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sabato 14 aprile 2012

LO SFASCIO DELLA SECONDA REPUBBLICA L'UTOPIA PLATONE LA REPUBBLICA

Ho già scritto più volte sulle lodevoli iniziative editoriali dei nostri maggiori quotidiani nazionali che allegano al quotidiano classici del pensiero filosofico, scientifico ecc.
In questi giorni assistiamo all'inverecondo disfacimento, tra continui casi di corruzione e malaffare e di mancanza assoluta di senso dello Stato, dell'impalcatura istituzionale che regola il nostro "CONTRATTO SOCIALE" di cittadini dello Stato italiano e dell'Unione Europea e cosa ti fa il Corriere della Sera? Ti pubblica il libro quinto della Repubblica di Platone. E tu cosa fai? Te lo leggi, pensando con un po' di sgomento al fatto che la tua prima lettura di Platone è avvenuta circa fifty years ago (detto in inglese fa meno effetto). L'opera platoniana è il primo tentativo di configurare uno stato utopico e ideale, nel caso di Platone rigorosamente "comunista", ma poi ci proveranno in tanti da Tommaso Campanella con "La città del sole", a Thomas More con "L'Utopia", ai socialisti utopici come Fourier con il "Falansterio" ecc.
Sgombriamo subito il terreno da equivoci. Io sono quanto più lontano possibileda una concezione utopica e idealizzata delle vicende umane e so benissimo che si parte con l'Utopia e si arriva allo Stato etico e ai totalitarismi. Nel caso poi di Platone, immaginatevi la scena. Un gruppo di "fancazzisti" tra cui lo stesso Platone, il fratello Glaucone ed altri si ritrova a discutere con quel rompicoglioni di Socrate, lo dico in senso buono, su forme ideali di Repubblica, su come si debbono educare i figli , governare lo Stato da parte dei "Custodi"- e chi li sceglie questi ultimi? eccetera Chiariamo subito che lo possono fare e possono passare il tempo a spaccare il capello in quattro perché ci sono altri (schiavi o uomini liberi ma subalterni) che lavorano per loro (e già il comunismo va a farsi benedire):Poi Socrate che con il suo modo di fare e di porgere le domande porta sempre gli interlocutori dove vuole lui "Non credi che............Per Zeus sì hai ragione".Io ho grande comprensione per Socrate, soprattutto perché doveva sopportare Santippe, ma se lo hanno costretto a bere la cicuta qualche ragione la città doveva pure averla. Saputello come era un po' li rompeva, diciamolo.
Quindi, per concludere, nessun rifugio nel regno di Utopia ma non si può più nemmeno sopportare di vivere in un Paese dove ogni giorno qualcuno viene beccato con le mani nella marmellata, dove quasi tutti prendono e danno mazzette (pot-de-vin si chiamano in francese) dove tutti o quasi rubano, dove si sprecano risorse pubbliche senza che alcuno sia chiamato a rispondere. Ed essere costretti a vedere tutte le sere nei notiziari televisivi tanti "face as the ass" che senza alcun pudore e alcun rossore sputano sentenze.
Ed anche il Governo Monti, che continuo a ritenere l'unico in grado di tenere la barra dritta e non far affondare la barca del Paese, si espone da qualche settimana, a mio avviso, ad una serie di critiche più che giustificate alla sua azione e ad alcuni provvedimenti che prende..Ma di questo parleremo un'altra volta

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