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sabato 22 gennaio 2011

AL CAPONE E LA CONDANNA PER EVASIONE FISCALE

Continuo ostinatamente a non volermi occupare di attualità ed allora sono costretto a pescare nel passato per scrivere il mio post giornaliero Perchè come dicono giustamente gli inglesi, che se ne intendono,
A POST A DAY KEEPS THE DOCTOR AWAY.
Nel mio caso non è proprio verissimo, ma in linea di principio è vero.
Oggi parleremo di Al Capone. Il soggetto me lo ha suggerito mia moglie, che è molto più radicale di me anche perchè suo nonno materno era a Livorno nel '21 ed ha conosciuto il carcere ed il confino per le sue idee. Io sono in fondo un moderato, alla fine cerco sempre la via della moderazione e del compromessso, lei no, è tosta, Dio sa se è tosta. E' tenace, dice lei, è più dura del marmo di Carrara, dico io. La adoro. Io in casa ho lei e la nostra cagnetta, una beagle di due anni e mezzo intelligentissima, affettuosissima ma.........capatosta come pochi. Tutti la conoscono nel quartiere, la nostra cagnetta.. The name? CLIO , come la musa della storia. Anche il nome della cagnetta è stato scelto da mia moglie: essendo Lei nata a Siracusa e Clio a Ragusa, ci voleva un nome che richiamasse la Magna Grecia. Dio le fa e poi le accoppia.
Al Capone abbiamo detto, e Al Capone sia.
Alphonse Gabriel Capone nasce a  Broccolino il 17 Gennnaio 1899 in una famiglia di origine italiana.  Ma quanti criminali italiani o di origine italiana ci sono in giro, mi viene naturale osservare. Figlio di un barbiere, Gabriele Capone, e di una casalinga, Teresina Raiola, originari rispettivamente di Castellammare di Stabia e di Angri. Ma possibile che i criminali siano sempre originari delle regioni del sud, ce ne sarà qualcuno, che so, in Veneto o in Lombardia!! Anche questa è una osservazione che viene fuori naturale. Vivendo a Brooklyn in un ambiente di gente che si arrabatta, entra naturalmente in contatto con piccole gang di microcriminalità minorile. La cosa mi ricorda molto la parte iniziale del bellissimmo film di Sergio Leone "C'era una volta in America". Viene espulso dalla scuola dopo aver percosso un docente ed entra a far parte della banda dei Five Pointers di Frankie Yale. E' gia da allora che è conosciuto con il soprannome  di Scarface a causa di una cicatrice, vistosa, sulla guancia sinistra, ricordo delle coltellate che gli aveva inferto un altro malavitoso, tale Frank Galluccio sulla cui sorella il nostro aveva espresso commenti pesanti. Sempre le donne, nella storia di questi criminali.
Viene arrestato una prima volta per piccoli reati ma subito dopo, liberato, uccide due uomini (lavorava, abbiamo detto, per Frankie Yale). Di questo iniziale grave delitto non fu mai accusato. Nel 1919, dopo aver ferito un esponente di una banda rivale, viene spedito a Chicago finchè non si fossero calmate le acque. A Chicago fa una rapida carriera. Si mette al servizio di Johnny Torrio, socio in affari di Yale, che gli affida la gestione delle scommesse clandestine e ne fa il suo braccio destro. E' responsabile di tutte le attività illegali della banda.Torrio viene gravemente ferito in un attentato da parte di una banda rivale e cede il comando ad AL che ciene soprannominato The big fellow.
Apro una parentesi: mentre scrivo ho di sottofondo il concerto n. 1 per piano di Franz Liszt, Claudio Arrau allo strumento: bellissimo.  Poi passo a De Andrè, che ci ha lasciati nel gennaio di 12 anni fa, anzi ad un doppio cd realizzato a Genova nel 2000 in una memorabile serata, presentata da Fabio Fazio, in cui ciascun cantante cantò un pezzo di Fabrizio. Ricordo una stupenda Amico Fragile di Vasco, una bellissima Via del Campo di Iannacci, una grintosissima Loredana Bertè in Una storia sbagliata e tante altre.
Riprendo il filo. Sono gli anni del successo di Capone. Con lungimiranza investe parte dei guadagni delle attività illecite in attività del tutto legali (sembra tutto uguale all'intensa attività edilizia di questi anni a Legnano, Castellanza, Busto, Lonate Pozzolo dietro la quale, dicono, ci sono le ndrine,  anzi le locali ,come si fanno chiamare).
Sono gli anni del proibizionismo; corrompe politici di tutti i livelli (passaggio interessante), tra cui il sindaco Thompson che ad un certo punto gli consiglia addirittura di lasciare Chicago che è sotto i riflettori per essere la città con il più alto tasso criminale d' America. Ma, sebbene sia responsabile di essere il mandante di innumerevoli omicidi (altro passaggio interessante) non viene mai incriminato(qui c'è qualcosa che non quadra). Per sicurezza, comunque, si trasferisce in Florida e da lì controlla le sue attività. Ed è a questo punto della sua ascesa che avviene la cosiddetta Strage di San Valentino (14 Febbraio 1929) episodio noto a tutti. Quello che è strano nella personalità di Capone (altro passaggio interessante) è che mentre prosegue l'attività criminale, ordina alle sue aziende per così dire.... lecite della ristorazione e dell'abbigliamento di distribuire gratis cibo e vestiario a chi ne avesse bisogno (siamo in piena crisi del '29).
C'è un quartiere di Chicago, Forest Wiew, chiamato Caponeville completamente in mano a Capone e alla sua banda (sembra Scampia).
Nel 1930 l'FBI lo dichiara Nemico pubblico numero 1  e cerca di incastralo in tutti i modi, ma invano. Si ottiene l'avallo legislativo per colpirlo almeno nella parte economica tassando i redditi provenienti da attività illecite( norma di carattere generale ma fatta su misura per Capone); gli mettono alle calcagna una squadra di agenti speciali giudati da Eliot Ness (ricordiamo tutti il film Gli Intoccabili) , ma senza esito. Finchè non si trova, per caso, un foglietto con dei conti relativi ad attività illegali ( un pizzino, in pratica) nel quale è citato il nome di Capone. E' la chiave di volta per incastrarlo. Lo rinviano a giudizio per evasione fiscale con 23 capi d'accusa. I suoi avvocati propongono un patteggiamento, rifiutato, cercano di corrompere la giuria popolare, ma questa viene sostituita al'ultimo momento. Lo condannano a 11 anni di carcere e a una multa di 80.000 dollari. Lo mandano prima ad Atlanta, in Georgia, e poi ad Alcatraz( negli Usa se ti condannano la galera la fai).
Ad Alcatraz (altro passagggio interessante) gli diagnosticano i primi segni di una forma di demenza causata dalla sifilide. Viene liberato nel 1939 si ritira in Florida dove la malattia avanza inesorabilmente e gli impedisce di continuare ad esercitare la sua leadership. Muore nel 1947, l'anno in cui sono nato, a soli 48 anni, per arresto cardiaco senza che nessuno lo pianga o lo rimpianga.
Questo è l'ultimo post che ha come oggetto personaggi dalla storia. Da domani si ritorna a parlare di temi di attualità.

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