nelle vostre mani, innocente, piuttosto che peccare davanti a Dio.
Si mette a strillare, i due vecchi strillano, corrono a riaprire le porte del giardino, scoppia un casino, accorrono i servitori, ma come la Susanna fa queste cose. Intanto si avvicina Daniele, un giovane frequentatore della famiglia il quale, entrato nel giardino poco prima che venissero chiuse le porte, aveva assistito alla scena. E i due accusano proprio lui, il povero Daniele e la povera Susanna di adulterio. Già il giorno dopo il giudizio( processo con rito immediato): i due accusano Susanna , il popolo presta loro fede ( passaggio interessante) e Susanna viene condannata a morte, per lapidazione, allora come ora. Mentre Susanna si avvia al luogo dove essere lapidata entra in scena Daniele che, ispirato da Dio ( su questo ho qualche dubbio) si rivolge agli astanti dicendo :Siete stolti; non capite che essi hanno deposto il falso contro di lei? (passaggio interessante) l'avete condannata senza giusto processo , ma io ho visto e conosco la verità: elle è innocente.   Tosto il Daniele, del resto non si è profeti per niente.
E fa riaprire il processo e  interroga separatamente i due.
Chiede perentoriamente al primo: sotto quale albero l'hai vista peccare? Sotto un'acacia. La menzogna ricadrà sulla tua testa. L'Angelo del signore ti spaccherà in due.
Stessa cosa con il secondo: dove.........sotto un pruno.......la menzogna............l'angelo...............
I due vecchi, smascherati, confessano di aver giurato il falso e sono loro ad essere lapidati quel giorno. Sia lode a Dio.
MORALE
a) attenzione ai vecchi, specie se hanno ruoli istituzionali come i due dell'episodio, perchè quando sono presi da insana passione sono disposti a tutto.
b) le caste Susanne facciano attenzione a chi frequentano; raramente si trova un Daniele a difenderle e anche Dio non è che può interessarsi a queste cose. Se poi sono zoccole non stiano lì a menarla giù dura, come si dice a Milano
c) i vecchi libidinosi alla fine vengono sempre lapidati ma quanto ci vuole
d) il popolo faccia un po' più di attenzione a chi dar retta
e) il bene spesso trionfa ma qualche volta arriva tardi ed è meglio non correre rischi.
Perchè mi è venuta in mente la Casta Susanna, oggi? E chi lo sa
L'onorevole Di Pietro, contattato telefonicamente, dice che ci azzecca.

LOUIS ANTOINE DE SAINT-JUST

Ci sono dei momenti in cui il silenzio è il miglior modo di commentare le cose. E quando si sceglie  il silenzio per commentare il presente, rimane spazio per riandare al passato.
Come ho avuto modo di scrivere, mi interessano molto le biografie storiche perché attraverso le vicende di un personaggio di rilievo si ricostruisce un'epoca, il modo di vivere del tempo, le idee dominanti, i valori.
Oggi parleremo di LOUIS ANTOINE LEON DE RICHEBOURG DE SAINT-JUST meglio noto come Saint-Just. Chi era costui? parafrasando Manzoni.
Il nostro nacque a Decize il 25 Agosto del 1767. Il nome così lungo ci dice che non era un sanculotto. Educazione di livello, comune peraltro agli appartenenti alla sua classe sociale. A seguito di una delusione amorosa (ci sono sempre le donne ad influenzare la storia) lascia la sua città il 9 settembre 1786 per Parigi. Arrestato perchè aveva sottratto l'argenteria alla madre (del resto doveva pur pagarsi il soggiorno a Parigi) dopo un breve periodo di detenzione si iscrive alla facoltà di diritto di Reims dove si laurea in meno di un anno (la Gelmini gli avrebbe comunque tolto il presalario) il 15 aprile 1788. Anno di grandi fermenti il 1788. Il 5 luglio Luigi XVI convoca gli Stati Generali,  le Regime detto l'Ancien comincia a scricchiolare, il nostro pubblica un poema, l'Organt, nella tradizione del libertinismo del secolo. Sainte-Beuve lo stronca.
La presa della Bastiglia accelera i tempi della storia, il nostro pubblica l'Esprit de la Revolution et de la Constitution( interessante questo passaggio) in cui esprime una convinta adesione alle idee di Montesquieu ( passaggio ancor più interessante). Intrapresa la carriera politica, il 23 agosto del 1791 si presenta candidato  all'Assemblea legislativa ma non può essere eletto perchè non ha ancora compiuto 25 anni (decisione giusta: le regole vanno rispettate). Viene eletto l'anno dopo come deputato per il dipartimento dell'Aisne. La convenzione si riunisce per la prima volta il 20 Settembre 1792, lo stesso giorno in cui le forze francesi respingono a Valmi il primo attacco della coalizione dei vecchi regimi (ci ricordiamo tutti di Cossiga e dei suoi straccioni). Politicamente si colloca a sinistra, nella Montagna, insieme a Robespierre, che si confronta con la "destra" dei Girondini e con il "grande centro ", il Marais ( c'è un quartiere a Parigi che così si chiama perchè un tempo era terreno paludoso)
La situazione politica si complica, Luigi XVI sbaglia praticamente tutto anchè perchè é ancora convinto di potersi permettere praticamente tutto. Saint-Just diventa sempre più radicale e in un famoso discorso alla convenzione, il 13 novembre 1792, sostiene una tesi che anche ora mi sembra un po' bislacca.  Si discuteva se processare o no  Luigi XVI. In sintesi il nostro fa questo ragionamento: Il re deve essere processato come un comune cittadino ( e fin qui siamo d'accordo ) ma Luigi XVI non può essere giudicato secondo le leggi in vigore perchè sono i cittadini a legarsi tra loro con il contratto ( influenza delle teorie di Rousseau)., il patto è un contratto tra i cittadini, non con il governo (sempre meglio farlo un contratto con i cittadini, per il governo) e siccome il re non ha firmato il patto, non può essere giudicato come cittadino. Conclusione Luigi XVI deve o regnare o morire. E siccome Luigi ha combattuto contro il suo popolo, è uno straniero prigioniero di guerra, deve essere processato ed in fretta, perchè si cerca di muovere a pietà,  presto si compreranno le lacrime e si farà di tutto per renderci interessati, per corromperci anche. Popolo - conclude Saint-Just, ricordati che se il re sarà assolto noi non saremo più degni della tua fiducia e tu potrai accusarci di perfidia.

