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mercoledì 26 gennaio 2011

GIANNA NANNINI - IO E TE

La buona musica mi piace tutta. Quella cosiddetta classica con preferenza per la musica barocca, per Mozart, per Brahms, meno per la musica del 900. In campo " lirico" sono pucciniano convinto. Sarò un'anima semplice, mi farò suggestionare dalla facilità della melodia, ma Bohème rimane per me l'opera più bella. C'è tutto: gioventù, amore, morte. Perchè gli eroi debbono morire giovani, secondo me. Altrimenti vedranno cadere non solo gli aquiloni (............. felice te che al vento non vedesti cader che gli aquiloni...........) ma i boeing della delusione di vivere nell'epoca del Bunga Bunga dopo le utopie e le lillusioni degli anni giovanili.
In campo "musica leggera" ho anche qui preferenze precise (Tina Turner, Frank Sinatra, Bruce Springsteen, Michael Bolton, Joe Cocker, Elvis Presley, Aznavour, Brel e tanti altri tra gli stranieri). Fiorella Mannoia, Mina, la Vanoni, la Pausini, Alice, Mimì Bertè e anche Loredana per certi versi, Vasco, Faber, Paoli, Lauzi, Zucchero Fornaciari, Ramazzotti, Guccini, , Battisti, Celentano, Cocciante, De Gregori Vecchioni e tanti altri tra gli italiani.
Ma, forse al primo posto, insieme a Vasco, alla Mannoia e a Fabrizio De André, lei, GIANNA NANNINI
Credo di avere tutti i suoi albums. In questo momento sto ascotando l'ultimo, IO E TE  dedicato alla bimba appena nata e avuta in un'età in cui alla maternità in genere una donna non ci pensa più. L'ho comperato ieri sera, il CD, e lo sto "assimilando". E' semplicimente stupendo. Dalla dialetttica tra testo, musica e voce viene fuori un mix di pensieri. riflessioni, emozioni, che è il miglior modo di cominciare una nuova giornata.
A me questo CD fa fare una riflessione.  C'è, io almeno ci vedo, una nuova consapevolezza ed una netta inversione di tendenza  nelle priorità di una generazione, quella della Nannini, dieci anni più giovane della mia, quella del femminismo, che ha giustamente lottato e vinto per l'affermazione della propria dignità e dei propri diritti . Una generazione che è stata preceduta, preparata, dalla nostra, quella del sessantotto che ha aperto la strada  di un diverso sentire , che ha lottato per l'affermazione del prinncipio di autodeterminazione e di libertà. E trovo azzeccatissima la scelta della Nannini che ha inserito alla fine dell'album una personalissima interpretazione di Nel blu dipinto di blu che nel 58 cambiò radicalmente gli schemi, fece volare gli stracci e come in un quadro di Chagall ci fece sentire l'ebrezza di una nuova era. E trovo sensibilissino il fatto di aver inserito dopo il pezzo di Modugno un pezzo costituito dal battito di un cuore nel grembo materno seguito da un lungo silenzio.
Una generazione di donne, dicevo, che dopo aver conquistato le vette torna ad assaporare le gioie del recupero delle radici di ogni storia individuale e collettiva, la storia del rinnovarsi della vita e delle generazioni, la storia dei nostri cuccioli che ci proiettano avanti  nel tempo e nello spazio e verso i quali abbiamo il dovere, il dovere morale, il dovere di persone adulte, consapevoli e pensanti, di far trovare loro un mondo non saccheggiato dai nostri egoismi, dalla nostra visione corta che non va più in là del contingente.
Io inserisco questo in un contesto puramente terreno ma rispetto in massimo grado chi ha una diversa visione della vita e inserisce la sua esperienza in un contesto quale ci è stato tramandato dalla cultura nella quale siamo nati .
DEUS SIVE NATURA scrisse poco meno di quattro secoli fa . BARUCH SPINOZA. Il divino - ho scritto qualche tempo fa - cerchiamolo nella bellezza di un tramonto, nel volo di una farfalla, negli occhi delle persone amate, nella compassione, in senso etimologico, con la quale condividiamo il percorso con gli amici veri, nel ricordo delle persone che ci hanno lasciato, ma, soprattutto, il divino cerchiamolo in noi stessi, artefici del nostro personale, unico ed irrepetibile percorso di vita. Adulti, non abbiamo bisogno - secondo me - di alcun riferimento ultraterreno per trovare il percorso. La nostra bussola siamo noi stessi. La nostra partita ce la giochiamo tutta qui.
A me, Gianna Nannini fa questo effetto, che ci volete fare. 18 euro e cinquanta ben spesi.

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