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giovedì 20 gennaio 2011

LOUIS ANTOINE DE SAINT-JUST

Ci sono dei momenti in cui il silenzio è il miglior modo di commentare le cose. E quando si sceglie  il silenzio per commentare il presente, rimane spazio per riandare al passato.
Come ho avuto modo di scrivere, mi interessano molto le biografie storiche perché attraverso le vicende di un personaggio di rilievo si ricostruisce un'epoca, il modo di vivere del tempo, le idee dominanti, i valori.
Oggi parleremo di LOUIS ANTOINE LEON DE RICHEBOURG DE SAINT-JUST meglio noto come Saint-Just. Chi era costui? parafrasando Manzoni.
Il nostro nacque a Decize il 25 Agosto del 1767. Il nome così lungo ci dice che non era un sanculotto. Educazione di livello, comune peraltro agli appartenenti alla sua classe sociale. A seguito di una delusione amorosa (ci sono sempre le donne ad influenzare la storia) lascia la sua città il 9 settembre 1786 per Parigi. Arrestato perchè aveva sottratto l'argenteria alla madre (del resto doveva pur pagarsi il soggiorno a Parigi) dopo un breve periodo di detenzione si iscrive alla facoltà di diritto di Reims dove si laurea in meno di un anno (la Gelmini gli avrebbe comunque tolto il presalario) il 15 aprile 1788. Anno di grandi fermenti il 1788. Il 5 luglio Luigi XVI convoca gli Stati Generali,  le Regime detto l'Ancien comincia a scricchiolare, il nostro pubblica un poema, l'Organt, nella tradizione del libertinismo del secolo. Sainte-Beuve lo stronca.
La presa della Bastiglia accelera i tempi della storia, il nostro pubblica l'Esprit de la Revolution et de la Constitution( interessante questo passaggio) in cui esprime una convinta adesione alle idee di Montesquieu ( passaggio ancor più interessante). Intrapresa la carriera politica, il 23 agosto del 1791 si presenta candidato  all'Assemblea legislativa ma non può essere eletto perchè non ha ancora compiuto 25 anni (decisione giusta: le regole vanno rispettate). Viene eletto l'anno dopo come deputato per il dipartimento dell'Aisne. La convenzione si riunisce per la prima volta il 20 Settembre 1792, lo stesso giorno in cui le forze francesi respingono a Valmi il primo attacco della coalizione dei vecchi regimi (ci ricordiamo tutti di Cossiga e dei suoi straccioni). Politicamente si colloca a sinistra, nella Montagna, insieme a Robespierre, che si confronta con la "destra" dei Girondini e con il "grande centro ", il Marais ( c'è un quartiere a Parigi che così si chiama perchè un tempo era terreno paludoso)
La situazione politica si complica, Luigi XVI sbaglia praticamente tutto anchè perchè é ancora convinto di potersi permettere praticamente tutto. Saint-Just diventa sempre più radicale e in un famoso discorso alla convenzione, il 13 novembre 1792, sostiene una tesi che anche ora mi sembra un po' bislacca.  Si discuteva se processare o no  Luigi XVI. In sintesi il nostro fa questo ragionamento: Il re deve essere processato come un comune cittadino ( e fin qui siamo d'accordo ) ma Luigi XVI non può essere giudicato secondo le leggi in vigore perchè sono i cittadini a legarsi tra loro con il contratto ( influenza delle teorie di Rousseau)., il patto è un contratto tra i cittadini, non con il governo (sempre meglio farlo un contratto con i cittadini, per il governo) e siccome il re non ha firmato il patto, non può essere giudicato come cittadino. Conclusione Luigi XVI deve o regnare o morire. E siccome Luigi ha combattuto contro il suo popolo, è uno straniero prigioniero di guerra, deve essere processato ed in fretta, perchè si cerca di muovere a pietà,  presto si compreranno le lacrime e si farà di tutto per renderci interessati, per corromperci anche. Popolo - conclude Saint-Just, ricordati che se il re sarà assolto noi non saremo più degni della tua fiducia e tu potrai accusarci di perfidia.

Il  processo iniziò l'11 Dicembre 1792, i deputati si pronunciarono a maggioranza per la pena di morte ed il re fu ghigliottinato il 21 Gennaio 1793.
Nel periodo successivo divenne sempre più radicale. Fece condannare a morte Danton e Hebert ed infine rimase elgli stesso vittima del suo radicalismo. Sostenne Robespierre anche durante il periodo del terrore, in particolare con un discorso abile e conciliante tenuto il 27 luglio del 1794 davanti alla convenzione. Arrestato Robespierre, Saint-Just riuscì a liberalo. Fu l'ultimo colpo d'ala. Costretto ad arrendersi fu messo alla ghigliottina il 28 luglio 1794 insieme ad altri 22 giacobini
Perchè mi è venuto in mente Saint-Just, stamattina.E chi lo sa
L'onorevole Di Pietro, contattato telefonicamente, mi ha detto che "ci azzecca" e poi ha voluto concludere addirittura in latino: intelligenti pauca, mi ha detto.                                                                                                                                                                      

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