Il  processo iniziò l'11 Dicembre 1792, i deputati si pronunciarono a maggioranza per la pena di morte ed il re fu ghigliottinato il 21 Gennaio 1793.
Nel periodo successivo divenne sempre più radicale. Fece condannare a morte Danton e Hebert ed infine rimase elgli stesso vittima del suo radicalismo. Sostenne Robespierre anche durante il periodo del terrore, in particolare con un discorso abile e conciliante tenuto il 27 luglio del 1794 davanti alla convenzione. Arrestato Robespierre, Saint-Just riuscì a liberalo. Fu l'ultimo colpo d'ala. Costretto ad arrendersi fu messo alla ghigliottina il 28 luglio 1794 insieme ad altri 22 giacobini
Perchè mi è venuto in mente Saint-Just, stamattina.E chi lo sa
L'onorevole Di Pietro, contattato telefonicamente, mi ha detto che "ci azzecca" e poi ha voluto concludere addirittura in latino: intelligenti pauca, mi ha detto.                                                                                                                                                                      

mercoledì 19 gennaio 2011

IL MIO LIBRO SULLA CRISI E DINTORNI

Giallo risolto. Il plico era stato ritirato, per errore, da una signora del quartiere il cui marito ha un cognome praticamente uguale al mio e che attendeva anche lei dei libri dalla Sicilia. Stamane la signora, gentilissima, mi ha telefonato e sono andato a recuperare il plico presso la sua azienda a Castellanza. Abbiamo fatto una bella chicchierata, lei ,la  signora Mariangela che condivide l'ufficio con la signora Barbara, così si chiama, scoprendo di avere molte amicizie in comune e molte cose in comune. Innanzitutto il fatto che la nostra cagnetta, CLIO, e il suo cagnetto, KELLI, si conoscono.
Tutto è bene quello che finisce bene.

martedì 18 gennaio 2011

POST NUMERO 300

Questo è il post numero 300 e lo voglio dedicare ad illustrare sinteticamente il piano di pubblicazioni del primo semestre 2011.
In questo semestre mi occuperò prevalentemente dei seguenti temi:
a) continuerò a seguire e a commentare i dati macroeconomici del nostro Paese e l'evoluzione del debito pubblico
b) darò ampio spazio ai problemi amministrativi locali di Busto Arsizio che andrà a votare nel semestre per il rinnovo del Consiglio Comunale e del sindaco
c) cercherò di rispondere, con ampia documentazione, alla domanda: E' Silvio Berlusconi quel grande imprenditore che tutta Italia, o quasi, crede egli sia?
Tre blocchi di argomenti + altri di varia umanità.
Noto con sollievo che stamattina il mio blog pubblicizza pellegrinaggi in Terrasanta.

lunedì 17 gennaio 2011

LA PUBBLICITA' SUL MIO BLOG

Circa due mesi fa ho accettato di installare sul mio blog la procedura ADSENSE che consente di far passare sul blog dei messagi pubblicitari. Avevo intenzione di destinare il ricavato come beneficenza a favore di una onlus che si occupa di assistenza ai malati terminali. Nelle istruzioni di installazione si diceva chiaramente che il computer avrebbe scelto i messaggi pubbicitari sulla base degli argomenti trattati nel blog. Infatti avete visto parecchi messaggi di società finanziarie, banche ecc.
Ora mi si segnala che ieri sono apparsi messaggi relativi a signore disponibili ad incontri (io non li ho visti ma mi fido della persona che me li ha segnalati). ALT Considerato che spesso scrivo di Berlusconi può darsi che il computer abbia fatto un naturale abbinamento. Spero, almeno, che quelle segnalate dal mio blog siano maggiorenni.Comunque, considerato che nel nostro paese c'è già un imputato per reati della specie, e che uno basta e avanza, chiederò chiarimenti a Google e poi, se non mi si danno risposte credibili, disinstallerò la procedura. Anche perchè, ho controllato cinque minuti fa, la somma finora maturata è di Euro 2,47 e è passata anche una pubblicità con la  foto di Sgarbi in evidenza. Anche Sgarbi, no, è troppo.

L'IMPERATORE TIBERIO E I SOGGIORNI A CAPRI

Le biografie storiche mi hanno sempre interesssato perchè attraverso le vicende di un personaggio storico di rilievo si ha la possibilità di ricostruire vita politica, vita quotidiana, modi di pensare, abitudini del periodo nel quale il personaggio è vissuto.
Particolarmente interessanti, secondo me, le biografie degli imperatori romani che l'abbondante materiale storico pervenutoci principalmente attraverso le opere di Tacito e Svetonio consentono siano tratteggiate con vivezza. E tra gli imperatori romani Tiberio è uno dei più interessanti.
In fondo Tiberio è il primo vero imperatore romano visto che considero Augusto un personaggio a parte. Inquadriamolo, il nostro Tiberio . Figlio adottivo di Otavviano Augusto e figlio naturale di Livia Drusilla,terza moglie di Ottaviano, fu imperatore dal 14(morte di Ottaviano) al 37 d.c. ; gli succedette Caligola. Sposò in prime nozze Vipsania Agrippina e negli ultimi anni della sua vita visse praticamente sempre a Capri dove aveva fatto costruire Villa Jovis della quale anche oggi si possono vedere le vestigia. All'ingresso della villa qualche decennio fa fu posta una lapide marmorea con questa scritta.

