Poi passerò ad esaminare il bilancio comunale di previsione per il 2011 presentato nelle scorse settimane dalla Giunta Farioli, dedicando speciale attenzione al derivato fatto dalla amministrazione uscente con Deutsche Bank che, a mo avviso, contiene parecchi elementi di dubbio e di opacità, e............infine.........saremo arrivati in prossimità del voto per cui completerò questa serie di articoli con un ultimo nel quale cercherò di illustrare perchè un cittadino di Busto dovrebbe darmi la preferenza. Mi rivolgerò innanzitutto a coloro che già la pensano come me, ma anche ai tanti delusi che non vanno più nemmeno a votare e anche ai tanti che hanno dato il loro consenso al centrodestra e che si sono resi conto dove PDL e LEGA stanno portando il Paese. Ma procediamo con ordine.
Inziamo dal problema della CASA: me ne dà spunto la serata di ieri sera. Al museo del tessile c'è stato un confronto sul problema abitativo in città, organizzato da Sicet e Sunia, al quale sono stati invitati i candidati sindaci per illustrare la posizione di ciascuno di essi in merito.
Prima osservazione: il sindaco uscente Farioli non si è presentato, ha inventato un precedente impegno al quale nessuna persona di buon senso ha creduto e ha inviato a rappresentarlo l'assessore alle politiche sociali Mario Crespi il quale....................... si è presentato con un'ora di ritardo.
Morale da tutto ciò: da parte dell'amministrazione arroganza, presunzione, nessun rispetto degli altri e, soprattutto, nessun rispetto per le esigenze dei cittadini. E pensare che il sindaco, quando c'è da partecipare ad eventi che si concludono con riunioni conviviali a base di rinfreschi, pranzi o cene, non ne salta uno; eppure gli farebbe bene saltarne qualcuno se non altro per tenere sotto controllo il peso corporeo che è piuttosto elevato.
Seconda osservazione: in sala c'erano non più di ottanta/cento persone, a conferma che Busto è refrattaria ad ogni manifestazione che tratti argomenti di importanza capitale per le famiglie..........salvo lamentarsi per le cose che non vanno e salvo non riflettere quando debbono decidere a chi dare il proprio consenso in sede di esercizio del diritto/dovere di voto. La democrazia è partecipazione ma evidentemente la maggior parte delle persone non la pensa così
Terza osservazione: l'assessore Crespi, che ha parlato per ultimo visto il ritardo con il quale si è presentato, ha toccato alcuni punti che, a suo dire, dimostrano l'attenzione che la Giunta presta al problema ma che si sono rivelati un boomerang agli osservatori più attenti.
Innanzitutto ha rivendicato alla giunta di aver dato la possibilità alle persone che abitano in alloggi di edilizia economica e popolare di riscattare con modiche cifre la proprietà delle aree sulle quali gli immobili sorgono e delle quali avevano solo il diritto di superficie mentre la proprietà era rimasta al comune. Ha avuto buon gioco il senatore Rossi, che è stato per lungo tempo sindaco della città in anni ormai lontani, a sottolineare che la giunta non aveva fatto altro che "vendere" - e lo ha fatto soltanto per esigenze di far cassa - le aree di case fatte costruire dalle amministrazioni da lui guidate e che negli ultimi vent'anni di fatto non si è costruito niente di nuovo tanto che le domande per l'assegnazione di case popolari non vengono accolte se non per numeri molto bassi mentre c'è una lunga lista d'attesa (circa 400 domande).
L'assessore ha poi minimizzato il problema degli sfratti che invece sono un problema sempre più pressante anche perchè sono molte le persone e le famiglie che hanno perso il lavoro e che non sono in grado di far fronte ai loro impegni.
Poi di fronte alle cifre enunciate dal nostro candidato sindaco Stelluti che ha fatto riferimento ai circa 4.000 alloggi sfitti in città ha fatto una dichiarazione che andrebbe riascoltata per cogliere l'assurdità di quanto detto. L'assessore ha infatti precisato che all'inizio si parlava di 2.000 alloggi sfitti, poi 3.000 adesso addirittura 4.000 ma che nessuno può sapere quanti in effetti siano. Ripeta la dichiarazione signor assessore perchè trovo impensabile che una importante città della regione più ricca del Paese, dotata di un centro elettronico di notevole capacità operativa, non sappia quali case siano sfitte e quali no. Se sono sfitte pagano l' ICI e mi chiedo come l'amministrazione faccia a controllare se l'ICI viene pagata e con la aliquota prevista dalla legge se nemmeno sa quante e quali sono.
Ha anche rivendicato una continua attenzione della amministrazioneai problemi della gente. Una signora presente tra il pubblico e a rischio sfratto perchè non ce la fa a pagare il canone e le spese visto che il marito ha perso il lavoro e lei guadagna pochissimo, gli ha fatto notare - con molta dignità - di essere andata in comune per illustrare i il suo problema e chiedere aiuto al sindaco e che la risposta che ha ricevuto è stata: "Il sindaco non si occupa di questi problemi". Ancor più grave che nessuno si è premurato di informarla chi sia che si occupa di questi problemi, forse Lei signor Assessore.
In sintesi le ultime amministrazioni non hanno fatto assolutamente niente in materia di edilizia popolare, mentre hanno concesso a larghe mani ad "operatori privati" di costruire ovunque sul territorio comunale.che risulta "sfruttato" sopra ogni misura e senza alcun "progetto" di città alla base.
