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mercoledì 21 novembre 2012

24 NOVEMBRE - GIORNATA DELLA MALATTIA DI PARKINSON

Sabato 24 Novembre è la giornata della malattia di Parkinson. Non voglio ripetere quello che ho scritto lo scorso anno. Chi mi conosce sa che sono affetto da un "anomalo"parkinsonismo caratterizzato da assenza di tremore ma da tremende, a volte, rigidità muscolari, soprattutto al collo. Ho fatto fatica, molta fatica ad accettare la malattia anche perché il corpo fino ad ora non mi aveva mai tradito.
"E per la prima volta - fa dire Marguerite Yourcenar all'imperatore Adriano - m'è venuto in mente che il mio corpo, compagno fedele, amico sicuro, e a me noto più dell'anima, è solo un mostro subdolo che finirà per divorare il padrone- Basta...Il mio corpo mi è caro; mi ha servito bene, e in tutti i modi, e non starò a lesinargli le cure necessarie. Ma ormai non credo più come finge ancora Ermogene(il medico di Adriano)nelle virtù prodigiose delle piante..........."
Ho fatto fatica e la faccio ogni mattina che mi sveglio (tra l'altro dormo poco) quando le rigidità sono maggiori e più fastidiose. Brutta malattia, subdola, che non riesci ad affrontare a viso aperto perché ti sfugge, si mimetizza e ricompare, con il suo sorriso beffardo, da un'altra parte. A metterla in positivo non c'è un giorno uguale all'altro e questo potrebbe anche essere visto come un fatto positivo ma, lo confesso, se qualcuno potesse assicurarmi tre giorni tutti uguali e tranquilli gliene sarei grato.
Ma tant'è. Allo stato delle attuali conoscenze scientifiche la malattia è gestibile con l'assunzione più volte al giorno di farmaci ma non è curabile in via definitiva.
E allora attraverso questo spazio dico a tutti quelli che hanno lo stesso problema: è dura, lo so che é dura, sia per voi che per chi vi sta vicino, ma che ci vogliamo fare? Vogliamo lamentarci tutto il giorno e maledire il destino cinico e baro? Possiamo farlo ma non risolviamo niente. Allora cerchiamo di vivere al meglio, non arrendendoci e coltiviamo famiglia, amicizie, interessi.
E "condividiamo": non c'è niente di cui vergognarsi ad avere il collo che tende a portarsi in avanti e ad essere lenti e impacciati in certi momenti. Debbono vergognarsi solo quelli che rubano, evadono, prevaricano.
Ma, al contempo, non dimentichiamo mai che "siamo fatti della stessa materia della quale sono fatti i sogni e da un sonno è avvolta la nostra povera vita"(Shakespeare)
Shakespeare e Dante, Dante e Shakespeare, e tanti altri.
SURSUM CORDA e, visto che sono quasi le sette, andiamo a prenderci la prima dose di dopamina della giornata.

1 commento:

  1. ho sempre apprezzato il tuo "buon umore" ,la tua forza di vero combattente. Ti sono sempre vicino

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