IMP.TIBERIO CAESARI AUG./QUI SENECTUTEM SECURAM HIC AGEBAT/SENATUS POPULUSQUE CAPRENSIS/INFAMES POSTERIORUM FABULAS DETESTATI/OPTIMO PRINCIPI VIRO GRAVISSIMO/A.D.MCMXII HOC MON.POS(UIT)

La targa voleva riabilitare la memoria dell'imperatore che era stato accusato da Tacito e Svetonio delle più gravi nefandezze. Infatti si dice che nella sua vechiezza, morì a 78 anni, solo, depresso, si abbandonò a giochi erotici sempre più perversi.
Tacito, che certo non lo amava, accusa Tiberio di comportarsi a Capri con l'immoralità sconfinata di un satrapo orientale, sottomettendo giovani nobili alle sue perverse violenze sessuali, agli atti di libidine cui si abbandonava in un vorticoso erotismo senile. Eccitavano le sue voglie non soltanto la bellezza e la perfezione delle forme fisiche degli efebi prescelti, ma anche la pudicizia propria degli adolescenti e perfino la fama dei loro antenati.
Svetonio, che lo ama anche meno, scrive che il sovrano, lontano dagli sguardi dell'Urbe, diede libero sfogo a tutti i vizi che fino a quel momento aveva mal dissimulato. Racconta che da giovane negli accampamenti militari Tiberio lo chiamavano Biberius e Calidus, perchè le abbondanti libagioni lo riscaldavano. Sempre Svetonio racconta che una volta l'umperatore trascorse una notte e due giorni con Pomponio Flacco e con Lucio Pisone. Al termine  della due giorni nominò il primo governatore della Siria ed il secondo Prefetto dell'Urbe. Un'altra volta accettò l'invito di un vecchio vizioso, tal Sestio Gallo, a condizione che il pranzo fosse servito da fanciulle completamente nude. Tiberio, ci dice Svetonio, fece allestire una grande stanza con certi sedili disposti tutto intorno alle pareti nella quale faceva condurre greggi di ragazze e di invertiti. Le coppie di ragazzi giovani le faceva unire in sua presenza, a tre a tre (triplice serie connexi), una fanciulla sotto un ragazzo e quest'ultimo sotto un altro ragazzo. L'edificio in cui si svolgevano queste performances erotiche veniva chiamato Villa delle Sellarie. Mi fermo qui ma Tacito e Svetonio ci danno tantissimi altri particolari.
Come ho scritto nei giorni passati, è un periodo che ascolto molto Mahler (in questo momento sto ascoltandolo) e mentre parte la quinta mi viene davanti agli occhi la scena del film di Visconti, Morte a Venezia",  tratto dall'omonima novella lunga di Thomas Mann,  nella quale il vecchio scrittore  Aschembach, con le guance di un leggero rosso carminio e le labbra  color fragola,dopo essere passato sotto le mani di un parruchiere truccatore, si strugge a vedere da lontano Tadzio, l'adolescente polacco simbolo della giovinezza perduta e non più afferrabile. E penso che nella storia degli uomini, dei popoli, delle Nazioni, tutto tende a ripetersi ed a ripresentarsi immutato sotto diverse spoglie.

domenica 16 gennaio 2011

I CLASSICI DEL PENSIERO MODERNO - LIBRI CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO

Il corriere della Sera ha in corso una interessante e meritoria iniziativa editoriale. Sta pubblicando, al costo di un solo euro e con cadenza bisettimanale, il giovedì e il sabato, libri  che sono alla base del pensiero moderno e che, come giustamente ci dice l'editore, " hanno cambiato il mondo"
Dopo una prima serie di 15 libri iniziata con il "Trattato sulla tolleranza" di Voltaire, ora è inziata la seconda serie di 10 libri tra i quali mi limito a citare l'ultimo "Il manifesto di Ventotene" che uscirà il 12 Febbraio e che testimonia l'impegno europeista di alcuni intellettuali e politici dalla "visione lunga"
L'iniziativa editoriale dimostra che, al costo di un caffè, chiunque può avvicinarsi ad opere fondamentali del pensiero che consentono di avere una visione chiara di quello che le generazioni che ci hanno preceduto hanno elaborato e ci hanno lasciato come eredità da trasmettere alle nuove generazioni. La storia io l'ho sempre concepita come un continuum che lega le generazioni, i popoli, e che non ci fa dimenticare da dove veniamo per cercar di capire dove andiamo. Ho la sensazione che le nuove generazioni abbiano perduto questo senso della profondità storica e ritengo che questo sia il più grosso delitto che abbiamo compiuto nei loro confronti. Si può sempre invertire la rotta e recuperare, ma ci vuole un colpo d'ala di quelli forti e uomini che questo colpo d'ala sappiano e vogliano darlo. Se ci sono, che lo diano in fretta

sabato 15 gennaio 2011

SULLA CRISI E DINTORNI

Il mio libro "Sulla crisi e dintorni" è destinato a diventare un best seller - mi prendo i giro da solo - se ha un qualche significato quello che sto per raccontarvi.
Come avevo detto in precedenza, dopo aver fatto stampare una copia di prova che ho provveduto a "ripulire" da errori di battitura e impostazioni grafiche migliorabili, ho dato disposizioni al sito "Il miolibro.it" di stamparne 50 copie di cui una prima spedizione di 25 subito. Il 10 del corrente mese mi arriva una mail in cui mi si comunica che il plico con le prime 25 copie è stato consegnato al corriere (SDA). Bene, mi dico; domani  domenica 16 abbiamo a pranzo due cari amici ex colleghi che non vedo da anni con le rispettive consorti e mi farà piacere consegnar loro una copia ciascuno con "dedica personalizzata" anche in ricordo di esperienze professionali condivise ormai lontane nel tempo, ma vive nella memoria, e tornate di grande attualità in questi giorni. Inoltre siccome uno di loro viene da Bologna, quale migliore occasione  per pregarlo di consegnare a mano - delle poste non mi fido più di tanto - due copie a due persone che, tra l'altro, hanno entrambe recapito in via Zamboni a Bologna.(sono entrambi professori universitari).
Non avendo ricevuto il plico, ieri pomeriggio - intorno alle 18 - mi collego con il sito per seguire la traccia della spedizione e verificare a che punto è. Con l'elettronica ormai non sfugge niente e cosa scopro? Che il plico è stato recapitato il giorno 13 alle ore 15,39 ed è stato ritirato a firma "Alberto". Siccome in quel momento ero fuori casa ed io non ho ritirato niente, oltretutto avrei firmato Alberto Pirani e non Alberto e basta, chiedo a mia moglie, che era in casa, se per caso qualcuno aveva citofonato a quell'ora. Nessuno. Per scrupolo scendo al piano di sotto dove abita un coinquilino che si chiama anche lui Alberto per sapere se per caso l'avesse ritirato lui. E' una persona precisissima e correttissima e so già che se l'avesse ritirato lui me lo avrebbe fatto avere subito, e la risposta conferma quello che intimamente sapevo già.
Mi metto al computer e faccio un reclamo al " miolibro.it" considerato anche che la SDA di Varese a quell'ora di venerdì è già chiusa (risponde la segreteria telefonica)
Questa è la situazione nel momento in cui scrivo, sabato 15 mattina.
Ora delle due, l'una:
- o qualcuno si è spacciato per me ed ha "fottuto" il plico con le venticinque copie, ma deve essere un gran masochista, nel caso
- o l' addetto della SDA, in genere sono extracomunitari da poco tempo qui da noi,, non ha trovato l'indirizzo e ha verbalizzato sul computer che l'aveva consegnato e magari l'ha riportato in sede a Varese
Terze soluzioni non ne vedo. Vi terrò informati sugli sviluppi

