Visualizzazioni totali

venerdì 7 gennaio 2011

GIULIO TREMONTI E LA CRISI

Non più tardi di ieri sera ho dato l'ok alla stampa del mio libro " Sulla crisi e dintorni" di cui ho fatto stampare inizialmente cinquanta copie dopo aver visionato e corretto la copia di prova, una specie di numero  zero, che avevo fatto stampare prima di Natale. Le cinquanta copie sono destinate agli amici..
Ma già vedo che c'è ampio materiale per scrivere il sequel del mio libro.
Giulio Tremonti, infatti, ad anno appena iniziato ha dichiarato che la crisi non è finita e...............che è come vivere in un videogame, compare un mostro, lo combatti, lo vinci, ti rilassi e subito spunta un altro mostro più forte del primo.
E, continuando...........si è utilizzato il denaro pubblico per salvare con le banche anche la speculazione.............per cui siamo tornati quasi al punto di partenza..........
E rilancia, il ministro, la proposta di emettere eurobonds in sostituzione parziale del debito pubblico nazionale dei paesi europei........Non si tratta di una questione tecnica, ma politica continua il ministro. Ma davvero?, osservo io. Ma la Merkel cosa ne pensa?
E conclude citando  il Churchill del 1946 .............."che l'Europa risorga"
Ora, vista l'importanza delle  problematiche in gioco, mi riservo di analizzare con più calma la portata delle dichiarazioni del ministro. A caldo mi pongo queste domande:
innnzitutto perchè il minstro esce con queste dichiarazioni proprio adesso dopo settimane di silente operare?
Due le possibili risposte:
a) Berlusconi è bollito, Tremonti è d'accordo con Bossi per staccare la spina e, siccome nessuno vuole le elezioni, come dice anche il Premer, si fa un governo con l'attuale maggioranza, allargata fin dove necessario, a guida Tremonti. E' un'ipotesi plausibile tanto che dicono che le bien-aimé sia piuttosto arrabbiato
b)  siamo a gennaio, i nodi stanno venendo al pettine, nel trimestre ci sono da piazzare sul mercato quantità enormi di BTP e Tremonti sta disperatamente cercando di passare il cerino a qualcun altro.
Anche questa ipotesi è plausibile.
Da parte mia, in questa sede, e rivendicando con compiacimento, amaro, che queste cose le sto dicendo da tempo, osservo:
a) non siamo in un videogame, signor ministro. La realtà è realtà e la fiction è la fiction ed uno della sua
intelligenza e del suo livello lo sa benissimo
b) Lei, signor ministro, è stato responsabile della politica economica del nostro Paese per tutto il decennio che si è appena concluso e quindi è Lei il responsabile, nel bene e nel male.
c) solo da qualche mese a questa parte ha stretto i cordoni della borsa ed io continuo a chiedermi senza trovare risposta perchè il debito pubblico continui a correre come corre
d) non è che per nascondere la realtà Lei ha fatto operazioni derivate sul debito sovrano del nostro Paese con controparti estere, operazioni che adesso stanno venendo al pettine?
Di materiale ce ne è già in abbondanza per continuare a dedicare all'argomento che, lo confesso, mi appassiona, la massima attenzione e le consuete riflessioni. Le mie sono quelle di un dilettante, è vero, ma di un dilettante dotato di buonsenso, di onestà intellettuale, e che con queste cose ha una certa dimestichezza.
Mi dispiacerebbe veramente scoprire che avevo ragione.

Nessun commento:

Posta un commento