Ciò è tanto vero che la posta "oneri di urbanizzazione" è una delle voci più importanti dell'attivo di bilancio del comune. Si è mai chiesta l'amministrazione chi costruisce e per chi a Busto, visto che non si esita a tenere sfitto un consistente patrimonio immobiliare e si continua a costruire senza apparente senso?
In sintesi, mentre la crisi si fa sentire sempre di più e non ha ancora mostrato tutti i suoi effetti in quanto gli ammortizzatori sociali (cassa integrazione, anche in deroga, mobilità) hanno finora attutito il passaggio a salario "zero"che per molti diventerà dura realtà nel corso dei prossimi mesi, l'amministrazione, dicevo, in questo contesto non ha alcuna politica della casa se non un po' di pannicelli caldi del tutto insufficienti a fronteggiare il problema che rischia di diventare drammatico per larghe fasce di cittadini.
Quale è la nostra proposta:
- rilanciare l'edilizia sociale pubblica estendendo l'offerta di abitazioni sociali e sfruttando per fare ciò tutte le opportunità offerte dai finanziamenti regionali e statali
ma questo richiede tempi lunghi per cui nell'immediato proponiamo:
- un piano straordinario di intervento congiunto pubblico-privato allo scopo di realizzare una offerta di case in affitto sia a canoni sociali sia a canoni calmierati (per le categorie che hannno redditi più alti di quelli previsti per l'edilizia residenziale pubblica (interventi di "social housing")
- una rete di salvataggio per le situazioni di emergenza (famiglie con sfratto esecutivo, famiglie o singoli già senza casa) in collegamento con il terzo settore che opera in questo campo destinando risorse di bilancio allo scopo
- un intervento forte sul mercato dell'affitto facilitando la formazione di contratti a "canone concordato", rendendo più costoso da un lato per i proprietari il tener sfitti gli appartamenti e dall'altro attivando contratti di solidarietà garantiti dal comune. Ciò dovrebbe consentire di rimettere in circolo una parte di quel patrimonio costituito da circa 4.000 abitazioni sfitte di cui si è fatto cenno in precedenza. Chiaramente ciò coinvolgerà soltanto il patrimonio di case sfitte per così dire "sane"; perchè una parte degli investimenti nel settore hanno provenienza "opaca" e uno dei cardini del programma di governo della città che il candidato sindaco e la coalizione sottopongono al giudizio degli elettori/cittadini è l'impegno a monitorare con attenzione e scrupolo le richieste per nuove iniziative e a inserirle in un progetto di città di largo respiro
Certo è che avere perso circa venti anni nell'adozione di opportune strategie nel campo della casa rende oggi tutto più difficile anche perchè le risorse a disposizione dei comuni sono state drasticamente tagliate. Quello che possiamo dire e affermare con certezza è che i nostri princìpi e i nostri valori sono quelli che ho più volte citato , principi e valori che connotano tutto il percorso di Stelluti e che sono i valori condivsi dalle sei forze della coalizione che lo sostengono. Perchè non è assolutamente vero che le forze politiche sono tuttte uguali e non è assolutamente vero che i comportamenti siano gli stessi.
Quale è la nostra proposta:
- rilanciare l'edilizia sociale pubblica estendendo l'offerta di abitazioni sociali e sfruttando per fare ciò tutte le opportunità offerte dai finanziamenti regionali e statali
ma questo richiede tempi lunghi per cui nell'immediato proponiamo:
- un piano straordinario di intervento congiunto pubblico-privato allo scopo di realizzare una offerta di case in affitto sia a canoni sociali sia a canoni calmierati (per le categorie che hannno redditi più alti di quelli previsti per l'edilizia residenziale pubblica (interventi di "social housing")
- una rete di salvataggio per le situazioni di emergenza (famiglie con sfratto esecutivo, famiglie o singoli già senza casa) in collegamento con il terzo settore che opera in questo campo destinando risorse di bilancio allo scopo
- un intervento forte sul mercato dell'affitto facilitando la formazione di contratti a "canone concordato", rendendo più costoso da un lato per i proprietari il tener sfitti gli appartamenti e dall'altro attivando contratti di solidarietà garantiti dal comune. Ciò dovrebbe consentire di rimettere in circolo una parte di quel patrimonio costituito da circa 4.000 abitazioni sfitte di cui si è fatto cenno in precedenza. Chiaramente ciò coinvolgerà soltanto il patrimonio di case sfitte per così dire "sane"; perchè una parte degli investimenti nel settore hanno provenienza "opaca" e uno dei cardini del programma di governo della città che il candidato sindaco e la coalizione sottopongono al giudizio degli elettori/cittadini è l'impegno a monitorare con attenzione e scrupolo le richieste per nuove iniziative e a inserirle in un progetto di città di largo respiro
Certo è che avere perso circa venti anni nell'adozione di opportune strategie nel campo della casa rende oggi tutto più difficile anche perchè le risorse a disposizione dei comuni sono state drasticamente tagliate. Quello che possiamo dire e affermare con certezza è che i nostri princìpi e i nostri valori sono quelli che ho più volte citato , principi e valori che connotano tutto il percorso di Stelluti e che sono i valori condivsi dalle sei forze della coalizione che lo sostengono. Perchè non è assolutamente vero che le forze politiche sono tuttte uguali e non è assolutamente vero che i comportamenti siano gli stessi.