giovedì 13 gennaio 2011

IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO - DATI AL 30 NOVEMBRE 2010

Oggi è uscito il bollettino mensile della Banca d'Italia con i dati sul debito pubblico aggiornati a fine Novembre 2010.
Un commento di primo impatto:
a) il debito pubblico ha toccato il nuovo record di 1.869,9 miliardi con un incremento di oltre 2,5 miliardi rispetto ad ottobre.
b) il debito è cresciuto anche in Novembre e questo è un segnale gravissimo in quanto a Novembre si paga l'Irpef a saldo. Per fare un confronto nel 2009 il debito era diminuito a Novembre di 17.297 milioni ( da 1.804,5 a 1.786,7 miliardi ) 
c) il mese di dicembre del 2009 beneficiò delle entrate straordinarie relative allo scudo fiscale per 4,9 miliardi, entrate che nel 2010 non si sono ripetute. Conseguentemente è presumibile che a fine anno il debito si sia collocato intorno ai 1.870 miliardi con un rapporto sul PIL tra il 121 e il 122%, un dato peggiore di tutte le previsioni, anche delle mie.
Io consiglio sempre di porre attenzione soprattutto alle tavole 4 e 5, la prima che analizza il debito per strumenti di indebitamento, la seconda che lo analizza per settori detentori. L'ultimo dato disponibile evidenzia che ben 809,7 miliardi sono in mano a soggetti non residenti.
Le entrate tributarie dei primi 11 mesi dell'anno sono state, complessivamente, di 326,761 miliardi, in calo dell'1,07% rispetto al 2009
La situazione è, a mio avviso, esplosiva ed il premier continua a lanciare messaggi di ottimismo del tutto ingiustificati.
Assolutamente irresponsabile come irresponsabili sono state le dichiarazioni in merito alle conseguenze dell'esito del referendum alla FIAT

RATZINGER PAPA TEOLOGO E GLI SPAZI FISICI DELL'ALDILA'

Io sono nato nel 1947, quindi non sono un ragazzino ma non appartengo nemmeno ad epoche storiche lontane. Ebbene quando sono nato io l'aldilà cristianocattolico era costituito da 5 spazi fisici ben definiti: un Paradiso, un Purgatorio, un Inferno e 2 limbi, quello dei bimbi morti senza aver potuto essere battezzati e quello dei giusti vissuti prima dell'era cristiana.Cinque spazi fisici ben definiti dove uno andava a seconda della condizione in cui si era trovato a vivere.Ho fatto il chierichetto, nelle Marche, e me lo ricordo bene. Era tutto chiaro anche se con qualche incongruenza; mi sono sempre chiesto, infatti, perchè se uno era stato buonissimo tutta la vita e faceva un solo peccato mortale alla fine andava all'inferno mentre un altro che era stato cattivissimo tutta la vita e si pentiva alla fine veniva assolto da tutti i peccati e andava in Paradiso. Qualche volta c'era la necessità  di un passaggio in Purgatorio ma anche in questo caso c'era tutta una casistica di indulgenze, tra cui spiccavano quelle plenarie, e se uno aveva parenti ricchi e di buona memoria il passaggio era breve e senza troppe sofferenze. L'abbazia di Cluny, fondata intorno al 930 della nostra era e diventata ben presto un centro di potere tra i più rilevanti dell'Europa del tempo, per secoli ha vissuto, ed ha incrementato i suoi possedimenti, sui lasciti di persone pie che lasciavano beni e somme anche ingenti in cambio di preghiere di suffragio. Le Goff ha scritto un bellissimo libro " La nascita del Purgatorio" nel quale ha ricostruito l'evoluzione del concetto di Purgatorio che è diventato un vero e proprio spazio fisico intorno al 1250/1280. Dante, pochi decenni dopo, configurava i tre regni come tre spazi fisici e ci ha lasciato pagine e immagini immortali.
Ora io non pretendo di confutare le affermazioni di un dottissimo e coltissimo papa teologo che, a detta di tutti, è il più grande teologo della nostra epoca. Io sono un'anima semplice e mi chiedo: ma come si fa........... e, umilmente, sospendo il giudizio. Evidentemente non ci arrivo...........come si dice con  bella ed efficace  espressione

BERLUSCONI A BERLINO NON CREDO A GRANDI COALIZIONI. CSF Rieti.

