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venerdì 29 aprile 2011

MARIO DRAGHI PROSSIMO PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA

La Bild, uno dei più autorevoli organi di stampa tedeschi, titola stamattina che anche Angela Merkel ha dato il via libera a Mario Draghi come successore di Trichet al vertice della Banca Centrale europea. Se la Bild si è espressa vuol dire che la notizia è vera. Che Draghi fosse bravo, lo sapevamo già, che fosse unanimemente stimato a livello internazionale anche, che riuscisse a superare le resistenze francesi e tedesche alla nomina di un italiano al vertice dell'Istituto responsabile della politica monetaria dell'Unione Europea, beh, questo era molto meno scontato. La fama di cui godiamo nel mondo non è molto alta, soprattutto in ambienti dove non si riesce apprezzare il fine umorismo del quale molti nostri illustri rappresentanti fanno sfoggio in tutte le occasioni di incontro a livello internazionale.CHAPEAU a Draghi quindi e i migliori auguri per il nuovo incarico. Dimenticavo di dire che Berlusconi e Tremonti non vedono l'ora di farlo traslocare a Francoforte. Si liberano del più autorevole candidato a guidare un governo tecnico, che io chiamerei di salvezza nazionale, ma vedrete che diranno che Draghi è lì perche il governo si è fortemente impegnato a sostenerne la candidatura. No, cari signori, Draghi è lì perchè è Draghi.
Ed è lì perchè ha alle spalle un curriculum di tutto rilievo e di altissimo spessore di cui voglio ricostruire le tappe principali, il tutto per dimostrare che certe posizioni e certi incarichi, nei paesi di maggiore civiltà, li si può ottenere solo se se ne hanno i numeri e se si ha la stima di chi quegli incarichi deve conferire.
E veniamo al curriculum di Draghi:
- nasce a Roma il 3 Settembre 1947( è di dodici giorni più anziano di me, ho speranze)
- si laurea in economia a La Sapienza nel 1970 (se è per quello anche io: nel 1970,  in Giurisprudenza, a Bologna) con il massimo dei voti (se è per quello anche io) discutendo la tesi con il professor Caffè (io con il Professor Santini)
- prosegue gli studi presso l'M:I.T. di Boston dove nel 1976 consegue il PHD (e qui comincia la divaricazione, un po' come è successo qualche milione di anni fa quando i destini dell'uomo e degli altri primati hanno cominciato a differenziarsi). A Boston ha come maestri Modigliani e Solow
- inizia la carriera universitaria e nel 1981 diventa professore ordinario a Firenze di Economia e politica monetaria
- nel frattempo inizia a ricoprire ruoli istituzionali ( dal 1984 al 1990 è direttore esecutivo della Banca Mondiale)
- nel 1991 viene nominato Direttore Generale del Ministero del Tesoro, incarico mantenuto fino al 2001 sotto 10 governi; nel 1998 dà il suo nome al testo unico sulla finanza che introduce, tra le altre misure, la normativa sulle OPA e sulle scalate bancarie (Dlgs 24 Febbraio 1998 n.58 meglio conosciuta, appunto,  come Legge Draghi)
- dal 2002 al 2005 lavora come Vicepresident  e membro del Management CommitteeWorldwide della banca Goldman Sachs.
- nel 2006 viene nominato Governatore della Banca d'Italia succedendo a Antonio Fazio le cui vicende sono note. Nel momento in cui lascia Goldman Sachs conferisce ad un blind trust la gestione del suo patrimonio.
- dal 2006  è Presidente del Financial Stability Forum, l'organismo che riunisce su mandato  del G20 rappresentanti di governi, banche centrali, ecc. e che ha la mission di promuovere la stabilità finanziaria a livello internazionale.
Ho voluto ripercorrere le principali tappe della biografia di Mario Draghi per ricordare a tutti quanti noi che la selezione della classe dirigente deve essere fatta per merito, per capacità e  per il profilo morale  delle persone candidate a ruoli di responsabilità istituzionale. Non mi sembra che, ultimamente, questo sia avvenuto di frequente, nel nostro Paese.
Dimenticavo di dire che non più tardi di ieri Draghi ha di nuovo ribadito che non è più rinviabile il risanamento dei nostri conti pubblici. Evidentemente non ritiene che i conti siano a posto come affermano Tremonti e Berlusconi. Io lo sto dicendo da tempo: se lo ribadisce anche Draghi, ubi maior, minor cessat".............

POST SCRIPTUM:leggo una agenzia Ansa di qualche minuto fa  secondo la quale la Merkel non avrebbe dato ancora alcun assenso. Questo non cambia il senso dell'articolo e il rilievo che ho voluto dare alla figura di Mario Draghi nè le valutazioni di carattere generale che connotano il mio intervento
ore  13,57 29/4/2011

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