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domenica 2 gennaio 2011

BANCA D'ITALIA - RAPPORTO SULLA STABILITA' FINANZIARIA

Le vacanze di Natale stanno per finire, l'attività produttiva sta per riprendere ed è opportuno ricominciare a parlare di economia. Considerato che questo è il primo post dell'anno che tratta di temi economici, vorrei focalizzare l'attenzione su una nuova pubblicazione della Banca d'Italia il cui primo numero è uscito il 6 Dicembre scorso : Il rapporto sulla stabilità finanziaria, che analizza i fattori di rischio per il sistema finanziario valutandone i possibili effetti..
Il testo integrale del primo numero si può scaricare dal sito della nostra banca centrale e consta di 69 pagine dense e di non facile lettura.
Il documento è costituito da una presentazione e da tre macrocapitoli:
1) I rischi macroeconomici e i mercati internazionali
2) Il sistema bancario e finanziario
3) I mercati, i sistemi dei pagamenti, le infrastrutture
La presentazione, a firma del governatore Draghi, è  scarna, afferma che la pubblicazione avrà carattere periodico, ma non indica la periodicità, e che il problema fondamentale dell'economia italiana è la bassa crescita. La presentazione è seguita da alcune pagine di sintesi (pag 8- 10) che sono estremamente utili per capire la linea di pensiero del documento e dai tre macrocapitoli.
Non ritengo utile che io faccia la sintesi della sintesi. Chi fosse interessato può innanzitutto scaricare le tre pagine della sintesi e poi scaricare il resto della pubblicazione. Uso volutamente il termine "scaricare" perchè a mio avviso 69 pagine così dense di dati, grafici, di comparazioni tra dati, debbono essere stampate per poter essere proficuamente lette e assimilate. Una lettura integrale sullo schermo del computer fa venire il mal di testa e non consente la individuazione e la memorizzazione dei concetti fondamentali  Questo vale per me, ovviamente, ma ritengo sia un problema di molti. Da parte mia mi limito ad osservare che strumenti per poter avere un quadro  chiaro della situazione e dei prevedibili sviluppi ce ne sono in abbondanza e ritengo appropriato citare al riguardo le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica nel corso del suo messaggio di fine anno: "...non possiamo concederci i lusso di discorsi rassicuranti, di rappresentazioni convenzionali del nostro lieto vivere collettivo. C'è troppa difficoltà di vita quotidiana in diverse sfere sociali, troppo malessere tra i giovani. Abbiamo bisogno di non nasconderci nessuno dei problemi e delle dure prove da afffrontare proprio per poter suscitare un vasto moto di energie e di volontà capace di mettere a frutto tradizioni, risorse e potenzialità di cui siamo ricchi ..................." Più chiaro di così il Presidente non poteva essere; ha volato alto e con la vista lunga, nel suo messaggio di fine anno. E mi piace qui  ricordare una espressione usata dal compianto Padoa Schioppa che accusava il Paese ed i suoi dirigenti di vista corta.
Il tempo del tutto va bene madama la marchesa, il tempo dei messaggi alla Vanna Marchi è finito. Qualcuno stacchi la spina, per favore, prima che sia troppo tardi.
Lo dobbiamo ai giovani e alle future generazioni ai quali il Presidente Napolitano ha guardato con appassionata e preoccupata lungimiranza nel suo messaggio di fine anno. E lo dobbiamo a noi stessi e alla nostra intelligenza.

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