UNA NUOVA CATEGORIA GIURIDICA - L'ASSOLUZIONE PER GIURAMENTO SULLA TESTA DI FIGLI E NIPOTI

Io ho fatto i miei studi giuridici a Bologna tra il '66 e il '70, purtroppo tanto tempo fa come ho avuto modo anche recentemente di ricordare insieme a persone che hanno condiviso quegli anni a Bologna, anni sotto certi aspetti esaltanti viste le speranze di quei giorni, il fervore, l'illusione di poter cambiare il mondo. Alla luce dei risultati sotto gli occhi di tutti  direi che sarebbe stato meglio se fossimo andati al mare ma la storia, quella individuale e quella collettiva, non si fa con i se e con i ma. Qualche settimana fa ho scritto un post in cui mi chiedevo : "E' un nuovo 68? riferendomi al movimento degli studenti in agitazione contro i provvedimenti legislativi della Gelmini. E concludevo che era una cosa totalmente diversa (Cfr mio post del 26 Novembre)
Ho fatto i miei studi a Bologna, dicevo; ero anche bravino, avevo come ancora adesso una eccellente memoria, ma pur frugando nei reconditi anfratti del mio vissuto, non ricordo che alcuno dei miei professori abbia mai parlato della categoria giuridica di cui all'oggetto. Non il professor Bricola, titolare della cattedra di Diritto Penale, nè il Professor Rescigno- diritto privato- nè il professor Mancini - diritto del Lavoro - nè il Professor Nardi - Istituzioni di Diritto Romano che, tecnicamente, non può più essere in vita e che mi auguro sconti le sue colpe nella più desolata landa della Geenna. Neppure il Professor Colliva, il tenero Professor Colliva, mancato tanto tempo fa,  titolare della cattedra di Storia del Diritto Italiano e direttore del Collegio Irnerio che mi ha ospitato per quattro anni.
Perchè oggi ho assistito a dichiarazioni assolutamente stupefacenti del nostro premier - p rigorosamente minuscola - il quale, nel corso della conferenza stampa congiunta a Berlino, riferendosi alla imminente sentenza della Corte Costituzionale sulla costituzionalità o meno della norma chiamata giornalisticamente Legittimo Impedimento, ha testualmente detto: virgoletto perchè lui è solito smentire e dire che lo hanno male interpretato ma, ahimè, You Tube canta e villan non dorme.
".................. Io sono totalmente indifferente al fatto che ci possa essere un fermo o meno dei processi che considero processi assolutamente ridicoli su fatti  per i quali ho avuto modo di garantire giurando sui miei figli e sui miei nipoti che sono inesistenti.......... io spiegherò agli Italiani di cosa si tratta e verrà fuori quellla che è la patologia.........." e qui ha ripreso la filippica contro la magistratura.  Comunque il video con l'intervista completa lo si può scaricare da You Tube e, se ci riesco, lo allego a questo post. In sintesi il pensiero di Berlusconi è questo:........ma come, io ho giurato su figli e nipoti e non vi basta? No,non ci basta, anche andando indietro nella storia del nostro Paese, che pure di periodi bui ne ha avuti parecchi, non ci è mai bastato.
In poche parole è stata creata dal premier una nuova categoria giuridica:  l'assoluzione per giuramento sulla testa di figli e nipoti Nel diritto longobardo era importante e giuridicamente riconosciuta l' Ordalia o Giudizio di Dio. Cammino sui carboni ardenti e non mi brucio , guardo un telegiornale di Minzolini e sopravvivo, sono costretto a guardare una trasmissione intera di Signorini e non mi suicido: queste sono prove indubbie di innocenza ed è giusto che io venga assolto. Ma questa del giuramento , giuro (calembour) che non l'avevo mai sentita. E mi chiedo:
a) siffatta norma c'è solo in Italia o anche in qualche altro paese? Mi hanno segnalato che in Kazzakistan c'è qualcosa di simile
b) la norma riguarda solo il premier o anche altre alte cariche dello Stato? Una casalinga di Voghera può avvalersi di questo innovativo principio giuridico? Contro l'assoluzione il Pubblico Ministero può opporre appello?
c) per l'entrata in vigore della norma è necessario che essa venga promulgata dal Presidente della Repubblica e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale o entra in vigore per diritto divino?
d) è stato chiesto il parere, anche se non vincolante, di Onida e Zagrebelsky?
Come si può vedere da questo velocissimo excursus, problematiche ne solleva parecchie, la Norma (Bellini non c'entra niente).
Io mi limito ad osservare che se lo chiamo le bien-aimè, come Carlo VI di Francia, non sbaglio più di tanto. Il nostro è fuso come un poggiolo,  come direbbero i miei amici di Genova e nelle teorie del professor Basaglia ci sono parecchie lacune, è evidente.
Quousque tandem ce lo dobbiamo ancora tenere tra i piedi.?

martedì 11 gennaio 2011

SOPRAVVISSUTI - LE IMMAGINI

Venerdì 17 Dicembre in un post scritto a caldo ho descritto l'incidente stradale avvenuto a trecento metri da casa dal quale sono uscito illeso mentre l'auto ne è uscita distrutta.
Ora completo l'informazione con la documentazione visiva.
Ogni commento è superfluo. Io non dovevo centrare il palo, questo è certo, ma è altrettanto certo che il faro non doveva staccarsi e infrangersi a velocità supersonica sul parabrezza. Se non si fossero aperti gli airbags che mi hanno spinto all'indietro, avrei fatto la fine di Saint Just, e non sarebbe stato piacevole.

RIPRESA DELLE LEZIONI ALLA UNIVERSITER DI CASTELLANZA

Oggi pomeriggio sono riprese le lezioni alla Universiter di Castellanza. Quest'anno il mio corso "Economia, borsa, finanza" lo tengo il martedì dalle 16,45 alle 18 mentre gli anni scorsi, stessi orari, lo tenevo il lunedì. Questo cambiamento, portato a conoscenza degli utenti all'ultimo momento, ha fatto sì che, all'inizio dell'anno, in ottobre, molte persone si fossero già iscritte ad altri corsi per cui le presenze al mio sono state sempre numerose, questo è vero, ma non al livello degli anni scorsi.
Oggi è stato il primo incontro del 2011 e, debbo dire, mi ha fatto particolarmente piacere vedere entrare in aula, uno-una dopo l'altro-altra, decine di volti e di nomi conosciuti con i quali gli scorsi anni abbiamo avuto modo di scambiare opinioni, approfondire specifici argomenti, dialogare, in sostanza vivere.
L'ho già detto in precedenti occasioni e lo ribadisco: ho sempre avuto, ho, avrò sempre la massima stima di quelle persone che, non più giovanissime, si rimettono in gioco, coltivano interessi, si pongono domande, si confrontano con se stessi e con altri, si interessano ad argomenti e materie di cui, in precedenza, avevano magari soltanto sentito parlare. E alla stima si unisce l'affetto perchè sento che mi si vuole bene come del resto loro sentono che io voglio bene loro. Lo dico senza retorica, ma un rapporto umano di questo tipo con persone adulte, responsabili, consapevoli, mi arricchisce sotto tutti i profili come ritengo, senza falsa modestia, che io sia in grado di arricchire in una qualche misura loro.
E' con questo spirito che è ripreso, ho ripreso, l'anno accademico dopo la pausa di fine anno; le prossime settimane ed i prossimi mesi si preannunciano caldi, pieni di incognite e di rischi dal punto di vista dell'economia reale e dell'economia finanziaria. Sarà interessante seguire criticamente l'evolversi della situazione. Il mio corso, nelle mie intenzioni, ha questo scopo: soprattuttto lo scopo di mettere in moto energie mentali, culturali, financo fisiche di cui tutti siamo dotati e che è delittuoso disperdere

domenica 9 gennaio 2011

E LA BANDIERA DEI TRE COLORI E' SEMPRE STATA LA PIU' BELLA

Io ho sempre avuto una grandissima stima di Eugenio Scalfari, che leggo dai tempi dell'ESPRESSO lenzuolo, quindi dagli anni '60. E leggo Repubblica dal primo numero.
Di Scalfari condivido:
a) la matrice culturale che affonda le radici nell'illuminismo e nel razionalismo
b) la matrice politica che io riconduco, latu sensu, al socialiberismo
E di Scalfari ammiro il modo di costruire il ragionamento che, partendo da analisi ampie, chiare e sempre lucide, conduce a sintesi di cui condivido costantemente praticamente tutto.
La chiarezza espositiva di Scalfari è per me oggetto di continua ammirazione.
Fatte queste premesse, mi limito a  segnalare l'odierno editoriale domenicale del fondatore di Repubblica, come lui stesso ha voluto essere ricordato con il suo nome riportato sotto la testata del quotidiano ed accanto al nome del direttore protempore. Una civetteria che Scalfari ha mutuato dal quotidiano francese Le Monde e dal suo fondatore Hubert Beuve-Mery.                    
L'editoriale odierno ha il titolo che ho sopra riportato e non mi passa nemmeno per la testa di farne il commento: lo sciuperei.
Mi limito a segnalarlo, io l'ho letto e riletto, perchè affronta tematiche cruciali per il futuro del nostro Paese. Pochi sono i fari che illuminano il cammino in questo buio periodo. Scalfari è uno dei pochi. Ed i fari dispensano luce e calore, dei quali abbiamo estremamente bisogno 

LA PADANIA ED IL CLIMA DELLA PADANIA

La Padania, va da sè, non esiste:; esiste solo nella testa di Umberto Bossi e dei suoi più stretti accoliti e serve loro per conquistare consenso facendo leva sulla paura del nuovo e sul timore nei confronti del diverso che albergano in  particolar modo  nei ceti economicamente e culturalmente più deboli.
Perchè non esiste. Ma perchè se c'è un esempio di società costituita da persone della più varia provenienza, queste sono la Lombardia ed il Piemonte. Un po' meno il Veneto.
Ne porto le prove: mia moglie è nata a Siracusa, anzi ad Ortigia, come giustamente precisa lei. Io sono nato in provincia di Ancona e viviamo a Busto Arsizio. Mio fratello anche lui nato nelle Marche, sua moglie in Romagna; e vivono a Varese. Tra gli amici più cari, una coppia vive ad Arese e proviene dall'appennino pistoiese, un'altra vive tra Milano e Genova e proviene, lui dalla Sardegna, lei dall'Emilia.Un caro amico che vive a Milano è nato a l'Aquila. Sua moglie dovrebbe essere lombarda. Un'altra cara amica che vive a Trescore Balneario è nata in Romagna ma la famiglia è marchigiana. Potrei andare avanti per ore ma non vorrei poi dimenticare qualcuno.
Io sono in linea di principio d'accordo su un maggior decentramento e su un impianto su basi federalistiche dello Stato nazionale, ma ad inventarmi una Padania che non esiste, proprio non ci penso.
Osservo anzi che quelli che gridano a Roma ladrona stanno dando ampie prove di non essere per niente immuni dal confondere interesse personale con quello generale. Dedicherò all'argomento ampio spazio, soprattutto quando qui a Busto inizierà la campagna elettorale per le amministrative di primavera.
Dunque Padania no, ma clima padano sì e in questi giorni si esprime al meglio. Nebbiolina persistente che trasuda umidità  da ogni lato e fa così  bene a muscoli, tendini ossa. Nei giorni più freddi galaverna di prima mattina e ghiaccio persistente sempre e ovunque , aria di color beige chiaro (trenta anni fa era peggio) con un cocktail ben mixato di polveri sottili, anidride solforosa, anidride carbonica, monossido di carbonio, metalli pesanti e quant'altro.
E noi vogliamo impedire a comunitari ed extracomunitari di venire a godere siffatto paradiso? Dr. Calderoli (sembra impossibile ma è laureato), mi consenta e, soprattutto, mi faccia il piacere, mi faccia

venerdì 7 gennaio 2011

GIULIO TREMONTI E LA CRISI

Non più tardi di ieri sera ho dato l'ok alla stampa del mio libro " Sulla crisi e dintorni" di cui ho fatto stampare inizialmente cinquanta copie dopo aver visionato e corretto la copia di prova, una specie di numero  zero, che avevo fatto stampare prima di Natale. Le cinquanta copie sono destinate agli amici..
Ma già vedo che c'è ampio materiale per scrivere il sequel del mio libro.
Giulio Tremonti, infatti, ad anno appena iniziato ha dichiarato che la crisi non è finita e...............che è come vivere in un videogame, compare un mostro, lo combatti, lo vinci, ti rilassi e subito spunta un altro mostro più forte del primo.
E, continuando...........si è utilizzato il denaro pubblico per salvare con le banche anche la speculazione.............per cui siamo tornati quasi al punto di partenza..........
E rilancia, il ministro, la proposta di emettere eurobonds in sostituzione parziale del debito pubblico nazionale dei paesi europei........Non si tratta di una questione tecnica, ma politica continua il ministro. Ma davvero?, osservo io. Ma la Merkel cosa ne pensa?
E conclude citando  il Churchill del 1946 .............."che l'Europa risorga"
Ora, vista l'importanza delle  problematiche in gioco, mi riservo di analizzare con più calma la portata delle dichiarazioni del ministro. A caldo mi pongo queste domande:
innnzitutto perchè il minstro esce con queste dichiarazioni proprio adesso dopo settimane di silente operare?
Due le possibili risposte:
a) Berlusconi è bollito, Tremonti è d'accordo con Bossi per staccare la spina e, siccome nessuno vuole le elezioni, come dice anche il Premer, si fa un governo con l'attuale maggioranza, allargata fin dove necessario, a guida Tremonti. E' un'ipotesi plausibile tanto che dicono che le bien-aimé sia piuttosto arrabbiato
b)  siamo a gennaio, i nodi stanno venendo al pettine, nel trimestre ci sono da piazzare sul mercato quantità enormi di BTP e Tremonti sta disperatamente cercando di passare il cerino a qualcun altro.
Anche questa ipotesi è plausibile.
Da parte mia, in questa sede, e rivendicando con compiacimento, amaro, che queste cose le sto dicendo da tempo, osservo:
a) non siamo in un videogame, signor ministro. La realtà è realtà e la fiction è la fiction ed uno della sua
intelligenza e del suo livello lo sa benissimo
b) Lei, signor ministro, è stato responsabile della politica economica del nostro Paese per tutto il decennio che si è appena concluso e quindi è Lei il responsabile, nel bene e nel male.
c) solo da qualche mese a questa parte ha stretto i cordoni della borsa ed io continuo a chiedermi senza trovare risposta perchè il debito pubblico continui a correre come corre
d) non è che per nascondere la realtà Lei ha fatto operazioni derivate sul debito sovrano del nostro Paese con controparti estere, operazioni che adesso stanno venendo al pettine?
Di materiale ce ne è già in abbondanza per continuare a dedicare all'argomento che, lo confesso, mi appassiona, la massima attenzione e le consuete riflessioni. Le mie sono quelle di un dilettante, è vero, ma di un dilettante dotato di buonsenso, di onestà intellettuale, e che con queste cose ha una certa dimestichezza.
Mi dispiacerebbe veramente scoprire che avevo ragione.

giovedì 6 gennaio 2011

KALISPERA, ALFONSO SIGNORINI, IL BENEAMATO, I FRATELLI DE REGE

Io guardo poco la televisione e non sapevo che Alfonso Signorini conducesse una trasmissione su Canale 5 dal nome beneaugurante di Kalispera. Stasera, ero al computer ed ho riconosciuto la voce del beneamato che "cinguettava" con Signorini. Mi sono precipitato davanti al televisore, mia moglie faceva zapping perchè anche lei non ce la fa a reggere più di tanto, ed abbiamo assistito divertiti allo sketch tra i due.
Mi sono convinto che la campagna elettorale  è cominciata e che in primavera andremo a votare. Perché
Oggetto dello sketch era: Ma esistono ancora i comunisti?
Sembrava di assitere ad una di quelle gustose scenette tra Walter Chiari e Carlo Campanini, o,a scelta, tra Stanlio e Onlio, Ric e Gian, Gianni e Pinotto, Zuzzurro e Gaspare, Ficarra e Picone
Signorini, con il suo fare così raffinato, si chiedeva: ma esistono ancora i comunisti? No che non esistono. Dalema ha la barca, Santoro l'ho visto a Porto Cervo, il cachemire è la divisa di Fassino e C., li vedi a S.Moritz
E il beneamato, con fare sornione: e invece sì che esistono, si sono travestiti, hanno cambiato solo nome ma il loro obbiettivo resta sempre quello: abbattere Lui, il Silvio nazionale per conquistare il potere........loro che non cambieranno mai e che sono responsabili di una ideologia che ha fatto cento milioni di morti.
E Signorini: mi dica, Lei che un tombeur de femmes e un bon vivant..........mi dica, nel corso della sua vita non ha mai avuto una liaison con una di sinistra?
E il beneamato di rimando: mai, lo giuro. E se ha detto così, tutto mi fa pensare che l'abbia avuta.
E continuando:
Signorini, ma come è che la sua ex moglie Veronica Lario è diventata l'icona della sinistra
E il beneamato, sempre più sornione e con una classe da portare ad esempio: io su questo argomento mi astengo
E' già molto che non abbiamo tirato fuori che i comunisti mangiano i bambini. Del resto Fassino, ammesso che ne abbia mangiati, non li ha molto assimilati.per cui è difficile portare le prove
Perchè dico che la campagna elettorale è cominciata e che a primavera si andrà a votare?
Perchè quando il beneamato torna ad utilizzare lo sketch dei comunisti vuol dire che sente odore di campagna elettorale e si prepara allo show,
Aspettiamoci quindi nelle prossime settimane e mesi degli interventi alla Vanna Marchi, prepariamoci ad assistere a televendite piene di ritmo ( alle prime dieci telefonate un seggio in parlamento; premio finale il Ministero del turismo), a delle gags esilaranti. L'uomo è stupefacente...........ma più stupefacente ancora il popolo italiano se ci casca di nuovo.

martedì 4 gennaio 2011

GUSTAV MAHLER - SINFONIA N. 5

E' mia abitudine, lo sapete, svegliarmi presto, intorno alle sei, e ascoltare, di prima mattina, nel silenzio della casa, ovviamente con le cuffie, della buona musica.
E' un periodo che, sarà perchè è inverno e il sole non è ancora sorto, sarà perchè sarà, tendo ad ascoltare Mahler. Oggi è toccato alla quinta che tra le sue è forse la più nota se non altro per essere stata utilizzata da Luchino Visconti come musica di sottofondo - il termine è riduttivo - del suo " Morte a Venezia".
Ce l'ho, la quinta, in un DVD della De Agostini con la Wiener Philarmoniker diretta magistralmrnte da Bernstein. Un DVD magistrale  perchè il regista del video Humphrey Burton coglie in maniera assolutamente perfetta le espressioni del Direttore, indugia sui singoli strumenti per abbracciare poi l'orchestra nel suo complesso. Una gioia per gli occhi oltrechè per l'udito.
Perchè Mahler? Forse perchè, a mio avviso, Mahler incarna quella sensibilità mitteleuropea fatta di rigore, di cupi presagi, di passioni travolgenti, di turbamenti della mente e del cuore (lo Sturm und drang è una categoria dello spirito tedesco ) che a noi latini fa un po'di paura mentre d'altro lato ci attira. Che salto tra la mediterraneità della Cavalleria Rusticana , piena di sole, di mare, di profumi di zagare, e l'adagietto della quinta che, sembra una coincidenza, sta partendo adesso mentre scrivo. Il sole contro l'ombra, la vitalità mediterranea contro l'introspezione mitteleuropea, le passioni dirette di compare Turiddu e compare Alfio e  i dolori del giovane Werter. Due mondi che il grande sogno degli europeisti convinti come, per citare un nome solo, Altiero Spinelli, ha cercato di far dialogare, l'euro ha cercato di unire, le Istituzioni europee hanno cercato di unificare. Ci sono riusciti? Direi di no, ancora le barriere di incomprensione sono forti, ma un risutato enorme è stato ottenuto. Per la prima volta nella storia l'Europa è pacificata. Da sessantacinque anni non ci si scanna più in questo angolo di mondo e all'orizzonte non si vedono minacce di questo tipo.
E allora ben vengano Mahler e Mascagni, Puccini e Massenet, Dante e Shakespeare, Kant e Croce, Leonardo e Rubens, Leopardi e Baudelaire, Manzoni e Cervantes, Rubbia e i coniugi Curie.
Questo è il brodo di coltura nel quale debbono crescere le nuove generazioni..................e a me è toccato vivere in un territorio dove il pensiero dominante è quello della Lega: Calderoli  vs. Giolitti, il Trota vs Cavour, Castelli vs. De Gasperi ..........e mi limito a paragoni "domestici" per carità di patria.
Molti mi chiedono perchè io sia così pessimista sul futuro del Paese, Ecco perchè.

domenica 2 gennaio 2011

BANCA D'ITALIA - RAPPORTO SULLA STABILITA' FINANZIARIA

Le vacanze di Natale stanno per finire, l'attività produttiva sta per riprendere ed è opportuno ricominciare a parlare di economia. Considerato che questo è il primo post dell'anno che tratta di temi economici, vorrei focalizzare l'attenzione su una nuova pubblicazione della Banca d'Italia il cui primo numero è uscito il 6 Dicembre scorso : Il rapporto sulla stabilità finanziaria, che analizza i fattori di rischio per il sistema finanziario valutandone i possibili effetti..
Il testo integrale del primo numero si può scaricare dal sito della nostra banca centrale e consta di 69 pagine dense e di non facile lettura.
Il documento è costituito da una presentazione e da tre macrocapitoli:
1) I rischi macroeconomici e i mercati internazionali
2) Il sistema bancario e finanziario
3) I mercati, i sistemi dei pagamenti, le infrastrutture
La presentazione, a firma del governatore Draghi, è  scarna, afferma che la pubblicazione avrà carattere periodico, ma non indica la periodicità, e che il problema fondamentale dell'economia italiana è la bassa crescita. La presentazione è seguita da alcune pagine di sintesi (pag 8- 10) che sono estremamente utili per capire la linea di pensiero del documento e dai tre macrocapitoli.
Non ritengo utile che io faccia la sintesi della sintesi. Chi fosse interessato può innanzitutto scaricare le tre pagine della sintesi e poi scaricare il resto della pubblicazione. Uso volutamente il termine "scaricare" perchè a mio avviso 69 pagine così dense di dati, grafici, di comparazioni tra dati, debbono essere stampate per poter essere proficuamente lette e assimilate. Una lettura integrale sullo schermo del computer fa venire il mal di testa e non consente la individuazione e la memorizzazione dei concetti fondamentali  Questo vale per me, ovviamente, ma ritengo sia un problema di molti. Da parte mia mi limito ad osservare che strumenti per poter avere un quadro  chiaro della situazione e dei prevedibili sviluppi ce ne sono in abbondanza e ritengo appropriato citare al riguardo le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica nel corso del suo messaggio di fine anno: "...non possiamo concederci i lusso di discorsi rassicuranti, di rappresentazioni convenzionali del nostro lieto vivere collettivo. C'è troppa difficoltà di vita quotidiana in diverse sfere sociali, troppo malessere tra i giovani. Abbiamo bisogno di non nasconderci nessuno dei problemi e delle dure prove da afffrontare proprio per poter suscitare un vasto moto di energie e di volontà capace di mettere a frutto tradizioni, risorse e potenzialità di cui siamo ricchi ..................." Più chiaro di così il Presidente non poteva essere; ha volato alto e con la vista lunga, nel suo messaggio di fine anno. E mi piace qui  ricordare una espressione usata dal compianto Padoa Schioppa che accusava il Paese ed i suoi dirigenti di vista corta.
Il tempo del tutto va bene madama la marchesa, il tempo dei messaggi alla Vanna Marchi è finito. Qualcuno stacchi la spina, per favore, prima che sia troppo tardi.
Lo dobbiamo ai giovani e alle future generazioni ai quali il Presidente Napolitano ha guardato con appassionata e preoccupata lungimiranza nel suo messaggio di fine anno. E lo dobbiamo a noi stessi e alla nostra intelligenza.